Prove su strada

Mazda CX-30 2022: prezzo, dimensioni, interni, prova su strada

Tempo di lettura: 8 minuti

Sul mercato è arrivata nella seconda metà del 2019, andando ad affiancare la più piccola CX-3 nell’importantissimo segmento dei crossover. Con 4,39 metri e una linea che ricorda da vicino la riuscita Mazda3, la nuova CX-30 2022 si è lievemente aggiornata puntando a rinsaldare gli ottimi risultati conseguiti da questo modello nella sua ancora giovane carriera.

Viene introdotta in gamma una nuova edizione speciale, la Homura, così come le principali novità si ritrovano negli interni con un nuovo sistema di infotainment e negli esterni con un nuovo colore per la carrozzeria, il Platinum Quartz. Come potrete facilmente intuire voi stessi, per l’auto protagonista di questo test drive niente tinta inedita bensì l’irresistibile Soul Red Crystal che rende speciale ogni Mazda.

Sotto il cofano abbiamo testato l’ultima versione dello e-Skyactiv X che consiste nel 2.0 benzina, che per farla molto breve lavora come un Diesel in certe condizioni, da 186 CV con cambio manuale a sei rapporti. Vediamo, quindi, come va la Mazda CX-30 2022 con l’e-Skyactiv X, quali sono i suoi pregi, quali i suoi difetti dopo qualche giorno in sua compagnia.

Esterni, dimensioni e interni Mazda CX-30 2022

Esteticamente parlando, cambia poco o nulla rispetto a quella “prima” Mazda CX-30 che provammo in anteprima nel settembre 2019 durante l’evento dedicato. La novità, come anticipato, è la tinta Platinum Quartz, mentre l’edizione speciale Homura è dedicata a quei clienti che vogliono unire una dotazione full optional a uno stile ricercato: sono compresi i cerchi in lega da 18″ che richiamano il nero dei tessuti interni con impunture rosse, il portellone elettrico di serie e le varie finiture esterne in nero lucido in luogo delle cromature che potete apprezzare dalla nostra galleria dedicata.

Se si parla di dimensioni della Mazda CX-30 2022, quindi, rimane tutto uguale:

  • Lunghezza Mazda CX-30: 4,39 metri
  • Larghezza Mazda CX-30: 1,79 metri
  • Altezza Mazda CX-30: 1,54 metri
  • Passo Mazda CX-30: 2,65 metri

Possono piacere, come no, gli evidenti passaruota in plastica neri che fin dal principio hanno caratterizzato il design della CX-30, specie in vista laterale. Parliamo di un crossover che si scontra ad armi pari, prezzi a parte, con auto come la nuova BMW Serie 2 Active Tourer, giusto per fare un esempio. Conosciamo ormai a menadito la filosofia che Mazda applica a ogni suo prodotto: in virtù del famoso Kodo Design, tutto ha un senso stilistico che verte verso un piacevole minimalismo. In vista posteriore, poi, piacciono le luci a sviluppo orizzontale che allargano visivamente l’impronta su strada e che fanno tanto CX-5.

I cerchi vanno da una dimensioni da 16″ a 18″ in base all’allestimento, senza possibilità di “scavare” nella lista optional dove le uniche alternative sono rappresentate dalle varie vernici come spiego nella sezione prezzi. Altro aspetto meritevole è la presenza dei fari Full LED adattivi a matrice: sono di serie su Exceed ed Exclusive, comprese nell’Appearance Pack ed escluse (ci sono comunque i Full LED) dall’allestimento entry level Evolve.

Venendo agli interni della Mazda CX-30, subito una puntualizzazione. La motorizzazione Skyactiv X, come in questo caso, prevede di serie l’installazione del tetto apribile elettricamente, diviso in due parti. L’abitacolo si presenta molto ben rifinito, e su questo aspetto la Casa nipponica ci ha ormai abituato piuttosto bene. Le novità sopra accennate riguardano, nello specifico, il sistema di infotainment. Tutto si lega all’utilizzo della MyMazda App, la quale è stata aggiornata per consentire un’esperienza di utilizzo più intuitiva e al passo con i tempi. Un esempio? In pochi passaggi si sceglie la destinazione che viene direttamente inviata al navigatore.

Niente digitalizzazione estrema, cui stanno andando incontro molte case automobilistiche, bensì presenza di molti tasti fisici sia sul tunnel centrale sia sulla parte centrale della plancia (per la climatizzazione). Un tratto rimasto identico rispetto alla vettura che abbiamo conosciuto per la prima volta alla fine dell’estate 2019. Di serie anche la chiamata d’emergenza sempre tramite app connessa alla vettura.

Personalmente mi è piaciuto molto il volante, dalle razze molto sottili, mentre mi è piaciuto meno non potermi relazionare direttamente (con le dita) con lo schermo centrale, che rimane lontano dalla posizione di guida e controllabile solo con il rotore sul tunnel, anche qui nella piena filosofia Mazda che via via si impara ad apprezzare. Tutto ha un senso su ogni Mazda, e questa Mazda CX-30 2022 non fa altro che confermarlo. La presenza di Apple CarPlay e Android Auto, poi, semplifica enormemente le cose dal punto di vista dell’interfaccia utente. Bene anche l’head-up display, sintetico ed efficace, così come l’impianto audio Bose a 12 altoparlanti.

Peccato per non essere intervenuti, ma questo è più un lieve facelift che un vero e proprio restyling, sul quadro strumenti: rimane analogico e solo in minima parte digitale. Onestamente rimane carente la visualizzazione delle varie schermate, che sono essenzialmente tre: tachimetro analogico, funzionamento ADAS o un non troppo esaltante indicatore del consumo medio che non si lega ai classici “Trip A” o “Trip B” come su tanti modelli. Consumo medio che si azzera al reset del contachilometri, molto banalmente.

Questa versione, top di gamma, propone anche sempre abbinata alla sola motorizzazione Skyactiv X la selleria in pelle bianca con finiture Brown. Non perfettamente relazionata con la vivace vernice esterna, dona comunque una buona atmosfera una volta accomodati sui comodi sedili. Si regola elettricamente quello del guidatore, non quello del passeggero. Scelta alquanto discutibile. Entrambi, invece, sono riscaldabili elettricamente. Tutti i comandi restituiscono, infine, un ottima sensazione di ben costruito.

Accomondandosi sui sedili posteriori, dove lo spazio per le ginocchia non è eccessivo per i più alti, la soluzione del tetto che crea, al contrario, uno scalino molto utile per sentirsi non troppo vicino al cielo dell’abitacolo di chi si può definire alto di statura.

Parliamo del bagagliaio della Mazda CX-30 2022, con una differenza da puntualizzare. In presenza del già citato impianto audio Bose, come in questo caso, la capacità minima scende a 422 litri contro i 430 litri di base. La capacità massima sale, rispettivamente, a 1.398 e a 1.406 litri. Il piano di carico si presenta ben rifinito, in moquette, e si apprezza la presenza di due vani posti sui lati. Qualche gancio in più per appendere le borse non avrebbe guastato, presente la luce di cortesia a illuminare il vano.

Prova Mazda CX-30 2022: alla guida dello e-Skyactiv X da 186 CV con trazione integrale AWD

Partiamo dalle prestazioni di questo propulsore che continua a far parlare di sè. Si chiama e-Skyactiv X e ora conta su una potenza di 186 CV. A questa potenza che sulla carta può impressionare corrisponde una coppia di 240 Nm e accelera da 0 a 100 km/h in 8,3 secondi per una velocità massima di 204 km/h. Come potete intuire dai dati qui elencati, la potenza del motore aspirato che non gode dell’aiutino del turbo non è delle peggiori, anzi, ma ci si accorge subito che il brio che ti aspetteresti da questo livello di cavalleria è semplicemente assente.

Ricordiamo che la particolarità di cui gode lo Skyactiv X fin da quando si è iniziato a parlarne è una e una sola: è al 100% un motore benzina capace di accendere la miscela particolarmente magra (15,0:1) sia per compressione (come su un motore Diesel) sia con la “classica” candela. Un compressore volumetrico c’è, in realtà, ma serve ad aumentare di un’unità il rapporto di compressione (da 15,0 a 16,0). Perchè accada la prima condizione, il propulsore deve raggiungere un regime di rotazione e una temperatura prestabilita, il tutto indicato da una specifica schermata sul display centrale dove la scritta SPCCI (Spark Plug Controlled Compression Ignition) si illumina quasi magicamente di verde.

Tradotto in altre parole, si nota e si percepisce una netta diminuzione dei consumi (da 5,3 a 7,3 l/100 km nei vari cicli di omologazione WLTP, fino a 7,9 l/100 km con cambio automatico) proprio perchè in quel particolare range il motore iniziare a performare come un vero e proprio motore a gasolio, con tutti i ben noti benefici che ne conseguono sui costi di gestione. A velocità da codice, sia in autostrada sia sulle statali, non è raro vedere un consumo medio di 5,0-5,5 l/100 km, praticamente impossibile da ottenere con un motore benzina “vecchio stampo”, mentre quest’ultimi si alzano un poco in città dove è più difficile attivare la tecnologia SPCCI per la maggior parte del tempo. Non dimentichiamo che questo motore, lo si intuisce dalla “e” di e-Skyactiv X, è anche mild hybrid: in buona sostanza, l’omologazione è ibrida, lo start&stop si attiva mentre la macchina è ancora in movimento e

Entrambe le versioni, manuale o automatica, godono infine della presenza della trazione integrale. Promossa dal punto di vista dei consumi, quindi, qualche critica dal punto di vista della posizione di guida per la semplice ragione che la superficie vetrata ridotta ti fa sentire leggermente costretto in abitacolo, complice anche il non ampio lunotto posteriore piuttosto inclinato. Niente da dire, anzi, sul cambio manuale che si dimostra ottimo negli innesti e nella manovrabilità; meno nella lunghezza dei rapporti che offrono un’erogazione piuttosto lineare a tutti i regimi, come lecito aspettarsi da un’aspirato vecchia maniera senza un’elevata se non elevatissima cavalleria. Un po’ corto, invece, il pedale del freno: sulle prime bisogna prenderci la mano.

In estrema conclusione, il segreto che sta dietro questa vettura è semplice: è un’auto benzina, con le prestazioni di un benzina aspirato, che offre i consumi di un Diesel. L’assetto è ottimo, il peso relativamente contenuto (1.453-1.509 kg) a secco (senza i 75 kg del conducente). Non si sente un evidente rollio e il G-Vectoring Control, vecchia conoscenza dei modelli Mazda, aiuta a guidare bene e in sicurezza in tutte le situazioni, dal misto stretto all’autostrada dove anche gli ADAS fanno la loro parte. Può essere opinabile la scelta di dotare l’asse posteriore di un classico ponte torcente, ma se chiedete a un tecnico Mazda il motivo di tale scelta è molto semplice: contenimento dei pesi. Potrebbero soffrirne i passeggeri posteriori solo in caso di buche profondo e dossi alti, nel resto delle situazioni non si evidenziano grosse criticità.

Volete sapere qual è la più grande critica di questa motorizzazione? Per capirlo dovete leggere il capitolo prezzo, dove potrete obiettare se ha senso spendere 3.700 euro di differenza tra il motore entry level, il 2.0 da 122 CV, sempre mild hybrid, che a livello di prestazioni e consumi non vale il 2.0 da 186 CV per ovvie ragioni ma non mostra una netta differenza di prestazioni e consumi. Ricordate, però, che i due litri da 122 o 150 CV non sono motori che godono della tecnologia sopra citata, quindi presentano tutti i pro e i contro dei classici motori aspirati benzina. Tutto dipende dal vostro reale utilizzo della vettura: la CX-30 trova in autostrada e sulle strade a scorrimento veloce il suo habitat ideale, mentre per la città meglio optare per la più piccola Mazda CX-3.

Chiudiamo con gli ADAS, dove la dotazione della vettura in prova era più che completa: sulla Exclusive è davvero tutto di serie, discorso che si può applicare per molti dei sistemi disponibili su tutti gli allestimenti riuniti sotto il “cappello” della tecnologia i-Activsense. A esclusività della CX-30 Exceed ed Exclusive ci sono sistemi come la rilevazione pericolo uscita parcheggio anteriore (FCTA), sistema di frenata d’emergenza posteriore in uscita parcheggio (RCTB), sistema di frenata intelligente in città anche posteriore (Rear SCBS), sistema di rilevazione stanchezza guidatore con sensore espressione viso (DAA).

Prezzo Mazda CX-30 2022

Il prezzo della Mazda CX-30 2022 da noi provata parte da 38.000 euro. Si tratta, per inciso, della versione top di gamma, di più non si può chiedere o, meglio, si può solamente scegliere la vernice. L’esclusiva Soul Red Crystal, fiore all’occhiello di ogni Mazda di ultima generazione, è proposta sempre in opzione a 1.250 euro (prezzo finito vettura in prova 39.250 euro).

Costano 750 euro le metallizzate (Snowflake White Pearl, Jet Black, Deep Crystal Blue, Platinum Quartz, Sonic Silver e Polymetal Grey), 1.000 euro la Machine Grey. Senza sovrapprezzo, si può avere la pastello Arctic White. La versione da noi provata era dotata di cambio manuale, un must su questo veicolo. Chi volesse optare per l’automatico deve mettere in conto una spesa di 2.000 euro in più sul listino. Infine, l’Appearance Pack (fari a matrice di LED, finiture nero lucido, retrovisore interno fotocromatico frameless e portellone posteriore elettrico) costa 1.100 euro sul solo allestimento Executive, mentre è di serie su Exceed ed Exclusive, così come non viene proposto su Evolve. 

Riassumendo, il prezzo della Mazda CX-30 2022 parte da 27.350 euro per il 2.0 e-Skyactive G Hybrid manuale da 122 CV. Il motore intermedio conta sulla stessa cilindrata e la potenza sale a 150 CV, con prezzi a partire da 27.850 euro per la 2WD e da 33.900 euro per la AWD (solo Exceed ed Exclusive). Un accenno sulla dotazione di serie della vettura in prova: cerchi in lega da 18” cromati, fari diurni a LED e gruppi ottici Full LED adattivi a matrice, vetri posteriori scuri, portellone elettrico, tetto apribile elettricamente e sedili in pelle White con finiture Brown (su motorizzazioni Skyactiv X), sedili anteriori riscaldabili elettricamente, sedile guidatore con regolazioni elettriche, memorie sedili, Head-up Display e retrovisori. Completa, infine, la dotazione di sistemi di assistenza alla guida: non è così diffuso trovare un cambio manuale associato di serie al cruise control adattivo. La garanzia è valida per 3 anni/100.000 chilometri. 

Le concorrenti della Mazda CX-30 2022 sono la Nissan Qashqai, la Toyota C-HR, la Peugeot 2008, la Citroen C4, la Mercedes Classe B, la BMW Serie 2 Active Tourer, la Kia Niro, la Honda HR-V e la Subaru XV. Di queste, alcuni modelli sono offerti anche in versione ibrida (sia mild, sia full sia plug-in) altri, come la 2008 e la C4, anche nelle versioni full electric. 

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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