Uno dei principali punti deboli comuni a qualsiasi auto alimentata a GPL di solito si trova sotto il cofano e non riguarda qualche componente secondario, bensì il motore. Generalmente l’unità a benzina scelta per la conversione è più vecchia di almeno 10 anni rispetto alle altre presenti in gamma, con il risultato che le prestazioni ne risentono, sotto ogni punto di vista. I motivi di questo gap più o meno sono sempre gli stessi e si possono ascrivere tutti alla voce “costi”. Per questo bisogna apprezzare lo sforzo di una Casa come Renault che ha deciso di convertire al GPL la versione da 90 CV del suo tre cilindri turbo portando così sul mercato la Renault Twingo GPL.
Lo 0.9 TCe è uno dei motori più diffusi del Gruppo francese ed è usato anche dall’alleato Nissan sulla Micra. Ne esiste una versione aspirata e una sovralimentata ed è proprio quest’ultima a essere stata scelta per l’implementazione dell’impianto bi-fuel, studiato con lo specialista italiano Landi Renzo. A questo proposito, il motore non è stato toccato internamente perché l’ultima versione prevede già il trattamento DLC (Diamond Like Carbon) per i pistoni e per gli altri componenti tradizionalmente più stressati dal GPL che ha meno potere lubrificante della benzina.
Questo tre cilindri ha anche uno scambiatore di calore aria acqua aggiuntivo che lavora sulla testa del motore per tenere basse le temperature, un’evoluzione maturata negli ultimi due anni dopo l’esperienza sulla Clio. Tornando alla Twingo GPL, viene prodotta integralmente in Slovenia, nello stabilimento di Novo Mesto, insieme a tutte le altre Twingo, ma con parte della linea dedicata dove vengono installate tutte quelle parti necessarie al funzionamento bi-fuel.
Se vi state chiedendo dove si trovi il serbatoio del GPL, visto che la tradizionale posizione sotto la ruota di scorta qui è occupata dal motore (inclinato di 45°), la risposta è semplice: nella parte anteriore del pianale, più o meno sotto ai sedili anteriori e in posizione centrale rispetto ai lati dell’auto. E’ del tipo toroidale e la manutenzione – o l’eventuale sostituzione dopo 10 anni di vita dell’auto – si effettua alzando l’auto sul ponte, dopo aver rimosso il “fondo piatto” che carena quasi integralmente il sottoscocca della piccola francese. Una soluzione intelligente, che sfrutta uno spazio dell’auto che normalmente rimane vuoto.
Per il resto questa Twingo non differisce molto dalle altre e bisogna sapere che il pulsantino di commutazione del carburante (con le classiche spie che ne indicano il livello), si trova in basso a sinistra rispetto al volante. L’auto ovviamente parte a benzina e dopo qualche istante passa a GPL. La stessa procedura avviene anche quando funziona il sistema start/stop, una gestione che alla lunga potrebbe stressare tutto l’impianto, ma solo il tempo e l’esperienza dei proprietari potranno stabilirlo.
Quanto alle prestazioni, invece, non ci sono compromessi, anzi. Rispetto a qualsiasi citycar a GPL, la Twingo viaggia davvero forte, tanto da poter risultare quasi sportiveggiante, con il suo 0-100 km/h in 10,8 secondi. Ma, del resto, con una massa di 1.064 kg, per i 135 Nm di coppia massima (a 2.500 giri) è facile fare bella figura. Se ci fosse anche la sesta marcia la piccola francese si candiderebbe anche come viaggiatrice, visto che il comfort non è affatto male.
Guidare sulle strade della campagna intorno a Roma – dove si è svolto il test drive – è un vero piacere, così come godersi la spinta del piccolo tre cilindri sulle salite dei Castelli Romani. Ma la vera libidine arriva quando bisogna districarsi nei vicoli o fare rapide manovre strette, inversioni a U comprese. Libere di rientrare assai nel cofano, infatti, le ruote anteriori girano tantissimo e configurano un diametro di sterzata di soli 8,6 metri. Insomma la Twingo non gira su sé stessa ma non manca molto perché possa farlo. Il rovescio della medaglia di questo layout meccanico è un avantreno un po’ leggero, che si percepisce non tanto in percorrenza di curva, quanto nelle frenate più decise. In queste situazioni l’auto non riesce a trovare subito il giusto carico sulle ruote anteriori, ma ha bisogno di un istante in più. Niente di preoccupante, insomma, mentre c’è da rallegrarsi al momento del pieno.
I 31 litri effettivi del serbatoio toroidale l’autonomia è di circa 400 km, a fronte di soli 22 euro di spesa per il pieno. Difficile fare meglio e se si considera che questa versione costa solo 1.000 euro di più della TCe a benzina, la domanda che sorge spontanea non è “Perché scegliere il GPL?”, ma piuttosto “Perché non scegliere il GPL?”. Dopo aver deciso si tratta solo di definire l’allestimento preferito tra i tre disponibili: Duel, Duel² e Le Parisienne.
Con il primo allestimento, la Duel, Twingo GPL costa 13.150 euro, mentre con gli altri due si sale rispettivamente a 14.650 e 16.800 euro. Il più equilibrato è il Duel², che include l’aria condizionata, il sistema di infotainment compatibile con Android Auto ed Apple CarPlay, gli specchietti retrovisori elettrici, i sensori di parcheggio posteriori e la retrocamera.
[Best_Wordpress_Gallery id=”907″ gal_title=”Renault Twingo GPL”]
Tempo di lettura: < 1 minuto La produzione di auto in UK è crollata ai…
La Kia Syros è la nuova SUV compatta pensata per l'India ma con contenuti adatti…
In un contesto di rialzo generalizzato dei listini, il noleggio a lungo termine costituisce un’alternativa…
Sono stati consegnati i primi settanta esemplari di Alfa Romeo Stelvio in dotazione alla Polizia…
Dal 10 al 19 gennaio Alfa Romeo sarà protagonista dell’imminente edizione del Bruxelles Motor Show…
La Tesla Model Y Juniper è pronta a entrare in produzione a gennaio presso la…