BMW M4 Competition M xDrive: forza bruta e tanta tecnologia

Prove su strada
07 ottobre 2025, 10.42
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Un restyling di misura, quello che l’anno scorso ha interessato la BMW M4, un rinnovo sostanziale sotto svariati aspetti: un leggero maquillage esterno, un discreto tocco interno, oltre che a modifiche meccaniche sostanziali, che si palesano dal punto di vista della potenza, raggiungendo 530 CV, con il powertrain da 6 cilindri turbo, da sempre sinonimo delle versioni più pepate della casa di Monaco, dove un breve excursus del V8 aspirato.
Se all'esterno troviamo una nuova firma luminosa con luci diurne verticali e la possibilità di equipaggiare i veicoli con i fanali posteriori laser della M4 CSL, con elementi filiformi illuminati da un fascio laser, gli interni sono stati rinfrescati in modo minimo, comprese prese d'aria di forma leggermente diversa e nuovi materiali.
Insomma design e alcuni cavalli in più, oltre a una tecnologia più che all’avanguardia, che perfeziona il telaio da sempre sinonimo delle "M" bavaresi, contraddistinguono il refresh della nuova BMW M4. Scopriamo meglio tutti i dettagli e le novità del restyling della BMW M4 Competition M xDrive.

Prezzi BMW M4, quattro versioni e quattro potenze, per tutti i gusti

La gamma è molto semplice, quanto efficace, sono quattro le varianti M4 con altrettanti step di potenza: la BMW M4, 480 CV che parte da 106.000 euro, si sale alla BMW M4 Competition, 510 CV che costa 112.200 euro e entrambe sono a trazione esclusivamente posteriore, per i puristi del manuale la prima e automatica la seconda, entrambe per chi bada anche al peso: si risparmiano anche 75 kg rispetto alle AWD. Si passa poi alla M4 Competition M XDrive 530 CV - oggetto del nostro test - da 117.100 euro che porta in dote la trazione integrale "escludibile" di cui poi parleremo, per finire con la M4 CS xDrive 551 CV per 172.000 euro.
Lunga, lunghissima, come sempre, la lista degli optional, che permette di personalizzare a proprio piacimento la vettura, ma attenzione al prezzo, che può lievitare come non mai, visto che troviamo optional più cari di un'utilitaria. Tra i principali accessori che si possono equipaggiare vi segnaliamo:
  • Impianto frenante M Carbon Ceramic - 10.150 euro
  • Sedili in carbonio M - 5.200 euro
  • M Driver’s Package - 2.550 euro, velocità massima a 290 km/h;
  • Pacchetto M Race Track - 17.700 euro, un upgrade da pista, con una riduzione del peso di circa 25 kg, comprende inoltre il BMW Head-Up, modanature in carbonio e i tre optional precedenti;
  • Cerchi in lega 19″/20″ - fino a 1.000 euro
  • M graphic black High gloss - 2.000 euro
  • Pacchetto esterni in carbonio - 4.850 euro. Componenti sportivi e leggeri in carbonio, come deflettori nel paraurti anteriore e le calotte degli specchietti retrovisori esterni realizzati in CFRP. Oltre che all'inserto del diffusore nel paraurti posteriore e lo spoiler posteriore.
  • Pacchetto Innovation - 3.500 euro, per apertura elettrica bagagliaio e keyless portiere, fari Full LED, Driving Assistant.
  • Ultimate package - 6.250 euro, pacchetto Innovation, più luci BMW Individual Shadow line, pacchetto esterni in Carbonio M, Parking Assistant Plus, e volante riscaldabile.
Configurata come il nostro esemplare, dobbiamo mettere in conto di arrivare a circa 145.000 euro. Le principali concorrenti della BMW M4 includono l'Audi RS5, imminente l'uscita del nuovo modello e a oggi la Mercedes-AMG CLE 53 4MATIC+ in attesa di varianti più pepate, sportive delle coupé teutoniche che offrono un mix di prestazioni, design e piacere di guida simili nel segmento delle coupé sportive ad alte prestazioni.

Esterni: sapienti ritocchi e sguardo laser

Pochi ma buoni i cambiamenti estetici esteriori, soprattutto per quel che concerne la carrozzeria. Se la calandra a doppio rene verticale con barre orizzontali, tanto contestata dai puristi del marchio, è stata riconfermata, ed è un chiaro un omaggio chiaro a storiche auto bavaresi con il doppio rene come la CS e CSL. Non manca un cofano molto sagomato, anche se non ai livelli delle E92 a 8 cilindri, che esalta proprio la nuova bocca di questa M4. Nuove le prese d’aria e gli intagli sui paraurti, ora hanno un design che si intona meglio con la rinnovata grafica dei fari LED,
Sulla M4 si possono equipaggiare anche i fari LED Matrix, riconoscibili dagli inserti blu e inclusi nel pacchetto M Shadow Line, che comprende degli inserti scuri nell’abitacolo. È invece una firma laser a contraddistinguere la fanaleria posteriore, con un effetto tridimensionale che utilizza la stessa tecnologia presente sull’esclusiva M4 CSL e ora ordinabile anche qui.
La selezione delle vernici della carrozzeria comprende le nuove tonalità Sao Paulo Yellow non metallizzato, Toronto Red metallizzato e Isle of Man Green metallizzato. Per abbellire ulteriormente la vettura è possibile scegliere come optional le grafiche M su cofano a baule, presenti sull’esemplare in prova, che però possiamo dire essere anche troppo "estreme" per i nostri gusti...
Il tetto è in plastica rinforzata in fibra di carbonio (CFRP) di serie su tutte le declinazioni della BMW M4 Coupé.
La dotazione standard, infine, prevede cerchi in lega leggera M, da 18 pollici sull’asse anteriore e da 19 pollici sul posteriore (19 e 20 pollici in opzione), e pneumatici da 275/40 ZR18 all’anteriore e 285/35 ZR19 al posteriore. Molto consigliata, soprattutto dal punto di vista estetico, la scelta dei cerchi da 19/20 pollici poiché la linea di cintura alta e le dimensioni generose della vettura, 4,79 metri, tendono a far sembrare più piccole le ruote.

Interni: grande volante per la M4, ma che sedili a guscio

Salendo a bordo della nuova BMW M4 ci si confronta con gli interni in cui le novità sono minime, ma tangibili. Nell’abitacolo, seduti in basso e con la pedaliera leggermente disassata a sinistra, spicca sicuramente il volante ridisegnato - disponibile in Alcantara come optional - con una corona più piatta nella parte inferiore e un segno centrale rosso alle ore 12. Possiamo constatare su una corona spessa, tipica del marchio, che piace e migliora l’ergonomia e la presa, ma un diametro davvero eccessivo, in rapporto all’abitacolo compatto della sportiva: avremmo preferito uno sterzo più piccino.
Non mancano dei corposi paddle in carbonio, solidali al volante e i tipici pulsanti M1 e M2 per richiamare le impostazioni sportive configurabili della coupé bavarese. Imperdonabile l'assenza del porgicintura, presente sulle precedenti versioni, e che costringe a contorsionismi esagerati.
Rinnovato anche lo stile dei comandi, così come la dotazione tecnologica che comprende il BMW Curved Display, col quadro strumenti da 12,3” davanti al guidatore e il monitor da 14,9” dell’infotainment al centro della plancia dal quale è possibile comandare ogni aspetto della vettura, dalla connettività alla multimedialità, fino alla selezione delle luci d’ambiente. Tutta questa tecnologia viene alimentata dal sistema operativo BMW Operating System 8.5 e include il BMW Intelligent Personal Assistant con l’integrazione aggiornata dello smartphone con Apple CarPlay e Android Auto wireless. Ci ha deluso il wireless charger che carica lentamente e non è raffreddato. Grande e pieno di informazioni l'Head Up Display, consigliamo di oscurarlo in parte nella guida notturna.
Di serie troviamo i sedili sportivi M regolabili elettricamente rivestiti in pelle Merino, con la ventilazione disponibile per la prima volta. Il vero punto forte, però, è dato dai nuovi sedili molto avvolgenti M Carbon con una struttura che consente anche l’uso di cinture di sicurezza a più punti, la possibilità di rimuovere una parte del poggiatesta in modo da rendere più facile la guida con il casco, e, soprattutto una bellezza fuori dall’ordinario.
10 i kg che si risparmiano con queste sedute, più adatte ai track day che ad una vacanza, che rimangono però regolabili elettricamente, per non perdere il carattere da GT le M4 vogliono sempre proporre nell’utilizzo quotidiano. Dietro, nel divanetto, in due si sta bene, nonostante un tetto abbastanza rastremato, ma un'accessibilità facilitata da sedili scorrevoli elettricamente.
L’equipaggiamento standard è di livello, e si adatta ad un animo granturismo, non manca il climatizzatore automatico a tre zone - i cui comandi di fino vanno cercati nel menù, non proprio comodissimo - l’illuminazione d’ambiente con LED interni e un sistema di altoparlanti hi-fi di qualità che migliora il comfort nella guida quotidiana e nei viaggi più lunghi. Anche se il rumore di rotolamento è parecchio evidente in autostrada.

BMW M4 Competition M xDrive: con la trazione dove preferisci

Come già detto, le novità più interessanti del restyling inerente alla nuova BMW M4 2024 sono sotto al cofano, dove rombano diverse declinazioni di potenza del motore 3.0 a 6 cilindri in linea. Si parte da 480 CV abbinabili al cambio manuale a 6 rapporti, mentre con la versione Competition sale a 510 CV con trasmissione automatica a 8 rapporti, ma sempre RWD. Quest’ultima configurazione con trazione integrale M xDrive tocca i 530 o 551 CV della CS.
A pulsare sotto il cofano delle nuove sportive bavaresi vi è il motore S58, un 3.0 litri 6 cilindri in linea biturbo benzina. Questo propulsore sviluppa la coppia massima di 550 Nm per la M4 tradizionale, mentre sale a 650 Nm tra 2.750 e 5.500 rpm per la Competition.
Ultimo, ma non per importanza, è il cambio automatico da noi provato. M3 ed M4 hanno abbandonato il doppia frizione in favore del convertitore di coppia della ZF a 8 rapporti, che non fa rimpiangere la vecchia trasmissione, soprattutto per l’intuitività in modalità automatica. Tanto particolare quanto poco utile, la possibilità di scegliere tra tre velocità di cambiata, con la terza - la più brusca - che rimane comunque non così estrema come ci si aspettava, ma comunque una bella fucilata. Tiene le marce in modalità sequenziale anche al limite del fuorigiri, ma pecca invece la partenza da fermo, che anche in modalità confortevole è sempre un po’ brusca.
Inoltre, i clienti possono optare per un sistema di trazione integrale come alternativa alla tradizionale trazione posteriore. La trazione integrale M xDrive con ripartizione continuamente variabile fra i due assi delle ruote e la possibilità di scegliere persino la trazione sulle sole ruote posteriori. Il sistema M xDrive ha il collegamento diretto, tramite il differenziale Active M, all’asse posteriore.
Il conducente può entrare nel menu Setup per scegliere tra le modalità 4WD e 4WD Sport, quest’ultima dirigendo una percentuale maggiore della coppia del motore alle ruote posteriori oppure 2WD, per inviare coppia solamente all'asse posteriore.
Ottimo per la pista e per i drift, pericoloso per la strada; infatti questa modalità può essere curiosamente inserita solo con i controlli elettronici disattivati, dove troviamo unicamente l'M Traction Control a vigilare. Insomma una scelta a dir poco curiosa.
Invece l'xDrive è più gestibile, ma lascia comunque margine al traverso, specie nella modalità 4WD Sport, ma sempre con la sicurezza dei controlli inseriti totalmente o parzialmente - ESP in MDM M Dynamic Mode. Inoltre se nella M4 precedente (F82), il sistema impiega un po’ di tempo per rilevare che c’è più presa, nella M4 (G82) risponde più rapidamente. Di conseguenza, l'anteriore è pronto a spingere e riprendere "la retta via" in caso si stia esagerando, oltre ad avere un'auto in grado di accelerare più velocemente rispetto alle precedenti generazioni, grazie alla trazione integrale.
L’accelerazione da 0 a 100 km/h viene coperta in 4,2 secondi, mentre la Competition ne impiega 3,9, con uno 0-200 km/h in 12,5 secondi. La Competition M xDrive migliora ancora con uno da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi, anche se tutte le varianti raggiungono una velocità massima limitata elettronicamente a 250 km/h, che può salire a 290 km/h scegliendo il pacchetto optional M Driver’s Package. Del sound, invece, se ne occupa uno scarico specifico con valvole controllate elettricamente.
Iniziamo dal motore, che propone un’erogazione lineare, ma molto corposa. L’aumento di cavalli si percepisce e, man mano che si sale di giri, ma è a 3.000 rpm che si scatena e si gode di un allungo praticamente instancabile, il tutto accompagnato da un buon sound complessivo, nonostante i filtri antiparticolato abbiano ormai “strozzato” tutte le colonne sonore meritevoli, molto più che in anni passati.
A far percepire al guidatore delle note ancora più spinte ci pensano, oltre uno scarico specifico con valvole controllate elettricamente, i convogliatori del sound del motore in abitacolo, in modo da ottenere un coinvolgimento maggiore durante la guida. In alcuni casi, al rilascio dell’acceleratore, si percepisce anche un timido scoppiettio.
Per tenere a bada un tale livello prestazionale sotto pelle non potevano mancare un telaio irrigidito, specifiche sospensioni adattive con ammortizzatori a controllo elettronico, sterzo a demoltiplicazione variabile e impianto frenante potenziato, che devono fare i conti anche con una massa a terra che si aggira intorno ai 1.775 kg per la M4 Competition M xDrive, ben nascosti dalla tecnologia elettronica e da un telaio con un setup sopraffino.
Tra le curve, invece, abbiamo potuto notare il grande miglioramento dello sterzo rispetto agli altri modelli non firmati M. Il comando, nonostante, come dicevamo, un diametro un po' grande, sulle M4 risulta un po’ più consistente e preciso, sicuramente leggero, anche se manca proprio un filo di “sincerità” in più per renderlo perfetto nel feedback come alcune rivali. Esagerando all'ingresso curva invece un accenno di sottosterzo è facilmente intuibile, ma un brusco rilascio del gas, "impunta" il muso dell'auto e aiuta l'anteriore a chiudere la curva.
All’efficacia di questa vettura si unisce anche l’impianto frenante in carboceramica - optional - infaticabile, oltre ad avere un buon mordente nelle staccate più dure, facendo percepire una notevole differenza tra i due settaggi disponibili: la frenata comfort e la frenata sport. Notevole invece la modulabilità a freddo, solitamente il problema principale di impianti così performanti, che lavorano bene solo in pista o sollecitati. Chiudendo con i consumi, se andiamo a ritmi non esagerati è possibile anche registrare anche gli 11 km/l di media, ma è facile dimezzare questo numero, appena si richiede tutta la potenza.

Ampiamente configurabile dalla... spesa alla pista

Non mancano chicche tecniche e tecnologiche, come l’M Drive Professional, un pacchetto che include l’M Traction Control, l’M Drift Analyzer e l’M Laptimer. Il primo consente di adattare la nuova funzione integrata di limitazione dello slittamento delle ruote del sistema DSC - attraverso dieci livelli - alle preferenze e alle esigenze personali del guidatore. Il secondo registra e valuta le statistiche di guida pubblicate nelle manovre dinamiche in curva e nei drift e assegna un punteggio. L’ultimo fornisce i tempi sul giro e altre informazioni, utili in pista, generate durante le sessioni in pista.
Al netto di app tecnologiche che sono piacevoli, ma non sono fondamentali, con tutti i sistemi accesi, la BMW M4 offre la massima trazione possibile per garantire la sicurezza. In modalità M Dynamic, puoi mandare di traverso l’auto ma il sistema di controllo della stabilità rimane lasco, seppur vigile in caso di necessità, e, con tutta questa potenza, potrebbe servirvi. L’idea qui è di dare all’auto una velocità di risposta rilassata, che rende molto più facile il controllo di una derapata o di un traverso di potenza.
A ESC disattivo,merita un plauso l’M Traction Control, che deriva dal mondo delle corse e fornisce un vero aiuto agli amanti della trazione posteriore che amano divertirsi in sicurezza. BMW ha sostanzialmente mantenuto il suo controllo di trazione regolabile su più livelli, ma vi ha introdotto maggiori sfaccettature specialmente nelle impostazioni più estreme. Risultato si può intraversare l’auto con grande semplicità e in maniera molto graduale, mentre man mano che si regolano i livelli di controllo, l’auto disegnerà virgole nere – più o meno evidenti – sull’asfalto, salvo poi tagliare la potenza e raddrizzarsi praticamente in maniera autonoma. Con questa serie di settaggi è veramente facile cucirsi addosso l’auto e non solo, anche prevedere il comportamento della vettura, sull’asciutto e sul bagnato.
La BMW M4 si distingue oltre che per gli elevati valori di potenza e coppia, anche per le innate doti dinamiche che l’ottimo telaio e setup delle sospensioni sono in grado di offrire, ma anche per l’elevatissimo livello tecnologico di cui sono “farcite”. Un contenuto tecnico ed elettronico, che punta non solo a migliorare il comfort e l’esperienza di vita a bordo vettura ma anche la facilità di utilizzo e il piacere di guida offerto, talmente avanzato e complicato, fin troppo oseremmo dire, che è bene se venga spiegato all’utente medio.
Per questo BMW ha pensato bene di realizzare alcuni video in cui spiega le capacità e tutte le funzionalità di queste due nuove sportive così da non far scomodare i propri clienti e non perdersi nelle pagine dell’enorme manuale di istruzioni.
Ricapitolando, la BMW M4 Competition M xDrive compie un passo tecnologico notevole, portando una selezione dei profili di guida e delle impostazioni preferite, che neanche alcune vetture da corsa riescono a offrire. Dal controllo di trazione, alla frenata, allo sterzo, all’assetto, alla velocità del cambio e ai cari vecchi tasti M1 ed M2, agli ADAS - già per nulla invasivi - settabili per la strada, per la guida sportiva, o completamente disattivati per la pista.
Insomma, la vettura è configurabile a proprio piacimento, tagliente in circuito o nelle curve di montagna, senza perdere, però, quella buona dose di comfort da granturismo, che la rende sfruttabile anche all’uso quotidiano. Ci aspettavamo più cattiveria dalla Competition M? No, forse un sound più incisivo, ma nel complesso una coupé così ben studiata, da usare a 360°, spesa-sport-pista, non le trovate da nessun altra parte.
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