Anche se il bando ai nuovi motori termici dal 2035 sembra destinato a un possibile ripensamento, il panorama della mobilità europea continua a evolversi velocemente. Tra le novità più curiose – e potenzialmente rivoluzionarie – spuntano i segnali stradali con bordo verde, già introdotti in alcuni Paesi UE e ora candidati a entrare anche nel Codice della Strada italiano.
Per ora non sono un elemento ufficiale della nostra segnaletica, e la loro introduzione non appare imminente, soprattutto con l’attuale orientamento del Ministero dei Trasporti. Tuttavia, l’ipotesi di un adeguamento futuro è concreta: e conoscere in anticipo il loro funzionamento potrebbe evitare non pochi equivoci.
Cosa sono i cartelli stradali con bordo verde?
La prima cosa da chiarire è che non si tratta di limiti di velocità obbligatori.
Le cifre riportate su questi cartelli rappresentano una velocità consigliata, non vincolante dal punto di vista normativo.
In pratica:
- se un cartello verde indica 20 km/h,
- ma il limite reale della strada è 50 km/h,
- la velocità massima consentita rimane 50 km/h.
Il superamento della velocità “verde” non comporta alcuna sanzione, purché si resti entro il limite legale vigente in quel tratto.
Perché vengono utilizzati?
I cartelli a bordo verde sono parte di una sperimentazione mirata a migliorare la sicurezza e ottimizzare i flussi di traffico, adattando la velocità consigliata a condizioni specifiche e variabili.
I principali contesti di utilizzo sono due:
1. Aree urbane a rischio
Nelle zone residenziali, vicino a scuole o in centri urbani congestionati, la velocità consigliata serve a:
- sensibilizzare gli automobilisti;
- ridurre il rischio di incidenti;
- favorire una convivenza più sicura tra auto, pedoni e ciclisti.
Molte città europee sperimentano valori indicativi di 20 o 30 km/h nelle zone più sensibili.
2. Autostrade e tratte ad alta percorrenza
Qui il cartello verde ha una funzione completamente diversa:
aiuta a evitare code e tamponamenti, suggerendo una velocità ottimale calcolata in tempo reale dai gestori.
Il suggerimento può basarsi su:
- dati di traffico;
- visibilità;
- condizioni atmosferiche;
- lavori in corso o eventi imprevisti.
Anche in questo caso non si parla di obbligo, ma di una raccomandazione intelligente.
Dove sono già comparsi i cartelli verdi?
Questi segnali sono già attivi in diversi Paesi europei:
I contesti più frequenti sono:
- aree scolastiche;
- centri storici;
- quartieri ad alta densità di traffico;
- tratti autostradali soggetti a congestione.
I risultati delle prime sperimentazioni sembrano incoraggianti, con miglioramenti documentati in termini di sicurezza e fluidità della circolazione.
Arriveranno anche in Italia?
È difficile stabilire quando – e se – i cartelli verdi verranno ufficialmente inseriti nel nostro Codice della Strada. La lista dei segnali italiani è già particolarmente ricca e, per ora, non c’è una spinta politica immediata alla loro introduzione.