Prove su strada

Mazda MX-5 RF | Prova su strada

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L’icona delle spider degli ultimi 30 anni si trasforma in coupé, o meglio, in Retractable Fastback. Nasce così la Mazda MX-5 RF, una versione “Targa”, come direbbero in Porsche, della tanto amata due posti giapponese.

Una instant classic, un’auto che difficilmente vi lascia indifferenti, qualunque sia la sua colorazione e qualsiasi siano i vostri gusti. Nonostante l’arrivo di questa nuova carrozzeria, la MX-5 RF conferma la sua filosofia: poco peso, cavalli misurati e simbiosi tra uomo e macchina. Questo è lo Jimba Ittai, che su questa vettura giunge alla sua massima espressione.

Design: la MX-5 più bella di sempre?

Lunga 3,91 m, la Mazda MX-5 RF mantiene le stesse proporzioni della versione spider e conferma le sue firme luminose, sia anteriori, sia posteriori, molto scenografiche quando sono accese.

A parte il bellissimo colore Machine Grey del modello da noi provato, validissima alternativa al famoso Soul Red Metallic, la vera differenza tra la RF e la spider classica è nella sezione superiore, dove spicca questo tetto retraibile elettricamente. Con un bel gioco di ingranaggi e movimenti molto fluidi, la MX-5 RF fa sparire la parte superiore del tettuccio nel posteriore dell’auto in soli 13 secondi (alla velocità massima di 10 km/h), lasciando, invece, il montante posteriore anche quando la vettura è aperta.

Quest’ultimo, rimane bucato con il solo deflettore trasparente che evita le fastidiose turbolenze dovute al movimento. La soluzione, sia a livello ingegneristico, sia estetico, la rende, a mio parere, di una bellezza particolare, più sportiva e allo stesso tempo ricercata. Per molti sembrerà un’esagerazione, ma per me si tratta della più bella MX-5 di sempre.

Anche all’interno rimane tutto pressoché invariato, con i suoi pregi e i suoi difetti. La regolazione dei sedili è ampia, anche se non ammette guidatori più alti di 1,95 m, questo a causa del volante, non regolabile in profondità e anche del tetto che occupa un filo in più di spazio rispetto alla versione con la capote in tela.

Buono il sistema di infotainment, composto da uno schermo touchscreen da 7 pollici, dotato di un navigatore, abbastanza rapido e preciso. Per gli amanti della musica, è presente anche l’impianto audio della Bose, una garanzia.

Ben disegnati e comodi, nonostante la rigidità dell’auto, i sedili in pelle nappa, di un colore marrone simile al tabacco. In generale tutti gli assemblaggi sono ben eseguiti e i materiali, anche se alcuni non sono morbidi al tatto, ma piacevoli alla vista.

Per quanto riguarda il comfort, l’abitacolo soffre di surriscaldamento, avvertibile principalmente durante la stagione estiva, un calore derivante dalla trasmissione, che attraversa il tunnel centrale e che smorza l’effetto del climatizzatore automatico. La trasmissione influisce anche a livello di spazio, creando un rigonfiamento nella zona del cambio, un ingombro per le gambe del passeggero.

Anche lo spazio per i bagagli è molto contenuto (130 litri), praticamente uguale al modello tradizionale dotato di capote manuale.

Alla guida della Mazda MX-5 RF 2.0 da 160 CV: quando il cavaliere trova il suo cavallo

La Mazda MX-5 RF da noi provata era dotata del 2.0 benzina aspirato da 160 cavalli e 200 Nm di coppia, interamente scaricati, con l’ausilio del cambio manuale a 6 rapporti, sulle ruote posteriori. Questo si traduce in un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi e 215 km/h di velocità massima.

Non male per “soli” 160 CV, noi che siamo abituati, ormai a potenze ben più alte quando si parla di auto dedicate al piacere di guida. A questo ottimo risultato ha contribuito notevolmente il peso di soli 1.055 kg, che la rendono un “peso piuma” nonostante questo modello sia gravato dalla capote elettrica.

Molto bene anche la progressione, anche se le marce lunghe non esaltano particolarmente questo aspetto. Il cambio, invece, è qualcosa di fenomenale: leva corta, innesti rapidi e precisi. Il pomello tondo è sempre a portata di mano e garantisce tanto divertimento, grazie ad un comando che si cuce letteralmente addosso al guidatore. Difficilmente, dopo aver provato questo 6 rapporti, vi passerà voglia di guidare un automatico, qualsiasi esso sia.

L’assetto è rigido, come prevedibile, ma abbastanza morbido da garantire uno scivolamento del posteriore graduale e facilmente gestibile, nonostante il passo corto. All’ottimo controllo della sbandata ci pensa anche il differenziale autobloccante posteriore, di serie sulla motorizzazione più potente. In città le buche si sentono, ma non disturbano particolarmente, grazie a questo mix che garantisce un ingresso anteriore in curva molto buono ed affilato, con il posteriore che segue in maniera abbastanza fedele.

Il sovrasterzo, infatti, si ottiene quasi esclusivamente in prima e seconda, ma rimane molto imbrigliato dai controlli, disattivabili completamente attraverso un tasto posto a sinistra del volante. Con il traction control disinserito è facile divertirsi, ma bisogna saper dosare sapientemente sterzo e gas per far danzare la Mazda MX-5 RF tra le curve, poiché la potenza non è così abbondante. Con un aspirato del genere si torna ai “vecchi tempi”, dove il “manico” faceva la differenza, perché saper tenere il motore sempre ai giri corretti non è affatto semplice, ma è l’unica maniera per sfruttare tutte le potenzialità di questa vettura.

Per quanto riguarda il sound, il doppio scarico offre una musica genuina e una timbrica piacevole, anche agli alti regimi, ma sicuramente migliorabile. I consumi, infine, si attestato tra i 7 e gli 8 l/100 km, un buon dato per un puro aspirato che punta principalmente al piacere di guida.

In sostanza questa MX-5 RF ha qualche difetto, ma ogni piccola nota negativa scompare quando ci si siede dietro al piccolo volante. Alla guida, infatti, il coinvolgimento è assicurato e, come per un cavallo e il suo cavaliere, questa speciale Miata sa farsi amare alla follia e, soprattutto adora farsi guidare.

Una nuova era di sfide con Fiat e Abarth 124

Dal progetto comune nato tra FCA e Mazda è nata una nuova stella. Per Mazda si tratta di un’evoluzione dell’iconica spider, mentre per Fiat e Abarth, con la 124, è un nuovo inizio, senza dimenticare il glorioso passato.

In tutto questo incrocio tra modernità e tradizione, le due filosofie quasi non si incontrano. La Mazda propone una guida classica e accattivante, mentre le due italiane rappresentano la modernità, attraverso motori compatti e, soprattutto, il turbo. Già, perché la differenza sostanziale sta proprio nell’utilizzo della sovralimentazione. Le cavallerie sono simili, ma il modo di guidare le tre auto è totalmente differente.

De gustibus non disputandum est si diceva in latino, una frase che in questo caso è più che mai attuale. Voi quale preferite?

Prezzo e concorrenti

La Mazda MX-5 RF parte dal prezzo 28.000 euro nell’allestimento Evolve, ma sale a 31.150 euro per la Exceed equipaggiata con il motore 2.0 160 CV. La vettura da noi provata sale ulteriormente a 32.800 euro per via del colore Machine Grey Metallic (850 euro), del rivestimento in pelle nappa color tabacco (300 euro) e del tetto bicolore Jet Black (500 euro). La dotazione di serie dell’allestimento è piuttosto completa e prevede l’avviso di superamento della corsia, l’apertura e l’avviamento del motore keyless, i sedili riscaldabili, l’avviso angolo cieco su specchietti, i cerchi in lega da 17” Alloy Bright Dark, lo start & stop e la chiusura automatica.

Trovare delle concorrenti a un’auto che ha praticamente inventato il segmento è difficile, infatti, a parte le già citate Fiat e Abarth 124 Spider, non c’è nessun’altra cabrio a due posti con un prezzo così concorrenziale.

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Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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