Nissan sta attraversando una fase di rapidi cambiamenti. Tra 2020 e 2021 ha scalato una posizione nelle classifica delle vendite globali, con 4,0 milioni di unità globali (fonte: Best Selling Cars – Car Sale and Statistics 2020 & 2021) e si prepara ad affrontare un 2022 dove sono diverse le novità in tema di elettrificazione, proprio a partire da Nissan Juke Hybrid. La protagonista del nostro primo contatto si conferma essere il B-SUV di seconda generazione che abbiamo recentemente provato nella versione 1.0 turbo benzina da 114 CV DCT, ora disponibile con la motorizzazione full hybrid da 143 CV che promette minori consumi e soprattutto risparmi ben stimabili, come avrete modo di leggere.
Prima di una serie di novità che proseguirà con le versioni E-Power di Qashqai e nuovo X-Trail e con l’attesissima elettrica Ariya, il cui lancio è stato rimandato più volte, Nissan Juke Hybrid diventa così un piccolo SUV ibrido lungo appena più di 4,2 metri, ricco di concorrenti e sicuramente in grado di dire la sua tra quei modelli che sempre più scelgono la strada dell’ibrido per allargare i propri confini.
Della versione termica avevamo apprezzato le varie novità proposte con la seconda serie, meno un cambio automatico non all’altezza delle aspettative. Qui, con la versione ibrida, cambia tutto: la guida è più fluida, la spinta maggiore a fronte di consumi minori. Insomma, è ora di raccontarvi le prime impressioni a bordo della nuova Nissan Juke Hybrid 2022, il prezzo, gli interni e altre curiosità.
Venendo a quelle che sono le varie novità estetiche di esterni e interni della Nissan Juke Hybrid 2022, sempre meglio ricordare le sue dimensioni. La piattaforma è la CMF-B dell’Alleanza Renault-Nissan, capace di accogliere svariati tipi di elettrificazione, su più livelli per meglio dire.
Parlando degli esterni della Nissan Juke Hybrid, le novità riguardano essenzialmente i badge sparsi sulla carrozzeria a ricordare la natura ibrida della nuova motorizzazione condivisa con Renault Captur, la nuova vernice Magnetic Blue, i cerchi dedicati da 19″ Aero Wheels e la calandra che ora sembra chiusa ma in realtà nasconde piccoli fori che permettono il raffreddamento e allo stesso tempo migliorano il coefficiente di penetrazione aerodinamica. Sempre sul muso, e ugualmente sul portellone, spicca il nuovo logo Nissan con contorno bianco, dedicato alle vetture elettrificate del brand nipponico.
Venendo agli interni della Nissan Juke Hybrid 2022, anche qui ci sono almeno tre novità che hanno catturato la nostra attenzione. L’organizzazione della plancia vede sempre il touchscreen prevalere al centro, con la sua diagonale da 8″, le schermate richiamabili anche dai pulsanti sottostanti e la presenza di Apple CarPlay e Android Auto, immancabili. Specifica per la versione ibrida è, invece, la strumentazione: rimangono i quadranti analogici per tachimetro e cambia il contagiri che ora esprime la potenza e la capacità di recupero del sistema ibrido, con tanto di indicatore analogico della capacità residua della batteria. Sullo schermo TFT centrale, da 7″, ora si visualizzano anche i flussi di energia che intercorrono tra motore termico, motore elettrico e trazione, sempre anteriore.
Il tasto EV, a destra dell’hazard, è una novità assoluta: premendolo, se la batteria è carica, entro e non oltre i 50 km/h l’auto inizia a muoversi in elettrico, fino a un massimo di circa 4-5 km se le condizioni di traffico e scorrevolezza lo permettono. Piace la qualità costruttiva, con il prominente tunnel centrale dove la leva del cambio Dual Mode, sul quale torniamo a breve, è corta e ben manovrabile. Appena dietro, ecco l’altra novità: il pulsante dell’e-Pedal, attivabile a piacimento, intensifica l’effetto di frenata dato dal recupero dell’energia destinata alla batteria: quest’ultimo, se attivo, non frena completamente la vettura come avviene su Leaf bensì la rallenta fino a 5 km/h, oltre il quale serve una leggera pressione sui freni per la sosta completa.
A concludere la descrizione degli interni della Nissan Juke Hybrid, nota “dolente” sul bagagliaio: rispetto alla versione termica che vanta 422 litri di capacità minima, qui si scende a 354 litri a causa della presenza della batteria proprio sotto il vano, a cavallo dell’asse posteriore. Confermato il doppio fondo, si può comunque estendere il bagagliaio fino a 1.327 litri abbattendo gli schienali nella classica formula 60:40. Una perdita di qualche decina di litri che è stata preferita all’opzione di ridurre lo spazio utile per le gambe di chi siede nella seconda fila: quest’ultimo è accettabile viste le dimensioni esterne e il passo anche per i passeggeri leggermente più alti della media e si conferma essere esattamente identico tra versione termica e versione ibrida.
Al pari del motore già provato su Renault Captur, che ci impressionò per la fluidità di marcia, anche l’unità full hybrid che ora equipaggia Nissan Juke è esattamente lo stesso. Nello specifico, vede l’unione tra il 1.6 termico benzina aspirato da 94 CV e l’elettrico da 49 CV, posto a cavallo del cambio Dual Mode. La seconda unità elettrica, invece, vanta una potenza di 15 kW ma non muove le ruote, bensì avvia il motore termico, sincronizza i giri e recupera energia nelle fasi di frenata da destinare alla batteria da 1,2 kWh posta sull’asse posteriore.
La potenza di sistema è di 143 CV, per 148 Nm di coppia, con 10,1 secondi per lo 0-100 km/h e una velocità massima di 166 km/h.
Si conferma anche il nuovo cambio Multi Mode, per la prima volta su una vettura non marchiata Renault ma comunque parte dell’alleanza. Detto in altri termini, è un cambio che lavora sia in serie sia in parallelo in base alle condizioni di marcia. La prima, per esempio, è sempre elettrica, infatti l’auto si avvia in full electric. Non ci sono frizioni, bensì innesti a denti, con 2 rapporti per l’elettrico e ulteriori 4 per l’unità termica, da cui il termine Multi Mode. Vi ricordate del pulsante EV? Qui mantenendo la giusta pressione sul pedale del gas si riesce a “ritardare” l’ingresso del motore termico, la cui sincronizzazione viene regolata come detto dallo starter/generatore da 15 kW. Meno elementi meccanici, meno attriti, più efficienza.
In serie, il motore genera energia sia per l’unità elettrica che muove le ruote, in parallelo entrambi i motori sono deputati alla trazione. Il termico, nella terza-modalità serie-parallelo, dona trazione e ricarica l’elettrico. Insomma, si tiene tutto sotto controllo dal monitor dei flussi energetici, utile per imparare a trarre il massimo dalla guida di una vettura full hybrid come questa.
Con l’avvicinamento a grandi passi del nuovo corso elettrificato in casa Nissan, non poteva essere esentata anche il piccolo ma versatile B-SUV che ora si guida in ibrido, molto piacevolmente. Sensazioni, dunque, positive per chi cerca un’auto che consumi poco, capace di buone prestazioni pur non essendo definibile come sportiva e che sia in grado di offrire un buon numero di sistemi di assistenza alla guida, molti dei quali di serie.
Prime conferme anche sul lato autonomia, con quest’ultima che è addirittura aumentata dall’inizio alla fine del nostro primo contatto, svoltosi sulle statali a sud di Milano e sulla tangenziale Sud: siamo arrivati a un massimo di 550 litri. Durante il test abbiamo potuto apprezzare la guida in colonna gestita dagli ADAS e, al pari di una condizione di traffico cittadino, la grande fluidità dei passaggi tra termico/elettrico e del cambio Multi Mode.
Ciò che ci ha stupito di più è per l’appunto la fluidità di marcia: se a velocità basse è quasi inesistente l’intervento del 1.6 benzina, anche a velocità più alte i passaggi tra una modalità e l’altra sono quasi del tutto inavvertibili. Anche in accelerazione, non è paragonabile a quello di un motore con cambio CVT (basti pensare a Honda HR-V o Toyota Yaris Cross) il rumore che penetra in abitacolo, grazie al cambio Multi Mode molto più vicino ai gusti dell’automobilista europeo rispetto ai “soliti” variazione continua delle concorrenti sopra citate. Con i cerchi da 19″ della versione in prova, abbiamo apprezzato anche i cambi di direzione repentini e l’appoggio in curva, così come uno sterzo piacevole e non troppo demoltiplicato.
Non possiamo non parlare dei consumi: 5,9 l/100 km il dato a fine test, dato migliorabile su maggiori percorrenze e assolutamente avvicinabile al 5,2 l/100 km dichiarati dalla Casa. In città, per l’80% del tempo viaggerete in elettrico se sarete bravi a non “insistere” con il gas, quanto a lasciare scorrere la vettura potendo recuperare il massimo dell’energia possibile (attivando, talvolta, l’e-Pedal dal tunnel centrale). Con medie leggermente più alte in extraurbano, fino ai 6,9-7,2 l/100 km in autostrada, si ottiene comunque un consumo nel misto che solo questo tipo di vetture full hybrid riescono ad offrire.
Non ultimi, gli ADAS. Il sistema ProPilot provvede sulla guida autonoma di livello 2, con l’attivazione che avviene senza staccare mai le mani dal volante: provata nel traffico in colonna della trafficata tangenziale milanese, l’auto sta al centro della corsia e rallenta senza troppa vemenza in base al movimento della vettura che precede. Qui, si apprezza particolarmente l’intervento del motore elettrico, potendo viaggiare con una buona insonorizzazione. Migliorabile, letteralmente dall’altro lato, la qualità della telecamera posteriore.
Con il prezzo Nissan Juke Hybrid a partire da 30.300 euro, sono tre gli allestimenti su cui viene proposta la nuova motorizzazione ibrida: N-Connecta (30.300 euro), N-Design (31.300 euro) e Tekna (32.860 euro). Per il lancio, previsto già durante l’estate con prime consegne a settembre 2022, è disponibile anche la versione Premiere Edition (32.300 euro) che costa leggermente meno della top di gamma pur condividendo una dotazione davvero completa.
Il clima automatico è sempre di serie, monozona, così come la panca posteriore abbattibile 60:40, il bagagliaio con doppio fondo modulare, il volante e il pomello del cambio in pelle, il poggia ginocchia in pelle sintetica black, i cerchi in lega da 19″, i badge Hybrid, sistema audio 6 altoparlanti e tanto altro ancora. Sul sito ufficiale della Casa giapponese presto sarà disponibile il configuratore con relativo prezzo dei singoli allestimenti di Nissan Juke Hybrid 2022, così da abbinare i vari optional ai vari allestimenti; sappiate che la Premiere Edition è dotata di finiture dedicate, tetto a contrasto nero con vernice metalizzata White Pearl Metallic (o Black Metallic intera), cerchi in lega 19″ Diamond Black, personalizzazioni esterne Black & White, sedili sportivi Monoform, inserti Light Grey, 3D Maps & Live Traffic e compatibilità Amazon Alexa.
Concludendo con il prezzo della Nissan Juke Hybrid, quest’ultimo è di 4.400 euro superiore a 1.0 114 CV turbo benzina con cambio automatico DCT, un’extra che si può “annullare” fatte le dovute precisazioni: da una parte ci sono 2.000 euro di incentivi statali a fronte della rottamazione di un’auto usata fino a Euro 4, dall’altra Nissan ha curiosamente calcolato un risparmio nei primi tre anni quantificabile in almeno 2.400 euro. Il motivo? Juke Hybrid consuma meno, e su una percorrenza di 15.000 km può permettere un risparmio stimabile in 900 euro. In base alle regioni, non a caso Nissan ha scelto quelle che prevedono l’esenzione del bollo per 36 mesi, si ha un risparmio di altri 700 euro, cui si sommano i 300 euro di RCA. Infine, chi abita nelle grandi città potrà risparmiare circa 500 euro potendo parcheggiare gratis sulle strisce blu sia calcolando almeno un accesso settimanale alla famosa area C milanese, presa ad esempio. I più critici diranno che da ottobre anche Milano cambierà le regole dell’Area C, vero, ma Nissan ha comunque dimostrato che il risparmio c’è e si nota col tempo, questo è innegabile.
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