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Quella volta in cui Senna guidò la Honda NSX: l’arte del punta tacco [VIDEO]

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Inizio anni ’90, Suzuka, Giappone. Press meeting per la presentazione della Honda NSX, nello specifico della versione R, modello ancora più estremizzato. Alla guida della supercar giapponese c’è un certo Ayrton Senna, pilota in forza alla Honda di Formula 1, che ha curato personalmente lo sviluppo della vettura.

Nello splendido video ormai d’epoca, il pilota brasiliano, con i suoi calzini bianchi e mocassini, mostra tutta la sua maestria nel circuito di Suzuka, portando al limite la Honda NSX-R con una facilità impressionante e mostrando al mondo l’arte del punta tacco.

Che cos’è il punta tacco e a cosa serve?

Questa manovra piuttosto tecnica viene eseguita nei cambi di marcia per regolare la velocità del motore, per ridurre o eliminare i “salti” del passaggio di marcia e preservare l’integrità della trasmissione. Ogni volta che la Honda NSX di Senna rallenta si vede il suo movimento con i piedi, atti a dare maggiore equilibrio all’auto durante le cambiate e la frenata.

Ma come si fa? Mentre si sta frenando, bisogna premere contemporaneamente anche il pedale dell’acceleratore con un tocco veloce e leggero. In base alla disposizione dei pedali di freno e acceleratore si può premere il freno con la pianta del piede e contemporaneamente l’acceleratore sul lato, mentre nelle auto meno moderne si usava applicare la “manovra vecchia”, cioè toccando il freno con la punta del piede e l’acceleratore con il tallone.

In ogni caso, non c’è modo migliore di capirlo, guardando il video.

La Honda NSX-R guidata da Ayrton Senna

Honda NSX-R

La versione R della Honda NSX (o Acura in base al paese di provenienza), non ha visto modifiche al propulsore, sempre il 3.0 da 270 CV, ma vide un importante alleggerimento complessivo. L’impianto di insonorizzazione, il sistema audio, e l’intero sistema di condizionamento d’aria furono rimossi, e i sedili in pelle sostituiti da sedili da corsa realizzati in fibra di carbonio appositamente da Recaro. I cerchi in lega di serie furono sostituiti da ruote in alluminio forgiato dalla Enkei. Nel complesso la Honda riuscì a togliere circa 120 kg di peso, dando alla NSX-R un peso finale di 1.230 kg.

Gli ingegneri ridisegnarono anche il sistema delle sospensioni per eliminare un principio di sovrasterzo e mise molle più rigide alle sospensioni anteriori, impedendo il massiccio trasferimento di peso sull’anteriore in seguito a una brusca frenata e permettendo alle gomme posteriori di rimanere saldamente in traiettoria.

A partire dal 1992, la Honda ha prodotto un numero limitato di 483 Honda NSX-R, solo per il mercato giapponese. La produzione ebbe fine nel 1995.

Campione

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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