Prove su strada

Renault Austral 1.3 MHEV 160: prezzo, interni, consumi, prova su strada

Tempo di lettura: 8 minuti

Solo poche settimane fa uscivamo sulla nostra pagina con la prova della Renault Austral E-Tech 200, la versione full hybrid basata sulla nuova generazione della tecnologia E-Tech. Un motore di ultimissima generazione che il collega Giulio ha analizzato con cura nella sua prova su strada del C-SUV francese erede della famosa Kadjar. Un segmento decisamente fruttifero, tanto che non sarebbe sbagliato parlare di due Austral ben distinte nell’offerta della Casa francese.

Non ci ripeteremo eccessivamente sulle caratteristiche estetiche dello Sport Utility Vehicle della losanga, per non ripeterci, quanto nell’analizzare nel dettaglio le differenze tecniche tra il motore già provato e il soggetto di questa nuova prova su strada, il 1.3 TCe 160 pronto a essere giudicato a bordo della raffinata Techno Esprit Alpine, un inno alla Francia sotto diversi punti di vista.

Sì perchè sono diversi i dettagli specifici di questo allestimento fortemente francesizzato, a breve scoprirete perchè. Questa prova, però, ci è servita per giudicare pregi e difetti del SUV francese molto ben allestito specie dal punto di vista della guida e dei consumi. Non potevamo godere delle proverbiali quattro ruote sterzanti presenti nella precedente prova, un aspetto che cambia notevolmente la guidabilità della modello che per Renault rappresenta un vero e proprio attacco a più punte, tre nel dettaglio, al segmento C.

Nel nostro long test di Renault Austral 1.3 MHEV 160 abbiamo scoperto i suoi punti forti e i suoi punti deboli. Scopriamo, quindi, esterni, interni, prezzo, consumi e vediamo come si guida Austral nella nostra prova su strada.

Esterni e interni Renault Austral 1.3 MHEV 160: che omaggio alla Francia, dentro e fuori

Da buona francese Renault Austral si fa portavoce, a 360° gradi, del vero spirito francese. Gli “omaggi”, come ho voluto chiamarli, riguardano più gli interni che gli esterni, ma andiamo con ordine. Detto delle dimensioni (lunghezza 4,51 metri, larghezza 1,83 metri, altezza 1,64 metri) che rimangono ovviamente le stesse a prescindere dalle motorizzazioni, la Renault Austral 1.3 MHEV 160 Techno Esprit Alpine è il giusto allestimento medio di gamma dove colpisce la presenza dei badge specifici Alpine nel classico colore azzurro che ben risalta sulla vernice bianca metallizzata della versione in prova, le barre al tetto nero opache (per distinguersi sul tetto nero lucido, stessa tinta per le calotte dei retrovisori e per il nuovo logo Renault su frontale e portellone), cerchi in lega da 20″ Daytona, paraurti con lama F1 aerodinamica in grigio satinato, per concludere con le eleganti cornici nero lucido dei cristalli.

Austral si fa portavoce del rinnovamento stilistico portato al debutto su Megane E-Tech (la compatta elettrica) e fa del suo stile un punto di svolta per la gamma SUV della Losanga rafforzandone l’identità. Va detto, se non fosse ancora chiaro, che questa vettura in questo specifico allestimento va a sostituire le vecchie R.S. Line. Le “Alpine” entrano a gamba tesa nella gamma prodotto Renault identificando le nuove connotazioni più sportive. I cerchi di ampio diametro sono la dimostrazione più tangibile, ma non dimentichiamoci dell’ampia calandra dove spiccano i vari elementi cromati oltre al logo: dopo Megane E-Tech, Austral è il secondo modello su cui debutta il nuovo Marchio rivisto nei dettagli.

Sulla versione in prova sono poi di serie, ereditati dal precedente allestimento Techno, i fari full LED Adaptive Vision con fendinebbia integrati. Piuttosto prominente nella vista d’insieme la lama F1. Non mi stupisco davanti ai passaruota neri, un classico ormai molto diffuso sui SUV, qui ancora più evidenti data la vernice chiara. Dietro vi svelo una curiosità: rispetto al “lettering” proposto su Austral E-Tech, con quella E che fa quasi sembrare diverso il nome del modello (i meno attenti potrebbero confonderlo da Austral a Australe), il lato B di Austral MHEV 160 è più pulito e il paraurti occupa buona parte della porzione posteriore. Totalmente invisibili gli scarichi: meglio questa visuale rispetto a soluzioni posticce, i classici scarichi finti, di cui onestamente non ne sentiamo più l’esigenza.

Veniamo agli interni di Renault Austral Techno Esprit Alpine, dove si apprezzano davvero le tante soluzioni estetiche che richiamano il tricolore transalpino, messe in evidenza dal nostro contenuto social che vi proponiamo. Innanzitutto cattura subito l’attenzione l’impuntura blu-rosso-bianca sul volante in pelle, che già conoscevamo. Qui cambia aspetto, e l’identità francese viene ugualmente ripresa in maniera molto marcata anche dalla bandierina posta sul sedile del passeggero. L’impuntura sulla plancia, invece, è nel blu identitario di Alpine che ben si sposa con l’Alcantara usata per i rivestimenti, tra cui mi ha personalmente colpito la piccola porzione del volante tagliato in basso. Il logo Alpine appare anche sui poggiatesta, a completare sedili veramente comodi in tutte le occasioni.

Non mi ripeterò rispetto a quanto evidenziato dal collega sul sistema di infotainment OpenR Link con il doppio display a forma di L rovesciata. Posso confermare di averlo trovato ottimo, d’altronde poter contare sull’operativo Google permette di ritrovare immediatamente la confidenza dopo ore passare a scorrere e navigare tra le schermate dei nostri smartphone. Penso a Google Maps, a quanto sia rapido nel trovare il tragitto migliore e ancora più rapido a suggerirvi una strada più veloce se viene rilevato traffico, e penso al mirroring wireless così come alla fluidità generale del sistema. Certo, sono tante le schermate e tante le impostazioni da poter settare, ad esempio con le modalità di guida richiamabili sì dal manettino sotto al razza sinistra: serve un po’ di pratica ma si ha sempre quella bella sensazione di aver davanti un sistema ben fatto e tecnicamente premiante. Il nostro esemplare eredita dall’allestimento precedente le regolazioni elettriche con memoria e il riscaldamento delle sedute (e del volante).

Il tunnel è davvero capiente e spunta poderoso tra i due sedili. La grande leva, appena dietro c’è la piastra di ricarica wireless, serve per spostare avanti e indietro quella porzione. Vogliamo trovare un difetto a questa Austral? Le leve a destra del volante: troppe! C’è quella delle modalità di marcia, in alto, quella del tergicristalli e più in basso, e qui a Renault consigliamo vivamente di portare al pensionamento questa soluzione, il vecchio satellite per i comandi radio e del volume.

Bene il bagagliaio di Renault Austral: sono 500 i litri contro i 430 litri della E-Tech, dove la batteria posto sotto il vano toglie un po’ di capacità ma niente di allarmante. Nel caso in cui venga scelta la panchetta scorrevole, i litri possono diventare 575 litri avanzando completamente il divanetto in avanti: bene per caricare oggetti più voluminosi, male per chi si siederà dietro visto che si troverà le ginocchia quasi a livello del mento. Se viaggiate in due e dovete caricare la spesa fatta all’IKEA, non vedo problemi palesarsi all’orizzonte. Peccato per la mancanza di una botola: i sedili si abbattono solo 40/60 con le due pratiche leve sui lati del vano. Al contrario, tirando tutta indietro la panca tre passeggeri stanno molto comodi e, con due prese USB-C dedicate cui si aggiungono le bocchette dell’aria, c’è poco da lamentarsi.

Prova su strada Renault Austral 1.3 MHEV 160 e i consumi VS E-Tech 200: chi fa più strada?

La scelta, qui l’ho detto e qui l’ho ripeto, se la “giocano” questo motore mild hybrid e il full hybrid da 200 CV. Rimane virtualmente escluso il piccolo 1.2 TCe 130 Equilibre con il cambio manuale, visto che il confronto vero si gioca tra le due unità ibride con cambio automatico. Rimasti stupiti per l’agilità e per la fluidità di marcia nonché per i buoni consumi, rispettivamente merito delle quattro ruote sterzanti e del motore E-Tech 200, è partita la mia prova del 1.3 MHEV 160 consapevole che sarei rimasto meno impressionato dall’assetto (l’esemplare era sprovvisto del sistema 4Control Advanced) ma ugualmente curioso nello scoprire la bontà del nuovo sistema mild hybrid promosso dalla Casa francese sulla sua nuova generazione di modelli.

Venendo ai consumi, aspetto centrale di questa prova su strada, la E-Tech 200 a fine prova è arrivata a un comunque buono 6,0 l/100 km guidando in tutte le condizioni, dalla città all’autostrada passando per le tangenziali dove i limiti più bassi sono il terreno fertile per le motorizzazioni ibride. A fine test, l’ibrido più evoluto ha oggettivamente vinto la sfida interna con questo mild hybrid che non consente alla vettura, per chi ancora avesse dei dubbi, di viaggiare in elettrico a basse velocità. 6,7 l/100 km a fine test per l’unità mild hybrid della vettura in prova è comunque un buon risultato con la stessa variabilità di percorsi di cui sopra. L’ibrido si sente, sì, specie nell’azionamento dello Start&Stop, ma non può fare i miracoli considerando una mole di 1.464 chilogrammi.

Tornando all’assetto, sono rimasto favorevolmente colpito dallo sterzo che rende comunque agile la vettura in fase di manovra. Certo, con le quattro ruote sterzanti è un’altra vita ma non tutti sono disposti a spendere 1.500 euro per avere questo optional, visto che nessun allestimento lo propone di serie. Mi aspettavo un po’ più di rigidità sulle buche, complici i cerchi da 20″, e sono rimasto colpito dall’esatto contrario: pavè, asfalti non particolarmente lisci e dossi passano sotto gli pneumatici e quasi non ci si accorge. Se con la E-Tech 200 la massima agilità unita alla maggiore cavalleria può quasi indurre alla guida sportiva, qui i bollenti spiriti si calmano subito complice un assetto tendente ovviamente al morbido. Alpine è figurativamente parlando un’ottima mossa di marketing, resta la curiosità di capire cosa offriranno vetture più votate alla guida veloce ma ci sarà tempo per parlarne. Niente da ridire sui freni, sempre pronti. Anche la brillantezza del motore va valutata nella sua interezza: la Austral MHEV 160 accelera da 0 a 100 km/h in 9,1 secondi e raggiunge i 174 km/h di velocità massima. Corposa la coppia, con 270 Nm già disponibili a 1.800 giri/min.

Diciamo che non potendo più disporre di un motore Diesel in gamma, ormai abbandonato dalla Losanga in questo segmento, le nuove motorizzazioni ibride lo fanno rimpiangere solo in parte. La E-Tech, più che la MHEV, consente percorrenze vicine ai 1.000 chilometri. Questa motorizzazione, fate sempre presente che tra due “ballano” almeno 2.000 euro, è più indicata per chi si muove più fuori città, basandosi sull’incapacità di questo ibrido di offrire la guida in elettrico. Austral è, è bene ricordarlo, un’auto sicura: è stata premiata solo pochi giorni fa con le 5 stelle Euro NCAP e propone sistemi di assistenza alla guida evoluti: mi ha convinto il Cruise Control adattivo e il mantenimento della corsia. Non tutto è di serie, però, come andrò a spiegarvi a breve.

Prezzo Renault Austral 1.3 MHEV 160: le differenze tra gli allestimenti e le principali concorrenti

Concludiamo questa prova su strada analizzando il prezzo di Renault Austral 1.3 MHEV 160 offerta in due allestimenti (Techno e Techno Esprit Alpine) con alcune differenze che vado a spiegarvi. Innanzitutto il prezzo di Renault Austral parte dai 32.200 euro ma, attenzione, sto parlando della versione Equilibre il cui motore è il 1.2, sempre mild hybrid, da 130 CV con cambio manuale. Un unicum nella gamma del C-SUV transalpino, composta tra tre motori di cui due mild hybrid (MHEV) e un full hybrid (HEV). La differenza di prezzo tra il “primo” mild hybrid di cui sopra e il 1.3 da 160 CV con cambio automatico CVT è considerevole, si passa infatti da 32.200 euro a 36.200 euro, mentre l’esemplare della nostra prova partiva da 37.700 euro.

Per avere l’upgrade tra mild hybrid e full hybrid, serve spendere almeno 39.700 euro che è anche il prezzo d’accesso alla gamma E-Tech. In linea generale, i prezzi di Austral sono saliti molto rispetto all’offerta di Kadjar. Facendo due rapidi calcoli, ballano 12.000 euro tra la “prima” Austral con cambio manuale e la top di gamma Iconic Esprit Alpine che arriva a costare 44.200 euro. Il nostro esemplare aggiunge, tra le altre cose, i 900 euro per la tinta bitono (nel nostro caso la Bianco Nacrè con tetto nero Etoilè), il portellone posteriore con apertura elettrica (450 euro) ma non le utilissime quattro ruote sterzanti, uno degli aspetti che ci hanno convinto di più sulla precedente E-Tech 200. Sono inclusi nella dotazione di serie non solo tutti i dettagli che abbiamo imparato a conoscere durante la descrizione di esterni e interni, bensì i cerchi in lega da 20″, mentre sono optional altri accessori:

  • Pack Advanced Driving Assist (700 euro): volante riscaldabile, Highway and Traffic Jam Companion (guida autonoma livello 2), avverta superamento velocità limite, Cruise adattivo con funzione Stop & Go, Predicting Eco Driving Assistant
  • Pack Safety (400 euro): Rear Cross Traffic Alert, Blind Spot Warning & Intervention, Occupant Safety Exit
  • Pack Winter Confort (1.100 euro): sedili anteriori riscaldabili, parabrezza riscaldabile, poggiatesta regolabile in altezza High Confort, sedili anteriori regolabili a 6 vie, sedile conducente con massaggio lombare
  • Caricatore smartphone wireless (150 euro)
  • Panchetta posteriore scorrevole, schienali ripiegabili 1/3-2/3 (400 euro)
  • Parabrezza riscaldabile (200 euro)
  • Ruotino di scorta (300 euro)

Non parliamo strettamente di prezzi di finanziamento, dove ovviamente si assottigliano le differenze tra le varie motorizzazioni valutando il pagamento di una rata mensile. Per quello c’è il sito ufficiale Renault, dove potete configurare Renault Austral e scoprire come cambiano i prezzi andando oltre il classico listino ufficiale cui siamo soliti riferirci. Tra le concorrenti di Renault Austral, sia per segmento sia per posizionamento di prezzo, non dimentichiamoci delle varie Ford Kuga, Nissan Qashqai (come Austral, ha una gamma ben distinta tra versioni mild hybrid e l’ibrido E-Power), la Toyota Corolla Cross e le coreane Kia Sportage e Hyundai Tucson.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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