Design italiano, produzione nazionale e mobilità intelligente: così Mole Urbana trasforma il concetto di citycar con Malya e una gamma di 12 modelli 100% elettrici
Per anni l’Italia ha parlato di design automobilistico, ma oggi torna anche a costruirlo. Il merito è di Mole Urbana, il progetto fondato dal designer torinese Umberto Palermo, che dopo anni di ricerca estetica e ingegneristica è diventato un marchio industriale vero e proprio.
Il nuovo stabilimento di Orbassano (Torino) ha avviato la produzione della gamma Mole Urbana 2025, una famiglia di dodici modelli modulari a zero emissioni pensati per rivoluzionare la mobilità urbana.
Tra questi, Malya è senza dubbio la più iconica: un’auto elettrica compatta, elegante e sorprendentemente razionale, capace di reinterpretare il concetto giapponese di keicar in chiave italiana.
Malya: la piccola grande auto che parla italiano
Con i suoi 3,80 metri di lunghezza e 1,60 di larghezza, Malya si colloca nel cuore del segmento A elettrico, ma con un approccio radicalmente diverso. Non nasce come derivazione di un modello esistente, bensì come piattaforma dedicata progettata per l’efficienza, la leggerezza e la sostenibilità.
Il telaio è realizzato con estrusione e piegatura di alluminio, una soluzione che garantisce rigidità, riduzione dei costi e semplicità di riciclo. L’obiettivo è unire bassi costi di gestione e impatto ambientale minimo, mantenendo l’estetica raffinata e distintiva che da sempre caratterizza le creazioni di Umberto Palermo Design.
Malya è pensata per ospitare quattro o cinque persone e per affrontare non solo i centri urbani, ma anche brevi tratti autostradali, con una velocità di punta stimata attorno ai 110 km/h e un’autonomia superiore ai 150 km reali. Il sistema di batterie LiFe PO4 (litio-ferro-fosfato) privilegia la sicurezza e la longevità, e può essere ricaricato sia tramite colonnina rapida CCS che da presa domestica in 3–5 ore.
Una keicar all’italiana
In Giappone le kei car sono simbolo di efficienza e libertà. Mole Urbana vuole reinterpretare quel concetto in chiave mediterranea: una microcar non minimalista, ma elegante, confortevole e fatta per durare.
Gli interni saranno configurabili in più versioni, dalle più essenziali per la città fino a quelle più curate per uso privato o turistico, e potranno contare su materiali sostenibili, inserti in tessuto tecnico e un’ergonomia ottimizzata per l’uso quotidiano.
Il design esterno unisce linee geometriche e superfici pulite, con un’impronta estetica “industriale chic” che si distingue dalle citycar globali.
Mole Urbana 2025: la gamma completa
Oltre a Malya, il marchio torinese propone una gamma completa di veicoli elettrici destinati a a diversi utilizzi.
Tutti i modelli condividono lo stesso telaio space-frame in acciaio inox AISI 304, sospensioni indipendenti, freni a disco e batterie intercambiabili. La gamma spazia dai veicoli commerciali ultracompatti alle microcar per la mobilità personale e il tempo libero.
Modello
Tipologia
Posti
Carico utile (kg)
Volume (m³)
Batteria / Ricarica
Autonomia (km)
Lavoro 1 / 2 / 3
Veicolo da lavoro urbano
1
450
1.3 – 2.3
LiFe PO4 / CCS o 230 V
120 – 150
Romantica / Cabrio
Citycar retrò elettrica
2
–
–
LiFe PO4 / 3–5 ore
150
Scuter Quattro
Quadriciclo leggero
2
–
–
LiFe PO4 / 3–5 ore
100 – 120
Sport GT
Versione sportiva
2
–
–
LiFe PO4 / 22 kW CCS
130 – 150
Corriera
Micro-shuttle urbano
4
–
–
LiFe PO4 / 3–5 ore
140
Pitbull
Mini offroad urbano
2
–
–
LiFe PO4 / CCS
130
Torpedo
Micro-cabriolet leisure
2
–
–
LiFe PO4 / 3–5 ore
120
Quattroposti
Microcar familiare
4
–
–
LiFe PO4 / CCS
150
Malya
Keicar elettrica italiana
4–5
–
–
LiFe PO4 / 3–5 ore
150+
Una produzione sostenibile e made in Italy
La forza di Mole Urbana non risiede solo nei prodotti, ma nel processo produttivo. Il nuovo stabilimento di Orbassano, completamente rigenerato, ha trasformato 10.000 metri quadrati di coperture in amianto in 10.000 metri quadrati di pannelli solari.
Ogni veicolo viene realizzato attraverso un modello di filiera diffusa, coinvolgendo aziende piemontesi e marchigiane in un progetto che unisce artigianato evoluto e produzione industriale.