La nuova generazione del SUV francese cambia tutto: piattaforma, stile e motorizzazioni. Dopo averla conosciuta nella versione elettrica e-3008, è ora il momento di mettersi al volante della variante mild hybrid da 145 CV, la vera “entry-level” dell’offerta
3008. L’abbiamo guidata per diversi giorni così da capire quanto sia adatto questo motore ibrido "leggero" alla mole del SUV francese.
Prezzi Peugeot 3008 Hybrid
La
Peugeot 3008 Hybrid 145 e-DCS6 rappresenta la soglia d’ingresso della nuova gamma. Con un listino che parte da
39.450 euro per l’allestimento Allure (come l’esemplare della nostra prova) e
43.600 euro per la più ricca GT, la versione mild hybrid si propone come alternativa razionale a plug-in ed elettrico puro.
Per un confronto, la sorella elettrica
e-3008 parte da 43.730 euro, mentre la plug-in hybrid da 194 CV sfonda i 45.700 euro.
La dotazione di serie è già molto ricca: cerchi da 19", fari Full LED, i-Cockpit con doppio display sospeso da 21", retrocamera, wireless mirroring e ricarica a induzione. La GT aggiunge tecnologia Pixel LED, i-Toggles personalizzabili, tetto nero a contrasto e portellone elettrico. Quest’ultimo, attenzione, manca nella nostra Allure in prova: una scelta che ha portato a qualche scomodità, come vedremo.
Esterni e interni Peugeot 3008 Hybrid: lo spazio non manca
Il salto generazionale è evidente al primo sguardo. La nuova piattaforma STLA Medium ha permesso di ridisegnare completamente la carrozzeria della 3008, trasformandola in un SUV-coupé muscoloso e filante. Cresce di dimensioni (4,54 metri di lunghezza, 1,89 metri in larghezza) e cambia nel linguaggio stilistico: cofano affilato, firma luminosa a tre artigli, doppio spoiler posteriore. L’unica scelta un po’ discutibile? L’assenza del tergilunotto.
L’interno è il vero show. Il Panoramic i-Cockpit con display sospeso da 21” è il fulcro dell’abitacolo: moderno, avveniristico, un vero oggetto di design. La plancia, con forme a L rovesciata, accoglie tasti fisici ben posizionati per le funzioni principali. Molto scenici anche i Virtual i-Toggles, dieci scorciatoie configurabili.
L’ergonomia, però, non è perfetta. Alcune funzioni sono difficili da trovare a primo impatto, il nuovo volante tagliato in alto e in basso richiede un po’ di pazienza nella regolazione, e gli alzacristalli hanno un’inclinazione strana che lascia perplessi. Inoltre, un dettaglio fastidioso: se il cellulare non è appoggiato nella piattaforma di ricarica wireless, tende a cadere in curva per l’assenza di vani alternativi sicuri.
La qualità percepita è molto buona, seppur con qualche plastica rigida di troppo. I sedili GT sono avvolgenti, comodi anche dopo molti chilometri. Dietro, lo spazio per le gambe è discreto, ma la superficie vetrata si riduce vistosamente verso il posteriore.
Il bagagliaio è un altro punto chiave: 588 litri, divisi su due livelli, estendibili a 1.663 litri abbattendo gli schienali. Tuttavia, la mancanza del portellone elettrico sulla nostra Allure ha reso l’apertura e la chiusura piuttosto scomode. Il cofano è molto alto una volta aperto e piuttosto pesante da riabbassare: un dettaglio che, nel quotidiano, può diventare fastidioso.
Prova Peugeot 3008 Hybrid: parca ed equilibrata
Sotto il cofano c’è il noto
1.2 PureTech turbo a tre cilindri da 136 CV, ora aggiornato con
catena di distribuzione al posto della tanto discussa cinghia a bagno d’olio (per approfondire, ecco
l’elenco completo dei modelli interessati). L’unità è abbinata al nuovo
cambio automatico a doppia frizione e-DCS6 a sei rapporti, che svolge un ruolo fondamentale nell’architettura ibrida di questo SUV.
All’interno della trasmissione è infatti integrato un motore elettrico da 21 kW (29 CV), alimentato da una batteria a 48V posizionata sotto il sedile. Insieme, questi elementi forniscono un sistema mild hybrid capace di garantire 145 CV e 230 Nm di coppia, con prestazioni che, per un’auto da 1.648 kg, si difendono più che bene: 0-100 km/h in 10,2 secondi, velocità massima 201 km/h.
Alla guida, la Peugeot 3008 Hybrid sorprende per l’equilibrio dinamico e per un comportamento che ricorda da vicino quello di un full hybrid, soprattutto in termini di efficienza. Il sistema è in grado di muovere l’auto in elettrico nei tratti più leggeri, come in manovra o nel traffico, e il passaggio tra termico ed elettrico è quasi impercettibile. Il cambio e-DCS6 si comporta molto meglio rispetto a un CVT tradizionale, regalando un’esperienza di guida più naturale e appagante, senza quel fastidioso effetto "scooterone" tipico di molte ibride.
Nel nostro test, i consumi si sono attestati attorno ai 6 l/100 km, con punte di 7,5-8 l/100 km nei tratti più dinamici. Non abbiamo toccato i 5,5 l/100 km dichiarati, ma con una guida più attenta potrebbero essere alla portata. Peccato solo per una ripresa un po’ pigra quando serve uno spunto deciso: superato l’effetto boost dell’elettrico ai bassi, il 1.2 fatica un po’ a rilanciare la vettura.
Per il resto, però, l’esperienza al volante è molto convincente: lo sterzo è diretto e preciso, perfetto per la guida urbana, mentre l’assetto è confortevole, in grado di assorbire bene buche e sconnessioni. La presenza di tre modalità di guida consente di adattare la risposta del powertrain e dello sterzo in base alla situazione. Menzione speciale anche per la silenziosità generale, molto curata.
Unico vero appunto? Il feeling dei freni: la rigenerazione del sistema ibrido influisce sulla risposta del pedale, che può risultare un po’ spugnoso e poco modulabile alle prime pressioni.
Peugeot 3008 Hybrid: galleria fotografica