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Maserati MC20: il suo design non convince il designer della MC12

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Frank Stephenson, ex capo del centro stile McLaren, nel 2004 firmò una vettura che gli appassionati conoscono bene, la Maserati MC12. Per questo motivo si è sentito in dovere di esprimere un giudizio su quella che è l’erede spirituale dell’auto derivata dalla Ferrari Enzo e che, come lei, segnerà il ritorno ufficiale del Tridente nelle competizioni: la nuova MC20

Ormai lanciata circa due mesi fa, la MC20 ha diviso per la sua estetica, tra chi dice che è bellissima e altri che le criticano chi i fari, chi l’abitacolo e chi il design dei cerchi. Come sempre accade in questi casi c’è chi dice A e chi dice B.

Il designer classe 1959 sembra infatti abbastanza critico sul design della nuova MC20, specie per alcuni punti secondo lui che sarebbero da rivedere. Uno su tutti la doppia colorazione che, a prescindere dalla tinta scelta per la carrozzeria, “impone” di optare per il nero quantomeno per le minigonne, anche se elegantemente e sportivamente rifinite in carbonio…

La matita di capolavori come la Ferrari F430, l’estrema FXX e l’altrettanto spinta McLaren P1 ha poi criticato gli interni, definendoli troppo “virtuali”, quando su un’auto con quest’anima e un V6 da più di 600 CV sarebbe stato meglio optare per più tasti fisici e meno controlli touschscreen.

Opinioni e in parte gusti personali. Un’ultima critica al lato B della vettura. In tanti, non solo lui, criticano alla MC20 un disegno della coda rivedibile e, proprio secondo Stephenson, si poteva optare per qualcosa di molto simile alla storica 3200 GT, con la forma a boomerang delle luci. 

Frank Stephenson: ecco come giustifica le sue critiche alla Maserati MC20 (si possono attivare i sottotitoli)

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