Nuove gomme Pirelli F1: le novità per il Mondiale 2019

Motorsport
25 febbraio 2019, 11.08
Dal 2011 Pirelli fornisce le gomme a tutti i team di Formula 1 e, per la nona stagione consecutiva, ci sono diverse novità che riguardano anche gli pneumatici, oltre ai cambiamenti aerodinamici messi in atto per cercare di agevolare i sorpassi. Come già successo nelle stagioni passate, le gomme Pirelli F1 cambiano per il 2019, presentando caratteristiche diverse rispetto alla stagione precedente: ecco una veloce guida per capire meglio le nuove mescole.
Per semplificare al massimo la
comprensione del pubblico, dopo i tanti colori visti specialmente nel corso della
stagione 2018, Pirelli ha deciso di utilizzare solo tre colori per tutta la
stagione: bianco per la mescola più dura, giallo per la media e rosso per la
più tenera. Le mescole disponibili per questa stagione però sono cinque, numerate
da 1 (la più dura) a 5 (la più morbida). Tutte e cinque saranno disponibili nei
test pre-stagione di Barcellona: per distinguerle, C1 e C5 non avranno le
consuete bande laterali, a differenza di C2, C3 e C4, rispettivamente in
bianco, giallo e rosso.
Attenzione, le bande laterali saranno sempre presenti durante i gran premi della stagione, mentre solo per i test off-season e in-season (dopo il Gran Premio del Bahrain e dopo la gara in Spagna), Pirelli ha portato la gomma bianca e rossa così come apparivano nei primi gran premi della stagione d’esordio.
Durante i test, che ricominciano domani
sempre sulla pista catalana, saranno disponibili anche pneumatici senza
marcature: si tratta di prototipi utilizzati per valutare sviluppi in ottica
futura.
Altra novità del 2019 è la riduzione della
temperatura massima delle termocoperte per i pneumatici posteriori a 80°,
mentre rimane invariata quella per gli anteriori, fissata a 100°. Questa
soluzione favorirà il warm-up dei pneumatici anteriori e ridurrà il rischio di
graining, specialmente con basse temperature ambientali. Di conseguenza sarà
ridotta, rispetto al passato, la pressione minima alla partenza per le gomme
posteriori.
In tre GP del 2018 (Spagna, Francia e Gran
Bretagna) erano stati utilizzati pneumatici con battistrada ridotto, su
circuiti caratterizzati da un asfalto nuovo. Questa soluzione, adottata per
prevenire il surriscaldamento superficiale, si è rivelata molto efficace. Visti
i risultati, per la stagione 2019 la fascia del battistrada è stata ridotta di
un valore in famiglia con quello dei pneumatici usati per quelle tre gare. La
costruzione dei pneumatici sarà quindi esattamente la stessa in tutti i Gran
Premi.

E se piove?

Le gomme Pirelli F1
per il bagnato si dividono tra gli pneumatici full wet e intermediate della
famiglia “Cinturato”. I colori rimangono gli stessi del passato, verde se la
condizione di pioggia è leggera o l’asfalto rimane viscido, blu quando la
pioggia si fa più intensa. Entrambi gli pneumatici sono stati Cinturato Pirelli
sono stati completamente rinnovati, con un profilo ridisegnato per consentire
una maggiore resistenza all’aquaplaning e una migliore guidabilità in
condizioni estreme.
Pirelli aumenta le
finestre d’utilizzo per ridurre l’overheating (C1 più dura; C5 più morbida)
C1 110-140°C
C2 110-135°C
C3 105-135°C
C4 90-120°C
C5 85-115°C

Come riconoscere le cinque mescole durante i test

Bianca, gialla e rossa: dalla più dura alla più morbida

“Siamo soltanto all’inizio del lavoro, ma il comportamento dei pneumatici è finora in linea con quanto avevamo previsto, con un divario pari a sei o sette decimi tra ciascuna mescola. Più nel dettaglio, al momento tra C2 e C3 ci sono circa sei decimi, così come tra C3 e C4, le mescole più usate in questa prima settimana di test. Le temperature invernali hanno contribuito ad alcuni casi di graining, un fenomeno che dovrebbe sparire con le condizioni più calde che troveremo qui in campionato. Ci sono molte variabili da considerare se si vogliono confrontare questi test con quelli del 2018. Quest’anno, ad esempio, ci sono nuovi regolamenti tecnici che interessano l’aerodinamica e le monoposto sono più pesanti. Inoltre abbiano notato un’evoluzione dell’asfalto di Barcellona rispetto al 2018, ora più abrasivo e con maggiore aderenza meccanica. In questi giorni le monoposto hanno dimostrato un livello molto alto in termini di performance e affidabilità, grazie anche alle condizioni meteo favorevoli. Nella seconda sessione il lavoro dei Team dovrebbe concentrarsi maggiormente sulle prestazioni, esplorando così tutte le potenzialità della gamma P Zero 2019”.

Mario Isola, Responsabile F1 e Car Racing
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