La Skoda Yeti, con il recente restyling si è sdoppiata: una versione più modaiola, ideale per la giungla urbana, mentre la “selvaggia” Outdoor è perfetta per gli amanti dell’avventura. Entrambe le varianti hanno frontale e posteriore rivisitati, cerchi in lega dal nuovo disegno, interni completamente rinnovati e nuove soluzioni “Simply Clever”.
Il coraggio della prima Yeti è andato scemando con il primo restyling: le sue forme squadrate la ingentiliscono e la rendono più matura. Il frontale appare massiccio ma non pesante, sembra voler sfidare l’ambiente che lo circonda.
Interni: ha “copiato” dalla migliore
La standardizzazione delle componenti, com’é ovvio che sia, porta alla condivisione di più pezzi con la Golf e le altre compatte del Gruppo con indubbi vantaggi per la Yeti, che si trova a “vestire” componenti dall’elevata qualità e dagli ineccepibili assemblaggi, tipici del colosso tedesco.
Il rovescio della medaglia è però un abitacolo piatto e privo di personalità, in linea con il rigore teutonico, che rovina l’ottimo lavoro fatto per l’esterno. Inoltre la regolazione del piantone è poco ampia soprattutto per quanto riguarda la profondità. I comandi del condizionatore, sarebbero migliorabili, in quanto non è ben visibile la temperature e per capire dove sia direzionato il flusso d’aria occorre concentrarsi sulle manopole, anziché guardare la strada, difetti veniali.
Alla guida: il cambio “aiuta” il piccolo 1.2TSI
Il piccolo 1.2 TSI da 105 cv e 175 Nm accoppiato al DSG non si dimostra affatto sottodimensionato per i 1350 Kg rilevati della vettura, fornendo, quando necessario, lo scatto giusto quando necessario, senza complessi di inferiorità. Il DSG ci mette una pezza dove il “piccolo” 1.2 turbo non riesce ad arrivare.
In città la Yeti, grazie alle sue semplici forme è facile da parcheggiare, il portellone verticale aiuta a percepire gli spazi correttamente. Le sospensioni filtrano molto bene tutte le asperità nonostante la gommatura sportiva, noi consigliamo i pneumatici da 16 pollici in luogo dei 225/45 R17, meno confortevoli e molto più cari.
L’agilità non è il suo forte: nei percorsi tortuosi il baricentro alto e le sospensioni frenate, ma non troppo generano un rollio marcato, poco soddisfacente dal punto di vista dinamico. Lo sterzo è fin troppo diretto per il genere di auto, e se da un lato aiuta a lavorar meno di braccia alle alte andature l’avremmo voluto più “stabile”. L’ESP è tarato in modo conservativo, ma in maniera efficace per evitare l’eccessivo slip del pneumatico.
Grazie al DSG in autostrada si raggiunge facilmente un’andatura da codice e si può facilmente riprendere velocità, grazie al piccolo turbo e alla scalata automatica del doppia frizione. La sesta marcia poi si occupa di tenere il motore ad un regime relativamente basso, tanto che a 130 Km/h il propulsore gira a circa 3.000 giri rimanendo silenzioso e concedendo un buon confort di marcia. A questa velocità i 12km/l son tranquillamente raggiungibili e sul misto oscilliamo tra i 12-14, ovviamente, se guidata con molta attenzione, seguendo i consigli dell’indicatore di cambiata, si può anche migliorare.
Questo modello moderno SUV può essere equipaggiato con a 9 airbag, ma 7 son di serie comunque. Il sistema opzionale di rilevazione della stanchezza aiuta a prevenire i colpi di sonno che possono sopraggiungere durante un viaggio lungo e monotono. Superati i 65 km/h, il sistema inizia ad analizzare il comportamento di guida del conducente registrando una serie di parametri che serviranno a determinare lo stile di guida iniziale.
Bagagliaio: tanto spazio e modulabilità
Il posteriore con un portellone molto ampio, il massimo per la categoria, permette un facile accesso al portabagagli dalla capacità variabile da 405 a 510 litri grazie al divano scorrevole.
Con una larghezza interna di 1.437 millimetri e tanto spazio per le gambe nella zona posteriore, la vettura consente a quattro adulti di viaggiare in tutta comodità anche su lunghi tragitti, in cinque lo spazio invece è risicato al livello del busto. In pieno spirito “Simply Clever”, la Yeti offre molti vani portaoggetti: la consolle centrale è dotata di due portabicchieri e le pratiche tasche ricavate nelle portiere anteriori possono contenere bottiglie da 1,5 litri. L’interno è o può essere dotato di un vano porta occhiali sotto lo specchietto retrovisore interno o di un bracciolo tra i sedili anteriori.
Prezzo e concorrenti: per tutte le esigenze
La Yeti 1.2TSI dotata di DSG a sette rapporti costa 24.180€, con tetto, navigatore, telecamera, xeno si sale in fretta oltre 28mila.
Per chi fa tanti chilometri consigliata la versione 1.6 TDI GreenLine (start-stop, sistema di recupero dell’energia in frenata e pneumatici a bassa resistenza al rotolamento), con trazione anteriore e cambio manuale accreditata per 21km/l e emissioni di CO2 pari a 119 g/km. Chi va spesso in montagna deve puntare sulla più versatile 2.0 TDI 4×4.
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