Categorie: Prove su strada

Renault Clio RS 200 EDC: prova su strada

Tempo di lettura: 6 minuti

Quando Renault ha comunicato al grande pubblico la decisione di trasformare la Clio R.S. da “regina delle aspirate” ad “aspirante regina delle piccole turbo” qualcuno degli affezionati allo scorso modello ha sicuramente storto il naso, sperando fino a quel momento che la filosofia – o meglio la necessità – del “Downsizing” avesse risparmiato le poche sportivette rimaste.

Così non è stato e anche uno degli ultimi baluardi è crollato, adeguandosi a modo suo al “diktat” del mercato. Ma è stato un bene o un male questo radicale cambiamento che i tecnici francesi hanno decretato per la Clio in versione Renault Sport? Scopriamolo insieme.

La vettura in prova: una piccola bomba giallo-nera

La quarta generazione di Clio ha un design dal forte impatto visivo, tante linee e un look diverso dalla concorrenza, può piacere oppure no, ma senza dubbio non lascia indifferenti. Il modello R.S. accentua le sue curve e aggiunge tanti dettagli in stile racing – tra i quali la lamina F1 all’anteriore e i doppi scarichi rettangolari all’interno dell’estrattore posteriore – che non permettono alla Clio di passare inosservata. Se non bastasse, il modello che abbiamo provato aveva un aspetto davvero esplosivo grazie al colore Giallo Sirio della carrozzeria (unica tinta in esclusiva per la R.S., optional a 1600€) accoppiato al nero lucido dei cerchi da 18 pollici dai quali si intravedono anche le pinze verniciate di rosso,  frutti estetici del telaio Cup, di cui vi parleremo in seguito.

Anche il disegno dei gruppi ottici è molto interessante, soprattutto al posteriore, ma la mancanza di fari allo xeno davanti e di LED dietro rende la Clio un po’ obsoleta.

Se gli esterni sono molto soddisfacenti, gli interni, invece, presentano alti e bassi. Le modifiche al modello di serie sono poche ma mirate: sedili maggiormente contenitivi, volante sportivo, inserti, cuciture e cinture rosse. Purtroppo non c’è la possibilità di montare sedili Recaro come nella terza serie e l’abitacolo, a una vista generale, sembra un po’ troppo semplice, stesso difetto riscontrato nella Clio normale. L’R-Link cerca di sopperire a questa mancanza, dotando la R.S. di un sistema d’infotainment di ultimissima generazione.

Per un appassionato, però, le plastiche, il clima manuale o l’eccessiva sobrietà degli interni rappresentano solo dettagli di poco conto: l’unica cosa che conta è il piacere di guida, le sensazioni che la Clio R.S. regala, argomento fondamentale che è giunto il momento di affrontare.

Alla guida: facile andare veloce, difficile portarla al limite

La Clio R.S. è equipaggiata con un propulsore da 1.600cc turbo che eroga 200 cavalli per uno 0-100 in 6,7 secondi e una velocità massima di 230 km/h. Rispetto alla scorsa generazione i cavalli rimangono gli stessi ma si è passati da un motore 2.0 aspirato a un 1.6 sovralimentato e da un cambio manuale a un automatico “doppia frizione” a 6 rapporti con paddle al volante.

Grandi cambiamenti, che a molti fedelissimi del marchio Renault non sono piaciuti, ma che sono figli di una necessità di cambiamento, di una ricerca del compromesso tra prestazioni e versatilità. Come già detto, però noi siamo “autoappassionati” e il lato che ci interessa maggiormente è proprio quello delle prestazioni.

Saliamo a bordo e troviamo presto la posizione di guida ideale, tutto è regolabile in altezza e in profondità. Cliccando sul pulsante start il “millesei” si mette in moto con un suono piuttosto sordo a rauco: un ottimo biglietto da visita. I primi chilometri che si percorrono a bordo della Clio R.S. necessitano di un po’ di pazienza, per capire al meglio le logiche di questo cambio automatico, ma, appena intuiti i tempi delle cambiate, ci si trova perfettamente a proprio agio. Il sound percepito dall’interno è molto appagante, infatti, il suono dell’aspirazione dell’aria è amplificato meccanicamente da una membrana, e trasmesso nell’abitacolo da un condotto. Gli scarichi suonano bene ai bassi e perdono qualcosa agli alti regimi, ma rappresentano uno dei migliori impianti della categoria, grazie anche ai continui scoppiettii che si sentono in rilascio, apprezzabili principalmente quando si è seduti sui sedili posteriori.

La sezione Renault Sport ha creato tre configurazioni di guida per la Clio, Normal, Sport e Race, di cui vi  parleremo bene successivamente. Una volta presa confidenza con il cambio e dopo aver scelto la modalità giusta, inizia il divertimento. I paddle in alluminio, solidali al piantone, sono molto precisi e di ottima fattura, anche se in qualche curva abbiamo sentito la mancanza della parte inferiore della paletta che si sviluppa solo verso la parte alta del volante.

Come abbiamo detto in precedenza, la nostra Clio R.S. è dotata del telaio Cup che, oltre alle modifiche estetiche già dette, ribassa il corpo vettura di 3mm e irrigidisce le sospensioni del 27% all’anteriore e del 20% al posteriore. L’assetto risulta comunque meno estremo rispetto alla scorsa generazione, ma il retrotreno svolge un lavoro impressionante tenendo la vettura incollata all’asfalto, dimostrando che questo telaio sarebbe disposto a sostenere potenze ben maggiori senza scomporsi. Se vi piace divertirvi in pista la scelta del “Cup” è fondamentale, poiché cambia le prestazioni in modo notevole.

In Sport e Race – le due configurazioni più sportive – l’auto si trasforma in un missile nel suo habitat ideale, ovvero le curve del misto stretto. Le cambiate sono veloci, i freni potenti e lo sterzo preciso, difficile tenerla dietro se la incontrate in qualche strada collinare.

Una buona parte del merito deriva sicuramente dall’R.S. Diff, il differenziale elettronico a scorrimento limitato che migliora nettamente il potere di accelerazione e la motricità in curva. Non appena viene rilevata una differenza di velocità di rotazione troppo importante tra le due ruote anteriori, questo indica che una delle due inizia a pattinare. A questo punto, il sistema R.S. Diff agisce con micro-frenate sulla ruota anteriore su cui si innesca il pattinamento, senza limitazione della coppia motrice. Cronologicamente, questa funzione interviene prima della funzione antipattinamento ESP e, soprattutto, avviene senza ridurre la coppia motrice, in modo molto progressivo.

Capitolo consumi. Con un’auto del genere una volta avremmo fatto fatica a guardarli, ma oggi, grazie alla sovralimentazione, i dati sono molto buoni, con un dato medio abbondantemente superiore ai 10 km/l e senza stare a lesinare con l’acceleratore.

R.S. Drive e Launch Control: Sì o no?

Il mio onesto parere? sì e “nì”.

Andiamo con ordine. Il sistema R.S. Drive consente di scegliere lo stile di guida che preferite agendo su diversi elementi. Questo semplice elenco spiega precisamente come e in cosa si modifica la Clio R.S., prima in Normal, poi in Sport e infine in Race:

Regime del minimo: 750 g/min – 1005 g/min -1005 g/min

Progressività acceleratore: Comfort – Dinamico – Dinamico

Reattività pedale: Progressivo – Tempo di risposta ridotto – Tempo di risposta ridotto

Sonorità: Normale – Rinforzata – Rinforzata

Shift light R.S. (segnale sonoro): No – Si modalità Manuale- Si modalità Manuale

Spia Shiftlight (Indicatore cambio marcia): No – Si – Si

Cambiate in posizione “Drive”: Eco / Comfort Sport – correzioni dinamiche adeguate – modalità 100% manuale

Tempo di passaggio rapporti in posizione “Drive” o “Manual”: Progressivo – Rapido – Molto rapido(< 150ms)

Launch Control: No – Si – Si

Servosterzo: Morbido/ Comfort – + Rigido – + Rigido

ESP + ASR: Normale / sicurezza – Sport: deriva autorizzata – 100% Off: senza recupero

Il grande pregio di questo pulsante, situato sul tunnel centrale, è quello di rendere veramente funzionale la Clio, docile in città, sportiva tra le curve e aggressiva in pista. Consigliamo a tutte le hot hatch l’adozione di una soluzione simile a quella che hanno creato in Renault Sport con la tripla configurazione.

Dall’altra parte, c’è il Launch Control: inedito per una sportiva compatta, ideato per la pista e capace di gestire integralmente le partenze da fermo.

Come funziona? Piede sinistro sul freno, una lunga pressione simultanea sulle due levette dietro il volante attiva il Launch Control, confermato tramite un messaggio sul cruscotto «launch control on». Piede destro sul pedale dell’acceleratore a tavoletta, il regime sale a 2.500 g/min, lasciate il freno e l’auto schizzerà via nel migliore dei modi.

Una bella idea, audace e d’impatto, ma leggermente superflua su una tipologia di auto come la Clio R.S. che è sì potente, ma gestibile dalle sole doti del pilota senza bisogno di aiuti eccessivi.

Prezzo e concorrenti: il divertimento si paga

La Renault Clio R.S. parte da 23.750 euro e affronta una grande concorrenza alla quale si è – almeno in parte – omologata. Per portarvi a casa un modello molto simile a quello che abbiamo provato dovrete sicuramente aggiungere i 1.000€ per il telaio Cup e i 1.600€ del Giallo Sirio per una cifra finale che tocca i 26.000€.

Non sono pochi, soprattutto di fronte a tante avversarie. Citroen DS3 Racing, Vw Polo GTi, Alfa Romeo MiTo QV, 500 Abarth, Ford Fiesta ST, Mini Cooper S e l’acerrima nemica Peugeot 208 GTi sono le principali antagoniste. Molte costano meno, qualcuna di più, ma quasi tutte hanno una potenza minore e uno stile totalmente diverso dalla piccola francese.

Questa nuova Clio R.S. rappresenta il miglior compromesso tra piacere di guida e funzionalità della sua categoria, il divertimento non manca e il “tocco magico” degli uomini Renault Sport si continua a sentire. A qualcuno ancora non andranno giù diverse scelte, ma i tempi sono cambiati e la versatilità è diventata una caratteristica fondamentale per sopravvivere in questo mercato. Se poi, a questi requisiti, riesci ad aggiungere delle prestazioni all’altezza della categoria, hai sicuramente centrato l’obiettivo!

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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