Mentre molte case automobilistiche guardano al futuro lavorando su auto elettrificate, smart l’elettrico lo propone nel presente, abbandonando totalmente il motore termico su tutta la gamma. Se prima, infatti, la smart EQ era una delle varianti disponibili, oggi le fortwo e forfour elettriche sono l’unica scelta possibile. Scopriamo come va la nuova smart elettrica nella nostra prova su strada, dove parliamo di esterni, interni, motore, prezzi e opinioni.
Con il restyling 2020, la smart EQ si rifà il trucco, proponendo un look più moderno e caratterizzato da nuovi gruppi ottici full LED, davanti e dietro, ma non presenti di serie. La vettura da noi provata, infatti, è dotata del più completo pacchetto Exclusive, che aggiunge tutti gli equipaggiamenti “Premium” come, appunto, fari anteriori e posteriori al top della gamma, sensori pioggia e crepuscolari, fendinebbia con luci di assistenza alla svolta, illuminazione di atmosfera per l’abitacolo e un retrovisore interno con dispositivo antiabbagliamento automatico.
I nuovi modelli offrono, inoltre, nuovi colori, come quello presente sulla vettura da noi provata: il Lime Green, dedicato al bodypanel. A questa tonalità molto eccentrica, si abbinano i cerchi da 16” pollici bicolore. Dove cambia questa smart elettrica è, quindi, nel frontale, dove, oltre ai nuovi gruppi ottici hi-tech, c’è un’ampia griglia sopra la quale trova il logo “smart”. Invariato il design delle parti laterali e posteriori.
Anche gli interni della smart elettrica non cambiano, se non per il contatore del carburante, che si è trasformato in indicatore della carica residua della batteria. Confermato sul modello da noi provato anche il sistema di infotainment da 7”, che inizia a sentire il peso degli anni, ma che da aprile è stato sostituito dall’8 pollici del nuovo sistema multimediale smart connect, che utilizza la logica dei widget e un’interfaccia all’avanguardia con gli smartphone, tramite Apple CarPlay e Android Auto.
Molto utile, soprattutto per una vettura totalmente elettrica, l’app smart EQ control, tramite la quale si può sempre controllare a distanza lo stato della propria auto, l’autonomia e il livello di carica della batteria, oltre alla preclimatizzazione – che consente di riscaldare o rinfrescare l’auto comodamente via app.
Rimane invariato, ed è molto importante visti gli spazi studiati nel minimo dettaglio, lo spazio a bordo e la capacità del bagagliaio, che propone 260 litri di capienza.
Quando si parla di auto elettrica ormai si accostano nella mia mente due aggettivi comuni a tutte le vetture alimentate a batterie che ho provato: scattante e silenziosa. Anche per la smart fortwo EQ, chiamata più comodamente smart elettrica, si confermano questi due capisaldi, nonostante il motore elettrico, da soli 82 CV non sia così potente. Il vantaggio però è dato dalla coppia istantanea di 160 Nm.
Con questo presupposto si passa da 0 a 60 km/h in 4,9 secondi e si scatta al semaforo come poche altre vetture termiche. Bisogna dire però, che dopo tale velocità la smart lascia la “presa” e raggiunge i 100 km/h in 11,5 secondi totali, per una velocità massima di 130 km/h. Questo, se non si era già capito, conferma l’indole cittadina della vettura, che pone altre frecce al suo arco di vettura da città del futuro, alcune positive altre negative.
Il diametro di sterzata è per ovvie ragioni insuperabile: 6,95 metri sono la metà di un’utilitaria, questo le permette di muoversi agilmente alla ricerca di un parcheggio o nelle strade più strette e anche l’assetto è meno rigido di un tempo. La smart rimane ben piantata a terra, ma non soffre troppo le sconnessioni, assicurando, complice la silenziosità della guida, un ottimo comfort di bordo e una buona solidità complessiva. Sono lontani i tempi delle prime smart, molto più “giocose” e meno mature.
Anche lo sterzo si dimostra piuttosto preciso e con un tocco di sportività che fa invidia a vetture di segmenti superiori. Ben tarato e diretto al punto giusto permette anche di affrontare curve a velocità sostenuta senza sentirsi in pericolo o costretti a qualche correzione di troppo. Non è assente il rollio, ma anche in caso di uscita scivolosa da una curva o ingresso troppo allegro, ci pensa un controllo di trazione super attento, come anche accadeva sulle versioni con propulsore termico. Senza dimenticare che guidare con un pedale, grazie alla funzione di recupero energetico, una volta fatta l’abitudine, diventa un “mai più senza della comodità”, quasi come quando sono usciti i primi cambi automatici ben realizzati. Inoltre, il sistema radar della vettura frena più o meno in base a se una vettura ci precede, evitando infarti gratuiti ai passeggeri. Se non piace, comunque si può sempre scegliere di abbassare il recupero di energia, lasciando la vettura più libera di scorrere.
In sostanza, il piacere di guida è fin troppo alto per una vettura che pone tutti i suoi limiti nell’autonomia e, quindi, nell’utilizzo 100% cittadino. Il motore sincrono ad eccitazione separata fa bene il suo dovere, lo scatto c’è, la piacevolezza di una guida precisa, confortevole e sicura anche. Cosa manca?
La batteria ad alto voltaggio, molto compatta, agli ioni di litio è fornita da Deutsche Accumotive, una società Daimler, ed è composta da tre moduli ad alto voltaggio e da un totale di 96 celle, anch’esse ad alto voltaggio. Raggiunge una capacità di 17,6 kWh, per un’autonomia massima di 159 chilometri nel ciclo NEDC.
Nella vita reale siamo però prossimi ai 100-110 km. Ma se in città si possono raggiungere i 120 km di autonomia, in autostrada siamo sotto gli 80 km. Attenzione, quindi, ai viaggi autostradali, dove i consumi, che normalmente si attestano tra i 13 kWh/100 km del dichiarato e i 20 kWh/100 km di media rilevati da noi in più occasioni, aumentano in maniera considerevole. Aiuta a dosare le “forze” la modalità Eco, che aiuta a mantenere più alta l’autonomia limitando la velocità massima, la risposta e l’erogazione dell’acceleratore oltre ad abbassare la potenza dell’aria condizionata.
Ultimo, ma non per importanza il tempo di “rifornimento” della smart elettrica. Con il caricabatterie rapido da 22 kW (offerto in opzione), si può ricaricare da 0 a 80% in meno di 45 minuti, a patto di usufruire di una colonnina fast charge a corrente continua. Con la monofase 220V – 3kW, quello di casa per intenderci, ci vogliono circa 10-12 ore. Infine, le batterie sono garantite 8 anni e 100.000 km.
Proposta nelle versioni Pure, Pulse, Passion e Prime, la smart elettrica fortwo EQ parte dal prezzo di circa 25.000 euro, mentre la cabrio costa poco oltre i 28.000 euro. Bene l’equipaggiamento di serie, che comprende accessori come il Caricabatterie di bordo da 4,6 kW, l’accesso all’app smart EQ control (per 3 anni), Cruise control con limitatore e il Pacchetto Cool & Audio con climatizzatore automatico e sistema audio intelligente. Gli allestimenti successivi introducono, però, il sistema di infotainment, i bei fari full LED anteriore e posteriori, cerchi che arrivano a 16 pollici e volante multifunzione. La smart prima arriva a costare quasi 30.000 euro.
Un prezzo, che non considera, però, i forti sconti proposti da livello statale, regionale e locale, che permettono di abbassare il prezzo finale in maniera notevole. Inoltre, bisogna tenere conto delle ulteriori agevolazioni che, per esempio, rendono gratuito il bollo (per 5 anni), la ZTL e il parcheggio nelle strisce blu.
Tra le concorrenti “elettriche” cittadine possiamo citare: la BMW i3, la Citroen C0 e le sorelle Peugeot iON e Mitsubishi iMiEV, oltre alla Renault Zoe, la Peugeot 208, la Opel Corsa e la VW e-Up. Tutte proposte ad un prezzo uguale o superiore, ma la compattezza della smart è senza paragoni, con una visione già pronta per il futuro, quella di una citycar su misura per le grandi città, che vedrà molte più mini vetture girare nelle grandi città. Mentre le altre case automobilistiche si dovranno ingegnare e adattare, smart ha una soluzione già pronta, anche se qualche chilometro di autonomia in più non le avrebbe fatto male, visto e considerato anche il prezzo di listino.
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