Categorie: Prove su strada

Nuova Nissan Juke 1.5dCi: la prova su strada

Tempo di lettura: 4 minuti

Nissan non poteva farsi mancare l’occasione di rinnovare l’iconica crossover compatta, sicuramente meno apprezzata rispetto al best seller Qashqai (da noi provato), ma non per questo meno soddisfacente.

Il Juke supera, infatti, di poco la soglia dei 4 metri (4,13m), misure che appunto non impensieriscono in città, ma che permettono viaggi anche in quattro persone a bordo, il quinto ospite non è sempre a proprio agio. Infatti, in tre sul divano le spalle si toccano, e lo spazio posteriore scarseggia, invece davanti siamo nella norma delle compatte.

Scomoda anche l’accessibilità posteriore: le porte hanno uno scarso angolo di apertura e l’anello porta nella parte superiore è rastremato e richiede contorsionismi da circense per entrare. Insomma il Juke è l’ideale per la coppia meglio se senza due marmocchi, mentre il bagagliaio, in seguito al recente restyling, ha fatto un netto passo avanti: passando da 251 a 354 litri, come una “compatta” (Focus o Peugeot 308).

Design: sempre più un “Manga”, non le manca l’originalità

Il Juke è un auto che o si ama o si odia: l’indifferenza non è contemplata. Adatta a caratteri forti e chi vuole apparire, specie nel colore Sunlight Yellow con cerchi gialli. Ora con nuovi LED anteriori e posteriori e i fari dalla forma ancor più complessa l’effetto wow è prevedibile.
Saliti a bordo si rimane piacevolmente sorpresi dall’impostazione originale della plancia, e dal tunnel centrale: la forma e il colore laccato ricordano un serbatoio di una moto sportiva. Le plastiche non son di qualità eccelsa, rispetto alla concorrenza però l’originalità spicca e non ci si accorge di alcuni componenti più rigidi del previsto.

La conformazione dei sedili non stanca nelle lunghe percorrenze e la regolazione del posto di guida è adeguata, peccato che il volante con impunture colorate sia regolabile sono in altezza e manchi il supporto lombare. L’ergonomia soddisfa, solo i comandi del clima sono, sulle prime, poco intuitivi. Infatti le stesse manopole comandano sia il condizionatore che il Nissan Dynamic Control System e vanno sempre richiamati, il display poi è in basso e la grafica (anche quella del quadro strumenti) è semplice e non troppo aggiornata. Però grazie queste funzioni su può agire sull’acceleratore, erogazione motore, clima e sul cambio automatico, se presente; variano la reattività e la risposta: in “Sport” il motore sarà più pronto e riprenderà più rapidamente, in “Eco” i consumi verranno privilegiati, anche nella parzializzazione del clima monozona automatico.

Alla guida: parco e brillante, una sicurezza il 1.5dCi

Mettendo in moto la vettura dall’apposito pulsante start in propulsore brontola appena. Il 1.5dCi figlio dell’alleanza Nissan-Renault, lo stesso montato sulla Mercedes Classe A, non tradisce le aspettative: si rivela brillante e, allo stesso tempo, parco nei consumi. La spinta è corposa, il vuoto ai bassi regimi, prima dell’entrata della turbina, è quasi assente. Le prestazioni non son certo sportive, ma il peso contenuto del Juke, 1310kg rilevati e la coppia robusta di 260Nm, permettono alla vettura di muoversi con disinvoltura. I sorpassi non son mai un problema e anche in montagna, la scalata non è sempre necessaria, meno male, visto che la corsa del cambio è lunga. In autostrada le sei marce permettono una guida serena e rilassata a 130 orari con il contagiri a quota 2.400giri, con una punta di 175km/h e uno 0-100 di 11.2secondi. Peccato che la trazione integrale sia riservata alla meno parca 1.6 turbo benzina.

I compromessi sul piano del confort ripagano tra le curve

Il confort di marcia potrebbe esser più elevato, le sospensioni che filtrano poco le asperità, specie con i cerchi da 18 pollici optional, generando scossoni all’interno della vettura. Nei dossi il posteriore sobbalza di parecchio, “innervosendo” il corpo vettura, la taratura delle sospensioni ha privilegiato il piacere di guida, infatti, se vogliamo “pennellare” le curve il Juke si rivela comunque composto e stabile in appoggio: la generosa gommatura 225 permette un ottimo grip sull’asfalto. Il peso contenuto e l’assetto rigido rendono il rollio un lontano ricordo. Lo sterzo è leggero, forse troppo se si cerca una guida sportiva, ma abbastanza preciso. Forzando il ritmo l’elettronica si fa invadente, tagliando potenza e correggendo un sottosterzo sempre in agguato. Anche volendo disinserire i controlli, operazione non consigliata, le reazioni son sempre prevedibili, con un retrotreno stabile. La frenata è ottima, quasi al top della categoria, con il pedale pronto, e dalla modulabilità buona.

Fondamentale per la sicurezza di serie c’è il Nissan Safety Shield con avviso di cambio di corsia involontario, sistema di copertura angolo cieco, sensori di parcheggio e l’utile Around View monitor che grazie a quattro telecamere monitora i dintorni del piccolo crossover nelle manovre di parcheggio. Per chiudere il cerchio ai test EuroNcap il Juke ha ottenuto il massimo delle stelle.

Prezzo e concorrenti

Il prezzo del Juke 1.5dCi Tekna chiavi in mano è 22.650€, non pochi per un auto della grandezza di una Fiesta, ma adeguati alla dotazione più che completa. Infatti, non occorre metter mano al portafoglio per integrare alcunché: sei airbag, ESP, Isofix, climatizzatore automatico, bluetooth, computer di bordo, usb+aux, cruise control, navigatore, sensori crepuscolare e pioggia, specchietti abbattibili, cerchi da 17″, keyless e Nissan Connect per esser sempre collegati a Google e ai social Facebook e Twitter. Per chi cerca il modello a benzina, invece, i prezzi partono da 19.000€.

Le concorrenti più agguerrite? Sicuramente l’eclettica Citroen Cactus, l’economica Dacia Duster, l’incompresa Ford EcoSport, le freschissime e modaiole Fiat 500x e Jeep Renegade, la tedesca Opel Mokka e le best seller francesi Peugeot 2008 e Renault Captur.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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