Ferrari, Lamborghini, Alfa Romeo, Maserati sono tutte eccellenze italiane che a listino vantano modelli iconici, potenti, prestazionali: dalla MC20 alla Sian, passando per Giulia GTAm e SF90 Stradale. I vari V6, V8, V12, spingono le auto nel territorio delle emozioni, della velocità e dell’adrenalina, il quale, però, non li vede trionfare soli, anzi, non li vede proprio trionfare.
L’auto italiana più veloce che si può acquistare oggi è silenziosa. Il solo rumore che produce è quello delle gomme quando si da giù tutto sul gas.
L’auto italiana più veloce: la Pininfarina Battista
Quattro motori, uno per ruota, tutti elettrici. Uniti insieme, i propulsori della futuristica ed armoniosa Pininfarina Battista sviluppano 1.960 CV e 2.360 Nm di coppia immediata, da far tremare pure la Rimac Nevera (con cui è comunque imparentata), l’ultimo capolavoro ingegneristico nato prima della fusione con Bugatti. La spinta del powertrain e l’aerodinamica sono la chiave per superare i 350 km/h, soglia che solo la modalità di guida “Furiosa” può sbloccare, e la questione più elettrizzante è che la si raggiunge in poco più di 12 s (0-100 km/h in meno di 2), sottoponendo il conducente ad una forza G degna di essere discussa in Top Gun. Per tornare a casa, dopo aver tirato un bel respiro, i 500 km di autonomia della batteria da 120 kWh in modalità “Calma” possono forse bastare, come pure la potenza limitata a “solo” 400 CV e 1.180 Nm. E’ quindi facile intuire come la Pininfarina Battista sia l’auto italiana più veloce al mondo.
Questo bolide potrebbe peraltro essere il più costoso modello italiano attualmente in produzione, oltre che il più veloce, con un prezzo di oltre 2.6 milioni di euro ad esemplare (la cui produzione è limitata a 150 unità). Qui si paga una manodopera da 1.250 ore per assemblarla fin nel minimo dettaglio, offrendo al cliente una scelta di materiali e personalizzazioni tendente all’infinito. Di auto italiane veloci come la Pininfarina Battista non ce n’è, ma anche nel mondo la concorrenza è serratissima, e lei riesce comunque a cavarsela egregiamente, giocandosi anche assi vincenti come esclusività, design ed un nome importante nella storia dell’auto in generale.
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