L’eco di questa notizia non è mai svanito e continua ancor’oggi per ciò che è accaduto: la Procura di Brescia ha iscritto ben 23 persone nel registro degli indagati con l’accusa di aver indebitamente percepito il Reddito di cittadinanza.
L’atto emesso dalla procura nell’ambito dell’inchiesta, che si è svolta grazie al lavoro della Guardia di Finanza, ha visto emergere 23 persone coinvolte a percepire, senza averne alcun titolo, erogazioni per oltre 180.000 euro. La notizia risale in realtà al gennaio 2021, ma le indagini della GdF sono proseguite nei mesi seguenti, dando un risultato che fa a sua volta notizia.
Un caso esemplare e per fortuna unico quello che è quello scoperto dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Brescia che, tra i beneficiari del sostegno economico, hanno individuato un consulente fiscale che svolgeva regolarmente la propria attività professionale tra la Svizzera e l’Italia.
Il professionista, un quarantaseienne di Brescia, che promuove nei confronti di una clientela abbiente la propria attività professionale sui social network, ha richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza all’Inps, il tutto allegando all’istanza una Dichiarazione Sostitutiva Unica incompleta che, per tale ragione, ha prodotto un valore Isee falso. In questo modo il consulente è riuscito a percepire il sussidio mensile da maggio 2019 a novembre 2020, per un totale di oltre 14.000 euro. Da ulteriori approfondimenti il professionista è risultato essere stato fermato alla frontiera con la Svizzera alla guida di una Ferrari 458 cabriolet che aveva da poco noleggiato.
Come se non bastasse, proprio nel periodo in cui percepiva il reddito di cittadinanza, ha conseguito vincite alle scommesse sportive per circa 23.000 euro.
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