Nel 2010 venne lanciata la Nissan Leaf, la prima vettura elettrica mass-market al mondo. Da allora la nipponica è diventata la vettura elettrica più venduta al mondo ed è stata eletta “Auto elettrica dell’anno 2016”. La Leaf infatti detiene una quota del 25% nel mercato europeo dei veicoli elettrici, con oltre 45.000 Nissan Leaf vendute nel vecchio continente e 280.000 vendite in tutto il mondo.
Recentemente la Nissan Leaf si è rinnovata: ora ha un’autonomia teorica massima di 250km, superiore a quasi tutte le altre “elettriche” cittadine. Rispetto alle due precedenti generazioni il miglioramento è evidente: si è passati dai 175 km della primissima Leaf ai 199 della seconda generazione, fino ad arrivare appunto ai 250 della versione 2016.
Tutto ciò è stato possibile con l’introduzione di una nuova batteria al litio da 30kWh, rendendola così quasi una vera alternativa ad una vettura con motore a combustione interna, rispondente alle esigenze di molti utenti. L’introduzione di carbonio, azoto e magnesio negli elettrodi migliora le performance. A tale miglioramento contribuisce anche il cambiamento del layout delle celle. La nuova batteria da 30 kWh offre un’estensione dell’autonomia senza impattare in alcun modo sulla configurazione degli interni. Inoltre è disponibile solo negli allestimenti Acenta e Tekna e mantiene esattamente le stesse dimensioni esterne dell’esistente versione da 24 kWh, con solo un modesto aumento di peso pari a 21 kg.
Design: stile originale e piacevole
Lato design della Nissan Leaf piace il cofano motore molto corto non dovendo ospitare un motore termico, che comprende gli originali fari molto sporgenti, mentre dietro troviamo gruppi ottici sottili e con un marcato sviluppo verticale per garantire una larghezza generosa al portellone del bagagliaio. Le forme sono morbide e garantiscono un Cx di 0.28.
Dentro la Nissan Leaf è innovativa, ma senza esagerare: il volante, dal diametro non eccessivo, è contraddistinto dalla presenza di numerosi comandi, tra connettività e multimedia, telefonia, radio e il tasto ECO. Inoltre troviamo un quadro strumenti sdoppiato su due livelli. In alto e ben visibile, quasi stile head up display, troviamo il tachimetro digitale. Scenografico sul tunnel il joystick del cambio che consente di selezionare le “marce” sciftando il pomello stile mouse.
L’abitabilità è elevata, ma per via di superfici vetrate non proprio ampie, a bordo della Leaf si ha mai l’impressione di essere costretti in un volume limitato; non ottimale invece la visibilità posteriore a causa del lunotto ridotto, per fortuna aiutano le telecamere a 360°. La scelta di installare il pacco batterie sotto il pianale ha permesso ai passeggeri di avere uno spazio generoso, con l’assenza di un ingombrante tunnel.
Lato infotainment troviamo il nuovo touch capacitivo con schermo da 7 pollici e le funzioni del NissanConnect. Una delle funzioni più apprezzate e utili della LEAF è la sua abilità di interagire con proprietario a distanza attraverso NissanConnect EV. Direttamente dallo smartphone abbiamo la possibilità di controllare lo stato di carica, al pre-riscaldamento della cabina nei freddi giorni d’inverno. Non è male trovarsi la vettura climatizzata ancora prima di salire a bordo. Una delle tante migliorie del nuovo sistema NissanConnect EV è la nuova mappa di ricarica, capace di mostrare quali colonnine di ricarica sono disponibili e quali sono utilizzate. Realizzata per offrire una completa integrazione con il nuovo sistema di infotainment, include anche una versione aggiornata del sistema di navigazione, con alert di manutenzione e funzione car finder.
Cosa troviamo sotto il cofano della Nissan Leaf. Al posto di pistoni e bielle abbiamo un motore elettrico e un inverter di potenza (le batterie sono situate sotto il pianale). L’elettrico alternato sincrono è in grado di erogare 109 cavalli da 3.008 fino a 10.000 giri/min, con regime massimo di rotazione fissato a quota 10.500 giri/min. La coppia è piuttosto elevata, con 255 Nm da 0 a 3.008giri, arriva appena si preme il pedale, anche da fermi, ovviamente senza incertezze o ritardi. I numeri son da compatta moderna lo 0-100 viene coperto in 11.5 secondi, mentre la velocità massima è limitata a 144 km/h, per evitare di consumare troppo in fretta la batteria. Il motore è accoppiato ai semiassi anteriori tramite un riduttore a rapporto fisso senza “marce”. Ben presente la frenata rigenerativa, su due livelli, meno forte in Drive e maggiore in B mode, che sfrutta le decelerazioni per immagazzinare energia nella batteria. Ovviamente manca il rumore dello scarico e del “termico”, ma per fortuna vengono meno anche le vibrazioni a favore della fluidità di marcia.
La città è il terreno ideale della Leaf, si percorrono quasi 180 km, grazie alla capacità di 30 kWh, maggiorata quindi del 26% rispetto al precedente modello. Però la Leaf non è la vettura ideale per gli spostamenti urbani: si tratta di una segmento C, non delle più corte, con lunghezza di 444 cm, larga 177 ed alta 155 oltre che dalla forma particolare della coda, dal lunotto ridotto e dell’assenza di protezioni per la carrozzeria. Per fortuna il sistema di visione 360° aiuta a non far danni ed inserirsi negli spazi più stretti, il diametro di volta è di 10.8 metri. C’è da dire, poi, che il confort acustico nell’abitacolo risulta ottimo anche a velocità sostenute. Piace molto l’assoluta silenziosità e relax alla guida: in mezzo al traffico non si è in tensione come con le auto “termiche”.
A basse velocità la Nissan Leaf è fin troppo silenziosa, tant’è vero che i pedoni fanno fatica a percepirne l’arrivo, per questo un suono artificiale è generato da un dispositivo dentro il paraurti per avvisare dell’arrivo dell’elettrica a pedoni e ciclisti sotto i 30km/h. In città si fanno apprezzare maggiormente la prontezza di risposta ed i tempi di reazione al pedale, molto brevi. Come sospensioni invece è abbastanza comoda, sia nelle buche che nelle traversine.
Uscendo dalla città e avventurandosi su strade extraurbane, la Leaf rivela comunque concreta: nel misto è abbastanza pronta e diretta, permette di affrontare le curve con sicurezza. Lo sterzo è preciso e anche in fase di ritorno è rapido e ben calibrato, addirittura meglio che a velocità cittadine. Il rollio c’è ma è ridotto, complice il baricentro basso delle batterie, la frenata non è delle più pronte, visto anche il sistema idraulico combinato a quello di recupero dell’energia. Con gomme 215/50R17 di serie sulla Tekna la tenuta è più che buona; scelta singolare per una vettura ecologica, che non favorisce i consumi. L’elettronica aiuta a consumare di meno, grazie al cruscotto che premia il driver con degli “alberelli” quando la guida è particolarmente parca, noi però non siamo riusciti a superare i 170km nel misto.
Ricariche, garanzie e grandi assenti
Al centro del frontale è celato lo sportellino di accesso alle prese di ricarica, abilmente mascherato sotto il logo della Casa. Li troviamo due connettori, uno per alto voltaggio e uno per il basso. Nella vettura troviamo un cavo di ricarica offerto in dotazione standard che consente di caricare l’auto in casa propria, tramite una comune presa Schuko, a 3,6 kW, e il tempo necessario teorico è di circa 8-12 ore.
E’ poi possibile avere un caricabatteria opzionale da 6,6 kW con Wallbox opzionale 1130€ e contatore ridimensionato), con cavo da 32A invece che 16A, per una ricarica domestica più rapida, anche se in questo caso occorre per certo un contratto maggiorato con la compagnia che fornisce l’elettricità, per far fronte al maggiore assorbimento. L’alternativa “pubblica” è costituita dalle colonnine per strada che hanno una potenza di ricarica fino a 50 kW e che consentono di ricaricare la batteria anche in soli 40 minuti o mezz’ora per avere già l’80% di batteria.
Sorprende un po’ l’assenza di sistemi di assistenza alla guida, ormai disponibili anche sulle citycar di segmento A e presenti a listino nelle altre del marchio come Pulsar e Qashqai. Nella Nissan Leaf non troviamo il mantenimento di corsia, la frenata di emergenza attiva o il monitoraggio dell’angolo cieco. C’è invece l’AroundView Monitor che consente di avere una visione a 360° della vettura: sfrutta l’integrazione delle immagini provenienti da 4 telecamere per ricreare un sample della vettura vista dall’alto.
La prossima generazione di Leaf elettrica sarà equipaggiata con ProPILOT 1.0, il primo passo della guida assistita. Questa tecnologia, che si attiva premendo un pulsante, permette di gestire la guida in corsia e mantenere la distanza di sicurezza in modo autonomo, regolando lo sterzo, l’accelerazione e la frenata assistendo il conducente sia in condizioni di traffico intenso sia nei lunghi viaggi.
Capitolo sicurezza passiva nessun problema: la Nissan Leaf ha ottenuto il punteggio di cinque stelle EuroNcap.
La Leaf è prodotta nello stabilimento Nissan a Sunderland, lo stesso che produce Qashqai, Note e Juke. E’ offerta con una garanzia standard di tre anni o 100.000 km ma è prevista anche una copertura di cinque anni o 100.000 km che riguarda il motore elettrico, l’inverter, il modulo di controllo del veicolo, il riduttore, il convertitore DC/DC e il cavo di ricarica. La batteria agli ioni di litio in caso di perdite di capacità superiori al 25% (9 barre su 12 del relativo indicatore) è coperta da garanzia di otto anni o 160.000km.
Partiamo con il dire che sono 2.000 gli euro che differenziano la Leaf con batterie da 30 kWh, contro quella con moduli da 24. Tra i quattro allestimenti disponibili (Visia, Visia Plus, Acenta ed il più ricco Tekna) ci sono circa 5.800 euro di range. Inoltre abbiamo la possibilità di acquistare le batterie, o affittarle con l’opzione Flex. Nel primo caso 5.900€, oppure un canone da 79 euro (per 36 mesi fino a 30.000 km annuali), in base alla durata del contratto ed alla percorrenza.
Insomma la 24 kWh in allestimento Visia Flex, parte da “soli” 23.910 euro, più noleggio mensile delle batterie.
La Leaf oggetto della nostra prova, in versione Tekna top di gamma da 30kWh, costa 39.215€, con metallizzato, sedili anteriori e posteriori e volante riscaldato, schermo LCD da 7”, spoiler con pannello solare, che serve a caricare la batteria ausiliaria, e cerchi da 17”.
Dove sono i benefici? Sicuramente al capitolo mantenimento: non si paga il bollo (per sempre o per alcuni anni, a seconda delle Regioni), si ha accesso gratuito e illimitato nei centri storici a ZTL, oltre che alcune zone gratuite di parcheggio in fascia blu, transito libero all’interno delle corsie preferenziali ed estensione degli orari di carico/scarico merci nei centri storici
La manutenzione inoltre è infatti ridotta ai minimi termini, perché il motore non richiede nessun intervento, è privo di olio ed acqua; e i freni, grazie alla frenata rigenerativa, hanno un’usura di molto inferiore rispetto al solito. Mica male…
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