La Mercedes Vision One-Eleven è la trascrizione in lettere del concept C111, la Mercedes che uscì nel 1969 e si evolvette fino al 1979. Disegnata da Gordon Wagener, introduce delle importanti soluzioni tecnologiche che saranno sicuramente implementate nelle auto del futuro.
Prima di tutto il motore a flusso assiale, sviluppato da Yasa, un’azienda acquisita da Mercedes; una scelta che preannuncia l’uso nei prossimi anni di questo tipo di motori da parte della casa teutonica. Questo tipo di motori sono molto più leggeri e occupano meno spazio di quelli a flusso radiale, grazie alla disposizione coassiale di rotore a statore.
Il design è a dir poco avveniristico, curatissimo nell’aerodinamica, con un’altezza che supera di poco il metro e quindici. Il frontale, molto affusolato, rende il Cx ancora più basso; “shape of a top athlete” (forma di un grande atleta), dice il sito ufficiale Mercedes. L’apertura delle porte è ad ali di gabbiano (qualcuno ha detto 300 SL?), e il colore della concept car è un arancio sgargiante, con finiture argento: un mix di una certa stravaganza, con finestrini opachi e ruote di grande diametro, inserite senza soluzione di continuità nei passaruota.
Mercedes Vision One-Eleven presenta al suo interno un evoluzione del concetto di MBUX Hyperscreen, per la realtà aumentata. I due sedili sono praticamente integrati con il telaio ed è possibile anche ricavare uno spazio Lounge, reclinando gli schienali, oppure optare per la “classica” modalità Race.
“In combinazione con la batteria a celle cilindriche raffreddate a liquido con chimica delle celle ispirata alla Formula 1 – ha sottolineato Markus Schäfer, membro del consiglio di amministrazione di Mercedes-Benz Group AG e chief technology officer – Mercedes Vision One-Eleven è un’altra dimostrazione dell’ampio spettro di prestazioni che fa parte dalla nostra strategia di sviluppo per la trazione elettrica“. Un altro elemento che sarà probabilmente implementato in futuro anche sui modelli di serie.
Autore: Flavio Garolla
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