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Prescrizione bollo auto: dopo quanto tempo è prescritto e come saperlo

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Come tutte le tasse, anche il bollo auto va in prescrizione. Il bollo auto, nome più comune della tassa automobilista o tassa di possesso di un’automobile, è un’imposta che va versata ogni anno per il possesso di un veicolo a motore, in questo caso di un’automobile. Questa tassa, variabile in base alla potenza del motore, alla normativa Euro, alla provincia di residenza e all’età della vettura, è da versare a favore delle Regioni di residenza.

Come tutte le tasse italiane, il bollo auto va pagato (al netto di alcune possibilità di esenzione come, ad esempio, per vetture storiche, per automobili ibride o elettriche o per automobili intestate a persone portatrici di handicap). Se, invece, si dimentica di pagarlo, la tassa può essere contestata dalle Regioni, diventate competenti in materia dal 1° gennaio 1999. Cosa succede, invece, quando il bollo va in prescrizione? Scopriamo, allora, dopo quanto tempo il bollo diventa prescritto, come è possibile saperlo e, infine, come pagare le eventuali tasse di possesso arretrate.

Prescrizione bollo auto, dopo quanto tempo è prescritto

Il bollo auto, o meglio tassa automobilistica, è un’imposta che va pagata indipendentemente dalla circolazione dell’auto. Essere sempre al corrente della scadenza annuale del bollo auto, in modo da evitare di versare somme non dovute. Per diverse motivazioni, può capitare di dimenticarsi di pagarlo o di non poter adempiere al suo pagamento. Può anche capitare di non ricevere le comunicazioni che ricordi la scadenza esatta del bollo, facendo salire la somma dovuta per via degli interessi in crescita.

In questi casi, delle società di recupero crediti richiederanno il pagamento del bollo arretrato, con un aumento e degli interessi che crescono con il passare del tempo. C’è però un termine massimo, un limite oltre al quale le società di credito non possono richiedere ulteriormente il pagamento della cifra dovuta: a quel punto, il bollo auto cade in prescrizione. Questo succede per tutte le tasse, ma quando il bollo auto cade in prescrizione ha tempistiche differenti rispetto ad altre imposte.

Nel dettaglio, quindi, dopo quanto tempo vige la prescrizione del bollo auto? Secondo la legge, è stabilito che i termini di prescrizione (regolamentata dall’Articolo 2934 del Codice Civile) del bollo auto ammontano a tre anni, calcolati iniziando dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa andrebbe pagata fino al 31 dicembre del terzo anno, con alcune eccezioni. Non è quindi sufficiente che passino tre anni dalla scadenza del bollo per dichiarare prescritto un bollo auto, ma non ci devono essere degli elementi che possono interrompere il processo, noti come atti interruttivi.

Nello specifico, gli atti interruttivi sono degli avvisi o degli atti che vanno ad avvertire, sollecitare o, nei casi peggiori, a intimare e poi a pignorare un automobile in caso di assenza di pagamento del bollo auto. Questi sono, nel dettaglio, i più noti atti interruttivi relativi al bollo auto:

  • Avviso di accertamento;
  • Sollecito di pagamento;
  • Notifica della relativa cartella esattoriale;
  • Intimazione di pagamento;
  • Fermo amministrativo dell’automobile;
  • Atto di pignoramento del bene.

Ciò che è importante sapere è che ogni atto interruttivo porta il conteggio dei tre anni a ripartire da zero, “resettando” ad ogni notifica di uno di questi atti il conto dei tre anni previsti per la prescrizione del bollo auto. Solamente quando non si riceve nessuna di queste comunicazioni, oppure quando dopo uno di questi atti interruttivi passano i famosi tre anni, è possibile considerare il bollo auto prescritto, rendendo di fatto illegittime tutte le pretese di Regioni e società di recupero crediti.

C’è una sola eccezione al periodo di prescrizione del bollo auto di tre anni: il Piemonte. Qui, infatti, si aggiungono altri due anni di tempo perché il bollo cada in prescrizione, passando da tre a ben cinque anni. Ci sono, però, state delle valutazioni giudiziarie differenti e delle sentenze della Cassazione negli scorsi anni che hanno cambiato le valutazioni. Per questo, in caso di bollo della Regione Piemonte è bene fare un approfondimento ulteriore.

Se, quindi, nel lasso di tre anni il bollo non viene pagato o non si ricevono altri atti interruttivi, il bollo auto non è più dovuto. Facendo un esempio pratico, se la tassa di possesso è scaduta nel 2021, se non viene pagata e si riceve un avviso nel gennaio del 2025, ovvero passati i tre anni dopo i quali scatta la prescrizione, la richiesta della Regione di recuperare il credito è assolutamente illegittima e non più ascrivibile.

Prescrizione del bollo auto: come saperlo

Come sapere se il bollo auto è caduto in prescrizione? Per saperlo, è necessario verificare che non siano mai stati recapitati solleciti di pagamento, cartelle esattoriali o altre comunicazioni ufficiali nei tre anni successivi alla scadenza del bollo o, nel caso, di successive comunicazioni.

Per sapere se il bollo auto è prescritto, è necessario accertarsi di non aver ricevuto nessuna comunicazione. Come detto prima, infatti, se la Regione o l’Agenzia delle Entrate non hanno notificato alcuna richiesta di pagamento per 36 mesi, la prescrizione si interrompe e il conteggio dei tre anni ripartirà da zero.

Bisogna poi ricordare come la data di riferimento non sia la ricezione della cartella a casa. A fare fede è invece la data di consegna del documento presso gli uffici postali competenti. Una volta constatata l’assenza di comunicazioni nei tre anni precedenti, nello specifico nel lasso di tempo tra il 1° gennaio dell’anno corrisbopondente alla scadenza al 31 dicembre del terzo anno dalla scadenza, il bollo può considerarsi prescritto. L’annullamento per prescrizione non è, però, automatico.

Una volta accertata l’assenza di comunicazioni, infatti, è assolutamente necessario fare ricorso entro 60 giorni dalla ricezione della cartella esattoriale “fuori tempo”. Questo succede perché, da quella data, tutte le cartelle di pagamento sono illegittime. Se, quindi, si riceve una cartella esattoriale dopo la scadenza del terzo anno, è necessario agire e attivarsi per far rivalere la possibilità di prescrizione del bollo auto.

Ci sono, inoltre, due possibilità per attivare la prescrizione del bollo auto. La prima è la facoltà di presentare un’istanza di sospensione legale della riscossione della tassa di possesso all’ente preposto. Quest’ultimo dovrà rispondere all’ente di riscossione entro 220 giorni. Se non dovesse farlo entro il termine ultimo, il ricorso sarà da considerarsi accettato, e quindi la cartella automaticamente annullata. Se, invece, l’istanza dovesse essere rigettata, sarà necessario pagare oppure fare ricorso.

La seconda possibilità, invece, è di procedere per via giudiziaria, presentando un ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di residenza. Per avere tutte le informazioni, si può accedere ad una pagina dedicata al ricorso tributario presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Una volta iniziata l’istanza di sospensione o il ricorso, poi, non sarà possibile alle autorità competenti procedere al fermo amministrativo dell’auto, al pignoramento di beni o ad altre forme di recupero crediti.

Come pagare i bolli arretrati

Questo, quindi, è tutto quello che riguarda la prescrizione del bollo auto. Se non si desidera avere a che fare con procedimenti amministrativi o giudiziari, si possono pagare gli eventuali bolli anche quando arretrati. Come pagare, quindi, i bolli arretrati? Si possono verificare gli eventuali mancati pagamenti del bollo auto presso le agenzie ACI, attraverso i siti ufficiali della vostra Regione di residenza e, da qualche tempo, anche sull’app Io. Sull’applicazione dei servizi pubblici gestita da PagoPA sono in via di implementazione diversi servizi per il cittadino, a partire dalla possibilità di avere la patente digitale sul proprio smartphone e, appunto, la notifica di alcuni atti giudiziari o riguardanti imposte e pagamenti.

Tra questi c’è anche il bollo auto: quando non si è pagato il bollo auto o si riceve una comunicazione, sempre più Regioni stanno implementando la possibilità di ricevere le relative notifiche sull’app Io. Qualsiasi sia la forma scelta, una volta accertati quali sono i bolli arretrati si aggiungono le eventuali sanzioni in base al periodo di ritardo. Queste possono variare dalla maggiorazione dell’1,5% dell’importo originario in caso di ritardo di massimo 30 giorni fino ad un massimo del 5% di maggiorazione oltre i 2 anni, arrivando nei casi più gravi alla radiazione d’ufficio dell’auto.

Tornando a noi, sarà possibile pagare il bollo auto arretrato attraverso tutti i servizi canonici che permettono di pagare il bollo “in tempo”. Nello specifico, è possibile pagare il bollo auto:

  • tramite il sito ACI con il tool pagoBollo auto online
  • nelle Delegazioni ACI presenti sul territorio
  • utilizzando il circuito PagoPA attraverso l’app Io
  • nelle Agenzie Sermetra
  • presso i Punti vendita Mooney
  • agli sportelli Poste Italiane
  • sul sito ufficiale di Poste Italiane
  • nei Punti vendita Lottomatica
  • presso le agenzie di pratiche auto autorizzate
  • in banca, tramite Home Banking o altri operatori come, ad esempio, Satispay

Se si arriva, invece, alla notifica da parte delle società di recupero crediti, per pagare i bolli arretrati sarà necessario seguire le indicazioni indicate nelle comunicazioni ufficiali da parte della società.

Giulio Verdiraimo

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Giulio Verdiraimo
Tag: Bollo Auto

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