Tre domande a Bruno Famin, Direttore di Peugeot Sport, relative alla Dakar 2017 che si trova ai blocchi di partenza. Ecco cosa ha detto il Manager francese:
Dopo la vittoria conquistata nel 2016, con quale stato d’animo il team affronta questa edizione 2017?
Il nostro obiettivo è indubbiamente vincere la Dakar 2017, non possiamo averne altri, ma sappiamo benissimo che sarà tutt’altro che semplice.
Pensiamo di avere lavorato bene e di esserci preparati al meglio per la gara. Sappiamo, però, anche che le incognite generate dalle condizioni di gara, il clima, il percorso segreto, le difficoltà di navigazione sono tali da non potere mai essere completamente pronti ad affrontare una Dakar!
Alla stregua dei nostri quattro equipaggi, tutti i membri della squadra sono estremamente motivati per puntare alla vittoria. Uno spirito di squadra molto coeso e la nostra nuova arma, la PEUGEOT 3008DKR, sono le nostre carte vincenti, che comunque non ci impediscono di affrontare la nostra terza Dakar con tanta umiltà. Le difficoltà della corsa lo richiedono, e sarebbe un grave errore sottovalutare i nostri concorrenti. Toyota e Mini, in particolare, quest’anno si preannunciano molto agguerrite, e dispongono anche di evoluzioni tecniche significative e di equipaggi di grande livello.
L’introduzione della 3008DKR al posto della 2008DKR è un rischio?
Non è un rischio. È il prosieguo del nostro piano di sviluppo, adattato per accompagnare il lancio del nuovo SUV Peugeot 3008.
Abbiamo raggiunto il terzo anno del programma ed è logico che il portafoglio di sviluppo cominci ad essere meno nutrito. Ci sono state dunque meno evoluzioni tra una 3008DKR e la 2008DKR vincitrice nel 2016, rispetto al veicolo che ha preceduto la 2008DKR. Detto questo, le evoluzioni non sono state di poco conto, al contrario! Abbiamo voluto ottimizzare tutti gli aspetti della vettura.
La più visibile è ovviamente la carrozzeria, in cui abbiamo approfittato dell’adozione delle linee del nuovo SUV Peugeot 3008 per affinare l’aerodinamica (migliorando il raffreddamento senza penalizzare la resistenza aerodinamica). Se la modifica più importante per gli equipaggi è indubbiamente la climatizzazione, abbiamo anche lavorato su moltissimi punti per migliorare l’affidabilità e le prestazioni del mezzo. I più significativi sono l’erogazione del motore (disponibilità di coppia ai bassi regimi con tempi di risposta ridotti al minimo), la sua potenza per cercare di compensare la strozzatura della flangia di aspirazione regolamentare (che ci fa perdere una ventina di cavalli); infine, le sospensioni, sia nella geometria per limitare i movimenti della scocca, sia nell’ammortizzazione che è un importante fattore di prestazioni nei rally raid. Abbiamo testato al massimo queste evoluzioni nei 18.000 km di prove e di corsa in Marocco.
Cosa vi suggerisce il percorso dell’edizione 2017?
L’organizzatore ASO ha annunciato il percorso più difficile da quando la Dakar si corre in Sud America e siamo pronti a crederci!
Rispetto al 2016 ci sono molte più tappe ad altissima quota con 5 giorni completi intorno ai 4.000 metri! Una sfida durissima per gli equipaggi, le macchine e tutta la squadra! Ci saranno tappe lunghissime con 2 giornate di quasi 1.000 km e una tappa marathon che ben merita questo nome perché si percorreranno più di 1.500 km, di cui oltre 800 km di settori cronometrati!
ASO ha promesso anche un’evoluzione nella tipologia del terreno, con più dune rispetto al 2016, ma anche zone di trial!
Infine l’inasprimento delle regole di navigazione (Posti di Controllo, limitazione delle funzionalità GPS) richiederà la massima concentrazione in tutti i momenti e si presta anche a molti ai colpi di scena. La velocità pura non basterà!
Quel che è certo è che succederanno molte cose a questa Dakar 2017, che si preannuncia già entusiasmante!