Lewis Hamilton alla Ferrari non convince tutti. E tra gli scettici eccellenti spunta anche Gerry Scotti, volto storico della televisione italiana e grande appassionato di sport, che in un’intervista recente ha espresso dubbi sull’ingaggio del sette volte campione del mondo da parte della Scuderia di Maranello.
La stagione 2025 del pilota britannico, al suo primo anno in rosso, finora non ha brillato. Tra alti e bassi, qualche sprazzo di classe e una macchina non all’altezza delle aspettative, Hamilton è finito nel mirino di critiche sempre più frequenti. Ma a far rumore sono le parole del conduttore de La Ruota della Fortuna, che in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha lanciato una stoccata tanto diretta quanto inattesa.
“Sir Hamilton? Oggi è più un problema che una risorsa”
“Che utilità c’era nel prendere il signor Hamilton?”, si chiede Scotti, paragonando il caso a quello di Luka Modric nel calcio: un fuoriclasse con un passato glorioso, ma forse arrivato nel momento sbagliato. Secondo il presentatore, Hamilton rappresenta più un’operazione di marketing che una reale scelta sportiva: “Temo che anche la Formula 1 abbia le sue regole di marketing – ha dichiarato – e il nome di Hamilton è ben spendibile sui cappellini”.
Un’affermazione pungente che tocca un tema spesso dibattuto: quanto pesano oggi immagine e ritorno commerciale nelle scelte delle scuderie di F1? E soprattutto, era davvero necessario puntare su un campione esperto – ma in fase calante – invece di investire su un giovane in rampa di lancio?
Ferrari divisa tra brand e performance
Scotti, da sempre vicino al mondo dello sport e tifoso dichiarato del Milan, ha lasciato intendere che il fascino del nome Hamilton non basta a giustificare una stagione sottotono. “Sir Lewis ha cambiato la Formula 1, è vero, ha vinto più di tutti. Ma alla Ferrari serviva davvero?”, ha domandato retoricamente.
La domanda si fa strada anche tra i tifosi: l’ingaggio del britannico ha certamente acceso l’entusiasmo a inizio stagione, ma a metà campionato le aspettative sono state in parte disattese. Il confronto interno con Charles Leclerc si fa complesso e la Ferrari sembra ancora distante dai vertici.
Il dibattito resta aperto
Le dichiarazioni di Gerry Scotti arrivano in un momento in cui la Ferrari è chiamata a dimostrare di poter tornare a competere per il titolo. Hamilton, dal canto suo, ha risposto a qualche meme con ironia, ma non ha ancora replicato apertamente alle critiche. Il dibattito resta acceso, tra chi crede nel valore assoluto del campione inglese e chi, come Scotti, avrebbe preferito una scelta più futuribile.