La gamma a tre punte, per usare un termine di derivazione calcistica, ora è completa. Prima Mokka X, poi Crossland X e, non più tardi dell’estate 2017, è arrivata anche lei, la più elegante e spaziosa del trio, la Grandland X. Nel marzo scorso, per accontentare un pubblico che non vuole rinunciare a nulla, seppur nel segmento generalista, è arrivata la versione Ultimate, in altre parole la top di gamma in grado di offrire una dotazione di serie praticamente completa, senza dimenticare la praticità offerta dal SUV franco-tedesco, primo frutto dell’ingresso di Opel all’interno di Groupe PSA.
Un modello nuovo, dal nome importante (grandi aspettative ruotano attorno a lei, come scoprirete più avanti nell’articolo) e in grado di offrire un design moderno e al passo coi tempi, sicuramente più “indovinato” rispetto alla Mokka X e sicuramente la Crossland X, apparentemente meno aggraziata. Spinta dal potente motore 2.0 Ecotec Diesel da 177 CV, vediamo come va il SUV tedesco che ha contribuito a trainare fuori dal fango, è proprio il caso di dirlo, la Casa tedesca che quest’anno compie 120 anni.
In un mondo dell’auto che ripone sempre più importanza alla firma luminosa, la Grandland X Ultimate si fa trovare decisamente pronta, con gruppi ottici all’altezza, dei veri tocchi di classe. Da una parte è tradizione di Opel puntare sempre su fari efficienti e, soprattutto tecnologici, dall’altra, come sempre, anche l’occhio vuole la sua parte. Davanti troviamo infatti i full LED autoadattativi di serie (ve ne accorgerete ogni qualvolta avvierete la vettura al buio e in curva, quando il fascio luminoso si adatterà al passaggio di una vettura sulla corsia opposta), mentre dietro i fari, sviluppati in orizzontale, aiutano ad allargare l’impronta su strada ma, triplice artiglio a parte, possono somigliare a quelli della sorella Peugeot 3008. Sempre criticabili gli scarichi finti: anche qui ci sono e non ne sentivamo assolutamente la necessità.
A piacere, tenendo conto che la griglia esagonale è molto simile tra la Crossland X e la Grandland X, marcatamente figlia del family feeling della marca, proprio i fari cambiano aspetto al frontale: sulla prima sono meno allungati e, complice la presenza di un paraurti dove domina la plastica, non c’è confronto tra le due X.
In linea laterale il design è indovinato e piace il terzo montante nel colore della carrozzeria, mentre i cerchi sono da 18” (compresi nell’All Road Pack, a 300 euro, con l’Intelligrip per variare la trazione su fondi dissestati, sempre solo anteriore) e la vernice del nostro esemplare è la White Jade (400 euro) con tetto a contrasto nero che viene offerto di serie sulla Ultimate.
L’auto è, per altro, lunga 4,48 metri, larga 1,86 metri e alta 1,44, con un passo di 2,68 metri che rappresenta un invito a nozze per ospitare comodamente cinque persone, senza tralasciare la capienza del bagagliaio che tocca quota 514 litri e 1.652 litri con la seconda fila completamente abbassata abbattibile in pochi secondo tramite due comode leve (la Crossland X, come capacità minima, fa leggermente meglio: 520 litri).
Spazio, come avrete capito, non manca. Sulla Ultimate, poi, ci sono i sedili con interni in pelle ma soprattutto c’è l’ergonomia certificata AGR (la schiena ringrazia, se combinati alla pelle, per la cifra di 1.500 euro). Ci si sente subito a casa nell’abitacolo della Grandland X Ultimate, ben riuscito, razionale, forse un po’ di colore in più non sarebbe guastato, ma con una buona qualità percepita. Piace il grande vano sotto il climatizzatore richiudibile, dove trova spazio anche la piastra di ricarica wireless per lo smartphone (200 euro) così come torna utile il vano sotto il poggia-gomito con una fascia elastica fatta su misura per trattenere il telefono. Sul volante, sempre in pelle, e vista la stagione fredda, vi innamorerete del tastino che vi permette di riscaldare la corona, restituendo un feeling da amore a prima vista. Riscaldabili sono anche i sedili, con il Winter Pack Plus compreso di serie su questo allestimento.
Molto buona l’insonorizzazione, è ora di concentrarci sul sistema di infotainment, l’IntelliLink 5.0 con radio DAB, molto simile nelle grafiche a quello di Peugeot 3008 ma disposto diversamente, ovviamente per la mancanza dell’i-Cockpit, marchio di fabbrica degli interni del Leone. Tutto è al posto giusto e non poteva mancare il Mirror Link con Apple CarPlay e Android Auto. L’Opel OnStar, ormai simbolo stesso della sicurezza offerta da Opel ma ormai prossimo alla pensione, è sempre al solito posto, e può sempre tornare comodo. C’è l’assistente attivo 24/7 così come il tasto S.O.S: basta attivarlo e farà arrivare i soccorsi rintracciando l’auto grazie al sistema GPS.
Per fare il verso al famoso brano dell’indimenticato Lucio Battisti, che sia città o collina, mare o montagna, questa Grandland X si guida sempre bene e si conferma gran viaggiatrice. Inutile dire che i 400 Nm di coppia forniti dal 2.0 turbodiesel danno una mano ma si rivela molto apprezzatae l’erogazione di questo motore a gasolio, mai troppo repentina quanto bella pastosa e, soprattutto, ottimamente abbinata al cambio AT-8 prodotto dalla giapponese Aisin e intelligente nella risposta (hanno solo cambiato nome all’EAT8 di Groupe PSA, la sostanza, buona, è sempre la stessa).
Con il pensionamento del vecchio 1.6 turbodiesel da 120 CV in luogo ai nuovi 1.5 da 100 e 130 CV, avvenuto nel 2018, il propulsore 2.0 da 177 CV che abbiamo provato rappresenta il top della gamma in termini di potenza e praticità. Vero è che ora è disponibile anche il 1.6 turbo benzina da 180 CV, ma per chi deve affrontare tanti chilometri, e la Grandland X è fatta per questo, la scelta non potrà che optare per il Diesel. Per l’ibrido plug-in, come capirete in seguito, le novità sono invece dietro l’angolo.
La Grandland X Ultimate è quindi un’auto che sa farsi apprezzare in ogni dove: in città, grazie al servosterzo elettrico ben tarato (il volante si può regolare in altezza e profondità), il buon feeling si combina alla corretta posizione di guida facile da trovare e soprattutto alta, aspetto sempre da tenere d’occhio per chi ha intenzione di acquistare un SUV. Fuori, specie in autostrada, la buona insonorizzazione e gli 8 rapporti vengono in aiuto, permettendo di viaggiare in tranquillità con consumi che, in media, arrivano a circa 7 l/100 km con un uso misto. A 120 km/h in ottava, per intenderci, sfiorare i 20 km/l e lasciare fare tutto al cruise control è pura realtà.
In ripresa, poi, i 400 Nm rappresentano una garanzia e anche in curva non abbiamo accusato un eccessivo rollio o beccheggio: lo sterzo morbido in città non si irrigidisce come su altri modelli premium ma , non essendo troppo demoltiplicato, non gli va imputato un comportamento sotto le aspettative. Il peso non è da categoria piuma ma per chi vuole qualcosa di più da questo modello crediamo che questo motore rappresenti un punto di partenza molto buono, a fronte di un prezzo di listino più alto rispetto al resto della gamma.
Per chi potrebbe preoccuparsi di come parcheggiare la Grandland X, la tecnologia fornita di serie sulla Ultimate viene in vostro aiuto: il Park&Go Pack è di serie e combina il sistema di assistenza al parcheggio e la telecamera posteriore con vista a 360°. Sempre di serie sono compresi alcuni ADAS come il rilevamento stanchezza guidatore, l’avviso pre-collisione, la frenata automatica d’emergenza (pacchetto Opel Eye, di serie dalla Innovation) e il mantenitore di corsia. Come in questo caso, la presenza del cambio automatico AT-8 può esser un valore aggiunto per chiedere, in optional (400 euro) il cruise control adattivo, molto utile sulle lunghe distanze e negli ingorghi.
La gamma Opel Grandland X parte, con i motori benzina, da un prezzo da listino di 26.850 euro. Per l’allestimento Ultimate, come abbiamo visto il più ricco dei quattro, i prezzi partono da 33.250 euro per il 1.2 benzina da 130 CV con il manuale a sei rapporti. Il motore da noi provato si trova al vertice della gamma: il prezzo di partenza è di 39.450 euro ma, con gli optional presenti, che vanno ad arricchire la già più che buona dotazione di serie, si sfonda il muro dei 40.000 euro, arrivando a toccare quota 42.400 euro.
Tanti, troppi? Forse sì per una generalista, giusti se confrontati ai prezzi di listino delle sue principali concorrenti, allestite a dovere. A titolo d’esempio, guardando all’interno di Groupe PSA, una Peugeot 3008 GT che condivide molto se non di più con la “nostra” Grandland X parte da 39.730 euro. Guardando ad altre concorrenti, quali Nissan Qashqai Tekna+, Ford Kuga Vignale, Hyundai Tucson Excellence, Volvo XC40, i range di prezzo si mantengono intorno alla fascia 35.000/40.000 euro, a testimoniare che a quel prezzo si può avere veramente il massimo desiderabile dei C-SUV oggi in commercio, senza parlare di segmento premium.
Con l’offerta a tre punte, Opel scalda i muscoli nel presente con un occhio al futuro: la Grandland X ibrida plug-in, in arrivo già nel corso del 2019, sarà il primo modello ibrido di Opel. Un’assegnazione importante, non trovate?
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