A margine della settima e ultima tappa della Carrera Cup Italia 2014, svoltasi lo scorso weekend sul circuito brianzolo di Monza, abbiamo avuto modo di intervistare una vecchia conoscenza del Campionato monomarca Porsche e monogomma Michelin, il Campione 2012 Vito Postiglione.
Al termine di Gara 1, che l’ha visto sul podio alle spalle del neo-iridato Matteo Cairoli, il pilota potentino ci ha raccontato il suo ritorno alle vetture Cup, tracciando il bilancio della (difficile) stagione 2014 a partire dagli allori del suo recente passato.
Il mio successo del 2012 nasce da una scommessa di Enrico Borghi, titolare del team Ebimotors, che decise di affidare a me le sue ambizioni di vittoria in Carrera Cup Italia, reduce da tre titoli nel monomarca Porsche con Alessandro Balzan. Le sue speranze non furono vane: quell’anno ci aggiudicammo il Campionato, da tutti ricordato come uno dei più competitivi nell’ambito della serie tricolore. Nel 2013 il passaggio alla 997 di Classe GT3 in coppia con Luigi Lucchini, altro pilota Ebimotors, e la conquista del Campionato Italiano Gran Turismo proprio nell’ultima gara di Monza.
Il 2014 mi ha visto rientrare in Carrera Cup: una scelta avvenuta senza troppo preavviso, che mi ha costretto ad aspettare le prove libere della prima gara di Misano per raccogliere le sensazioni di guida al volante della nuova 911 (Tipo 991) GT3 Cup. Superate le incombenze iniziali riguardanti la corretta messa a punto e la presa di confidenza con la vettura, disavventure personali mi hanno tenuto lontano dalle corse per ben due weekend di gare: ho saltato la tappa del Mugello (12 – 13 luglio), e il Circuito del Paul Ricard mi ha visto pallido protagonista. Nonostante questa brutta parentesi, l’ottimo lavoro della squadra mi ha consentito di arrivare a Monza in lotta per la seconda piazza in Campionato (ndr. poi sua, di misura, a scapito di Gianluca Giraudi). Non era questo l’obiettivo preposto a inizio stagione: speravamo in un ritorno al vertice, ma va riconosciuto al diciottenne Matteo Cairoli di aver amministrato al meglio il vantaggio, senza mai commettere errori e riuscendo a collezionare all’esordio una bella serie di vittorie. Ora lo sguardo è rivolto al 2015, che spero mi veda nuovamente tra i portacolori dell’Ebimotors.
Lasciamo i risultati e parliamo di passione per l’auto: quali sono le macro-differenze tra le due generazioni (997 e 991) della 911 GT3 Cup, e quali quelle con la 997 di Classe GT3 impegnata nel Campionato Italiano GT?
La 997 GT3 Cup, protagonista del monomarca italiano fino alla stagione 2013, è un’auto molto difficile da portare al limite, che ha richiesto a tutti i piloti un approccio estremamente accurato. Anche rispetto alla 997 GT3 R schierata nel GT, e caratterizzata da una potenza specifica nell’ordine dei 500 CV, la vettura Cup è più selettiva: questo per l’assenza del sistema ABS, del traction control, e della minore incidenza aerodinamica sviluppata da quest’ultima configurazione.
La nuova 991 ha cercato di smussare gli spigoli della precedente generazione, per permettere ai gentleman driver di migliorare il loro livello di performance in tutta sicurezza. In quest’ottica giocano un ruolo fondamentale il nuovo cambio al volante, che non rende più obbligatorio l’uso del pedale della frizione in fase di scalata, e le coperture Michelin di dimensioni più generose, che garantiscono all’auto una maggiore impronta a terra. Rispetto al 2012, ho riscontrato qualche difficoltà in più nel mandare in temperatura gli pneumatici anteriori, che in compenso hanno dimostrato una maggiore costanza di rendimento durante l’arco di gara. Il minore decadimento delle gomme ha permesso di abbattere il gap di performance tra qualifiche e passo gara, cosa che invece nelle passate stagioni era molto più evidente.