Prova Dacia Duster 4x4 2025: una solida certezza, con qualche novità

La nuova Dacia Duster cambia pelle, ma non perde l’istinto. La nostra prova riguarda la più completa in gamma la 4x4, mild hybrid, allestimento Extreme. Il SUV che ha rivoluzionato il concetto di "auto accessibile" è ancora capace di stupire? Vi anticipiamo una cosa: sì, ma in un modo tutto nuovo.

Cominciamo subito da uno degli argomenti più discussi quando si parla della nuova Dacia Duster: il prezzo. La terza generazione del SUV romeno, prodotta ancora nello storico impianto di Mioveni, in Romania, ha perso quell’aura di “auto low cost” che l’aveva resa celebre ai tempi degli spot con il celebre claim “Ma noi vogliamo spendere molto di più!”.

Oggi, la Duster parte da 19.900 euro, nella versione 1.0 ECO-G Essential (Turbo benzina GPL), priva persino del climatizzatore e di un vero infotainment: al suo posto c’è il Media Control, che trasforma il proprio smartphone in centro di comando. Sono comunque di serie cruise control, vetri elettrici anteriori e sedile regolabile: dotazioni una volta impensabili sulla Duster base.

La gamma sale poi gradualmente, superando quasi sempre i 20.000 euro e toccando quota 27.900 euro per la top di gamma 1.6 Hybrid. Nel dettaglio, il listino completo della Dacia Duster 2024 è il seguente:

La nostra protagonista è proprio la Duster 1.2 TCe Extreme 4x4 da 130 CV, arricchita con il colore Lichen Kaki (+750 euro), cerchi da 18" TAGASAN semidiamantati (+250 euro), il Pack Techno (+550 euro) con freno a mano elettrico, ricarica wireless e navigatore, e il Pack Parking (+500 euro), che aggiunge le telecamere a 360°, sensori anteriori/laterali e il Blind Spot Warning. Totale: 29.950 euro.

Basta uno sguardo per capire che la Duster è cresciuta, in tutto. Design, presenza, proporzioni. Dimenticatevi la timidezza delle prime generazioni: oggi, con la sua silhouette robusta, la terza generazione è la Dacia più riuscita di sempre.

Il frontale colpisce con la nuova griglia orizzontale, il logo Dacia bianco e la firma luminosa a Y, che ritroviamo anche nel posteriore. Il cofano alto e scolpito regala presenza e aiuta anche in guida a percepire meglio gli ingombri, soprattutto nella nostra versione 4x4, alta da terra oltre 20 cm e con angoli di attacco migliorati.

I cerchi da 18" e le protezioni in plastica riciclata, con texture e loghi dedicati, danno un tocco "green" senza rinunciare al look da fuoristrada. Anche la vista laterale convince, con passaruota ben sagomati, nuove maniglie più ergonomiche e dettagli che mostrano una maturità stilistica inattesa.

Dentro, la Duster resta concreta ma con una marcia in più. Le plastiche sono rigide, certo, ma le texture sono curate e funzionali. Lo schermo centrale da 10,1” del sistema Media Nav è ben posizionato, fluido, compatibile con Android Auto e Apple CarPlay wireless. Presenti anche il selettore della trazione, il pad di ricarica wireless e le telecamere perimetrali del Pack Parking.

Comoda la soluzione YouClip, una serie di agganci sparsi nell’abitacolo per accessori come portabicchieri e supporti smartphone. Ottimo il bagagliaio: oltre 470 litri sulle versioni 2WD, comunque capiente anche sulla nostra 4x4.

Appena ci si siede al volante della nuova Duster si capisce subito che è un’auto pensata per metterti a tuo agio. Seduta alta, sedili avvolgenti (anche se non particolarmente comodi sui lunghi viaggi) e una sensazione di controllo che ti accompagna fin dai primi metri. E se ami l’avventura, la versione 4x4 con mild hybrid da 130 cavalli è quella giusta per sentirti davvero libero. Ah, piccola precisazione: sulla generazione precedente era il Diesel, il famoso 1.5 dCi, ad ospitare la trazione integrale, ma mandato in pensione il 1.5 di cui sopra, ora la conferma arriva dal 1.3 ibrido. Questa è la novità che un po' è figlia dei tempi un po' figlia della necessità di evolversi, vediamo come.

La trazione integrale, gestibile dal selettore centrale, ti permette di adattarti a qualsiasi terreno. Su strada, l’auto è sorprendentemente agile: leggera, con un inserimento in curva preciso e uno sterzo più consistente rispetto al passato. Le sospensioni filtrano bene anche sui fondi irregolari, regalando quella solidità da SUV che non si scompone mai.

Il cambio manuale a sei marce è ben spaziato e rapido in autostrada, un pò incerto invece a bassa velocità e con le prime marce. In modalità Eco le prestazioni si addolciscono per favorire i consumi, ma quando serve il motore sa comunque dare la giusta grinta.

In città, le gobbe sul cofano aiutano a percepire bene gli ingombri e le telecamere a 360° fanno la differenza nelle manovre, anche se i montanti anteriori un po’ invasivi limitano leggermente la visibilità.

A velocità autostradale, si apprezza un insonorizzazione migliorata, anche se qualche fruscio resta. Ma rispetto alla generazione precedente il salto di qualità è evidente.

La Duster non è solo cambiata: ha deciso di alzare l’asticella. È cresciuta nei contenuti, nel design, nella guida. Ma soprattutto, è cresciuta nell’ambizione. Non cerca più di stupirti con il prezzo. Ti conquista per tutto il resto.