Di concept Peugeot quanto meno coraggiose ne abbiamo viste tante ma questa che stiamo per presentarvi potrebbe tranquillamente conquistare lo scettro per quella più originale: stiamo parlando della Peugeot Moonster, estro del designer Marko Lukovic, grande appassionati di film di fantascienza e di esplorazioni spaziali.
Ciò che usci dalla sua penna fu il frutto di un concorso internazionale messo in piedi da Peugeot nel 2001 per dare visibilità ai giovani designer di tutto il mondo. Il progetto di Lukovic venne selezionato in una prima fase a cui seguì la progettazione vera e propria della Peugeot Moonster a opera del Centro Stile del Leone a inizio millennio.
Il designer slavo aveva ipotizzato una carrozzeria completamente in alluminio che faceva somigliare la Peugeot Moonster a un LEM (Lunar Excursion Module) dei tempi moderni. Peugeot seguì l’idea proposta dal vincitore del concorso e definirono tutti i tagli della lamiera in modo che le varie componenti potessero essere rifinite a mano con tanto di lucidatura per il miglior effetto cromato.
Per sostenere questa carrozzeria in alluminio fu progettato un telaio autoportante che definiva, mediante elementi collegati meccanicamente, un’ossatura in carbonio. Intorno al cockpit con due posti allineati presero posto i vetri in policarbonato dalla forma rotondeggiante per adattarsi alla forma del “modulo”. Michelin si occupò invece della costruzione degli pneumatici con scanalatura decisamente poco convenzionali e pensate per il suono lunare.
Sulla Luna la Peugeot Vroomster non ci andò mai e, consapevole dello scopo di questo progetto, la concept car non presentava nè il motore nè le sospensioni. Si trattava di una scultura che ancora oggi riesce a catturare l’attenzione, una concept sicuramente singolare e sicuramente “spaziale”.
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