Alla 24 Ore di Le Mans 2025
Bosch ha segnato un passo decisivo verso il futuro del motorsport sostenibile. Nell’ambito del prestigioso evento endurance, l’azienda tedesca ha presentato il concept più avanzato mai sviluppato per la gestione dell’idrogeno liquido in pista: il sistema
L-HSCU (Liquid Hydrogen Storage Control Unit), progettato per garantire uno stoccaggio sicuro, compatto ed efficiente del carburante nei veicoli da competizione.
Una svolta concreta per il motorsport a impatto ridotto
Il debutto dell’unità L-HSCU è avvenuto all’interno del programma MissionH24, a bordo del prototipo H24EVO, alimentato a celle a combustibile. La vettura ha preso parte ai giri dimostrativi riservati alle auto a idrogeno, svoltisi giovedì 12 e sabato 14 giugno all’interno dell’H2 Village, attirando l’attenzione di team, ingegneri e costruttori interessati alle potenzialità dell’idrogeno nell’endurance.
Il sistema L-HSCU rappresenta una soluzione chiave per uno dei principali ostacoli tecnici del settore: lo stoccaggio del carburante. Bosch ha infatti sviluppato un’unità in grado di gestire in sicurezza l’idrogeno liquido, che per essere contenuto deve essere raffreddato a -253 °C e conservato a circa 5 bar di pressione. Grazie alla maggiore densità energetica rispetto allo stoccaggio gassoso, l’idrogeno liquido consente di ottimizzare peso e ingombri – parametri cruciali per le auto da corsa.
Sicurezza al centro
L’unità L-HSCU controlla l’intera catena del carburante: dal rifornimento, allo stoccaggio, fino al trasferimento verso la cella a combustibile o, eventualmente, al motore a combustione interna. Sensori dedicati monitorano costantemente pressione, temperatura e integrità del sistema. In caso di perdita o malfunzionamento, il sistema attiva in automatico circuiti di protezione, come ventole per la diluizione del gas. L’unità comunica anche con le infrastrutture di rifornimento, garantendo così un approccio completo e sicuro all’uso dell’idrogeno in gara.
Verso la serie e la strada
Oltre all’ambito endurance, Bosch sta già lavorando a una versione stradale delle tecnologie sviluppate a Le Mans. L’esperienza maturata con la Ligier JS2 RH2 – sviluppata da Bosch Engineering – sarà la base per nuovi concept destinati ad auto sportive ad alte prestazioni alimentate a idrogeno, prevedendo lo stoccaggio in pressione come standard per l’uso su strada. In parallelo, l’azienda sta portando avanti anche lo sviluppo di soluzioni per la gestione delle emissioni nei veicoli alimentati da motori a idrogeno.
Le parole di Bosch
«Il motorsport endurance è un banco di prova ideale per la tecnologia a idrogeno», ha spiegato Ingo Mauel, Vice President di Bosch Motorsport. «Grazie a MissionH24, possiamo unire la nostra esperienza nel racing con le competenze sull’idrogeno per sviluppare soluzioni reali e dimostrabili. Il nostro obiettivo è chiaro: rendere il motorsport più sostenibile, senza rinunciare alle prestazioni».
Una visione che diventa realtà
La presentazione alla 24 Ore di Le Mans conferma come l’idrogeno non sia più un’idea futuristica, ma una tecnologia concreta per il motorsport. Bosch, con la sua infrastruttura ingegneristica e la collaborazione con partner strategici, sta contribuendo a scrivere una nuova pagina della storia delle corse, in cui prestazioni ed ecologia non sono più in contrasto, ma parte di una stessa strategia.