Termico o elettrico? In una situazione molto incerta che vede un continuo scontro tra i fautori dei pistoni e tra quelli degli elettroni, suona come un grido d’allarme la decisione di Mercedes di continuare ad investire sul termico. La Casa di Stoccarda, consapevole del fatto che per avere in gamma soltanto veicoli 100% elettrici ci vorrà più tempo del previsto, non ha solo rivalutato le proprie aspettative sulla domanda di veicoli elettrici ma ha al tempo stesso dichiarato, tramite i propri organi di stampa, che aggiornerà la propria gamma di motori a combustione interna fino al prossimo decennio.
Un fulmine a ciel sereno che rivoluziona completamente la strategia di Mercedes che nel corso degli ultimi anni aveva annunciato l’obiettivo di raggiungere i propri volumi di vendita mediante la commercializzazione di veicoli totalmente a propulsione elettrica. Il cambiamento della strategia, come fa sapere il costruttore tedesco, è legato al cambiamento delle condizioni di mercato che sulla base delle previsioni erano sicuramente più favorevoli.
È l’Europa a non essere pronta al grande salto a batteria?
I più attenti in realtà ricorderanno che il CEO Ola Kaellenius alla fine del 2023 aveva già espresso le proprie perplessità circa le difficoltà che l’Europa avrebbe incontrato a proseguire verso la strada del full electric. Sono numerosi, infatti, gli studi che dimostrano come i clienti stessi non siano così orientati all’acquisto di un’auto elettrica per numerose ragioni tra cui la mancanza di infrastrutture di ricarica all’altezza e l’assenza di modelli elettrici allettanti. Così Mercedes continuerà ad investire nella tecnologia “ICE” che caratterizza da tempo la propria gamma di modelli dotati di motore termico. Nel 2027, secondo quanto riportato dai vertici di Stoccarda, sul mercato dovrebbe arrivare una nuova gamma di modelli con motori termici che probabilmente dovrebbe essere in grado di sopravvivere fino a circa la metà del prossimo decennio.
Mercedes: anche i grandi costruttori risentono della crisi delle vendite
La stagnazione dei mercati non risparmia nessuno. Il mondo del lusso non è esente dal calo delle vendite e dopo Maserati che rispetto ai tempi d’oro ha dovuto chiudere lo stabilimento di Grugliasco, ora anche Mercedes corre ai ripari.
In particolar modo questo calo degli introiti è dovuto, oltre che ad un calo della domanda, a delle tensioni commerciali tra Cina, Stati Uniti ed Unione Europea. È giusto imporre un regime protezionistico nei confronti della Cina? Una domanda che non va sottovalutata e che lo stesso Ceo di Mercedes ha definito come una mossa distruttiva.
Autore: Alessandro Cattelan