Per il secondo anno consecutivo, Porsche ha fatto man bassa di titoli nel Campionato Mondiale Endurance (WEC): vittoria fondamentale a Le Mans, titolo costruttori e arriva anche il titolo piloti nonostante la vittoria sfumata nella 6 Ore del Barhain.
Nell’ultimo dei nove round del WEC 2016, Timo Bernhard, Brendon Hartley e Mark Webber hanno conquistato la terza posizione, partendo in seconda con la loro Porsche 919 Hybrid. I nuovi Campioni del mondo, Romain Dumas, Neel Jani e Marc Lieb si sono piazzati invece al sesto posto dopo il contatto con un’altra vettura all’inizio della gara. Onore delle armi ai cugini di Audi, che ha chiuso la sua esperienza decisamente vittoriosa con una doppietta.
Fritz Enzinger, Vice Presidente del programma LMP1 della Casa di Stoccarda: “La gara di oggi ha dimostrato le peculiarità del team Porsche, che è riuscito a gestire una gara difficile e sotto una pressione enorme. Posso solo ringraziare tutti i sei piloti, ogni singolo membro del team e il management Porsche, che hanno sostenuto questo programma fin dall’inizio. Anche oggi, in pista, hanno dimostrato personalmente di sostenere a tutti i costi il progetto. Complimenti ad Audi per la meritata vittoria di oggi e grazie per la grande gara. Ci mancherete.”
Andreas Seidl, Direttore del Team: “Con la vittoria a Le Mans e il titolo mondiale costruttori e piloti per il secondo anno consecutivo, abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi. È una gioia immensa per noi del Team Porsche. Mi congratulo con i nostri tre Campioni del mondo Marc, Neel e Romain e con l’equipaggio della vettura numero 2. Questa vettura è stata l’unica della categoria LMP1 a non avere perso un solo secondo all’interno del box per problemi tecnici durante le gare 2016. Adesso ci prepariamo ai festeggiamenti e, dopo un breve periodo di riposo, inizieremo a pieno ritmo i preparativi per il 2017.”
Timo Bernhard: “La mia partenza non è stata male. Neel è arrivato all’interno e, naturalmente, gli ho lasciato spazio per sorpassare. Correvamo quasi alla stessa velocità ma nessuno di noi era abbastanza veloce da raggiungere l’Audi, anche se abbiamo nettamente battuto Toyota. Per noi è stato molto importante consegnare la vettura a Mark alla fine permettendogli di compiere gli ultimi giri, e abbiamo voluto essere con lui sul podio per l’ultima volta. È stato un giorno davvero emozionante, troppo per descriverlo a parole.”
Brendon Hartley: “Il mio primo turno dopo Timo e Mark è andato abbastanza liscio. Kazuki Nakajima era dietro di me ed è stato un po’ complicato con il traffico, ma è andata bene. Per quanto riguarda Audi, speravamo di avvicinarci a loro quando si è abbassata la temperatura, ma oggi non ha funzionato. Si sono meritati la vittoria nella loro ultima gara. Per noi e Mark è andata bene, perché siamo riusciti a farlo salire sul podio nella sua ultima gara. Oggi abbiamo dato il massimo, ed è davvero molto triste vederlo andare via.”
Mark Webber: “Oggi sono stato il secondo ed ultimo pilota in auto e sono abbastanza soddisfatto di entrambi i turni. All’inizio della gara ho dovuto lottare un bel po’ con la Toyota numero 5. Sono riuscito a sorpassarla e ho cercato di allontanarmi, ma non abbiamo avuto abbastanza forza per lottare contro l’Audi. Nell’ultimo turno è stato piuttosto emozionante indossare il casco per l’ultima volta ma è stato bello perché ho avuto la possibilità di condurre la vettura al traguardo in una delle prime tre posizioni. Era il massimo che potevamo ottenere oggi. Sono stati tre anni fantastici con Porsche, insieme a Timo e Brendon e a tutta la squadra. Niente è per sempre, mi fermo in un buon momento e non vedo l’ora di rivedere tutti presto.”
Romain Dumas: “Per noi la possibilità di un podio era finita dopo un’ora di gara. Quando Neel ha avuto il contatto con un’altra vettura, la nostra 919 ha iniziato a comportarsi in modo strano. Abbiamo iniziato ad avere sempre un leggero sovrasterzo ma, considerata la situazione in campionato, non avevamo bisogno di spingere. Per noi era importante finire la gara tranquillamente ed evitare errori. Sono contento che abbia funzionato.”
Neel Jani: “È stato un inizio di gara promettente. Abbiamo lavorato duramente, perché spesso mi sono trovato nel traffico nei posti peggiori, ma la strategia e il primo pit stop sono andati molto bene. Quando poi ero alla guida, una vettura GT mi ha urtato causando danni ad uno pneumatico posteriore e alla carrozzeria. Dopo le riparazioni, la vettura non era più in condizioni perfette e non siamo riusciti a colmare l’enorme divario formatosi con le vetture davanti a noi. Tutto quello che potevamo fare, era sperare che la Toyota numero 6 non vincesse e non correre rischi in pista.”
Marc Lieb: “Per me è andato tutto abbastanza liscio, dovevo solo condurre la vettura a fine gara. A causa dell’urto subito da Neel all’inizio della gara, il volante non era più dritto e, alla fine, la nostra 919 non era nella forma migliore. Ma abbiamo completato la corsa e ce l’abbiamo fatta.”