Da quanto tempo si parla dei pneumatici ad aria per auto? Da decenni, anche se per questioni economiche o industriali non sono mai arrivati sul mercato.
Ora però sembra che la situazione possa cambiare: merito della Bridgestone, che ha presentato ad inizio gennaio non solo un nuovo tipo di pneumatico airless (ovvero privo di camera d’aria), ma anche una nuova strategia che dovrebbe portarlo a diffondersi nel giro di pochi anni.
Un reticolo al posto della camera d’aria
Il nuovo pneumatico ad aria è realizzato tramite una rete di materiale termoplatico riciclato, che forma un reticolo in grado di sostituire la camera d’aria e la struttura interna delle gomme tradizionali.
La parte a contatto con la strada del “pneumatico airless” è un normale battistrada, indispensabile per smaltire l’acqua ed evitare l’effetto acquaplaning. Fra i principali vantaggi di questa tecnologia, secondo Bridgestone, ci sono l’azzeramento delle forature e la riduzione del peso aggiuntivo dato dal pneumatico di scorta (se presente nell’auto).
Il target sono le aziende
Bridgestone non è il solo produttore ad aver investito e sperimentato i pneumatici senz’aria, ma è il primo a voler scommettere su una precisa categoria di veicoli: non le auto, come si è pensato finora, ma i veicoli commerciali ed i furgoni.
La casa giapponese ha deciso insomma di puntare ad un mercato più ristretto, dominato però da società che sarebbero disposte a pagare di più i pneumatici per scongiurare ritardi e consegne mancate dovute a forature: almeno all’inizio le coperture airless sarebbero sicuramente più costose, ma le aziende di trasporti e logistica potrebbero “ripagare” la spesa acquistando pneumatici anti-foratura in grado di evitare il fermo di furgoni e furgoncini