Maserati traccia un solco indelebile nella sua storia presentando la nuova Ghibli Hybrid, la prima vettura elettrificata del Tridente. Scocca così la scintilla, è proprio il caso di dirlo, tra la Casa del Tridente e il mondo dell’elettrificazione, un mondo che Maserati ha deciso di sposare con nuovi progetti e che partono proprio con la berlina Executive del Tridente.
Per presentarla, Maserati ha scelto un claim emblematico “Faster than diesel, greener than gasoline”, cioè “Più veloce del Diesel, più ecologica del benzina”: ecco spiegata in poche parole la filosofia della Ghibli Hybrid. Ed è proprio la motorizzazione diesel, quella che la Hybrid vuole andare a sostituire.
Vediamo, dunque, come cambia Maserati Ghibli Hybrid e quali sono le novità, i nuovi sistemi ADAS e quanto consuma.
Esterni e interni Maserati Ghibli Hybrid: interessanti dettagli dell’ “elettrificazione leggera”
A livello estetico la Ghibli è affascinante, imponente e statuaria ma al tempo stesso in grado di trasmettere quella leggerezza dinamica tipica delle auto del Tridente. I legami con la sorella maggiore Quattroporte sono evidenti, ma la Ghibli esprime una personalità più aggressiva e sportiveggiante.
La calandra trae ispirazione dall’attuale GranTurismo e rimanda la memoria alla classica A6 GCS degli anni ’50. Di ispirazione storica anche il caratteristico montante posteriore, cui la vettura deve il suo magnifico aspetto da coupé, che reca il classico logo della Saetta Maserati, perpetuando una tradizione risalente al 1963.
L’aspetto filante della vettura è confermato anche dal basso coefficiente di penetrazione aerodinamica pari a 0,31.
Le dimensioni di Ghibli Hybrid non variano rispetto alle attuali versioni endotermiche: la lunghezza è di 4,97 metri, la larghezza di 1,95 metri e l’altezza di 1,46 metri. I 3 metri esatti di passo confermano le grandi doti di spazio di questa berlina. Dove sono, però, le differenze estetiche tra la versione ibrida e le termiche tradizionali?
I dettagli di colore blu, che richiamano il powertrain Hybrid la fanno da padrone e li troviamo sulla classica tripla presa d’aria, da ambo i lati, così come di questo colore sono le pinze freno Brembo e la saetta nel logo del Tridente sul montante. Sulla griglia frontale compare il diapason Maserati su una versione cromata nella versione GranLusso e Nero Black Piano, ancora più aggressiva e sportiva, nella versione GranSport.
Dietro gli esterni di Maserati Ghibli Hybrid cambiano sposando una nuova linea della fanaleria secondo lo stile “boomerang design”, realizzata con la tecnologia di iniezione 3K che consente al fanale di avere una lente tricolore: nera nella parte perimetrale, rossa nella parte centrale e trasparente nella parte inferiore.
Gli interni della nuova Ghibli, si distinguono nettamente dalla Quattroporte. Si respira l’aria del salotto buono, ma con dimensioni più contenute specie dietro, dove lo spazio non è molto. Per via delle dalle linee aggressive da coupé e del tetto apribile, la Ghibli riesce ad offrire ai passeggeri dei sedili posteriori uno spazio per la testa sotto la media per una berlina executive, ma senza ricorrere ai classici compromessi delle altre berline premium stile coupé. L’ampio tunnel centrale separa i sedili anteriori e posteriori e rende il quinto posto inospitale (anche per la seduta rigida e l’altezza insufficiente), meglio allora sfruttare il bracciolo centrale con due portabicchieri. Anche perchè i posti posteriori della Ghibli però lussuosi, con i due sedili esterni specificamente progettati per offrire il massimo comfort anche nei viaggi prolungati e un ottimo sostegno laterale.
Anche la vista è appagata perché – come per gli esterni – le forme curvilinee del cruscotto e del tunnel centrale sono molto sensuali. I materiali sono ottimi, l’assemblaggio è pressoché esente da grosse critiche e la pelle ricopre tutti gli spazi in cui le mani di passeggeri e conducente possono arrivare. Ci si trova subito a proprio agio, tutto e posizionato al posto giusto eccezion fatta per il pulsante di avviamento del motore, come già notato su Quattroporte anche su Ghibli è troppo nascosto sotto il volante.
Finalmente gli interni di nuova Ghibli trasmettono un senso di novità, sottolineato da ulteriori dettagli blu che richiamano la natura ecologica di questa versione. La leva del cambio è stata aggiornata e viene introdotto il wireless charger per lo smartphone, posto all’interno del vano porta telefono, mentre l’infotainment è stato aggiornato all’ultima versione del sistema MIA (Maserati Intelligent Assistant) Lo schermo HD del sistema MIA passa da 8.4” a 10.1” con una proporzione di 16:10. Ora possiamo anche richiamare l’attenzione del sistema pronunciando “Ehi Maserati”. La regolazione elettrica dei sedili è a 12 vie di serie su entrambi i sedili anteriori negli allestimenti GranLusso e GranSport.
I sedili posteriori, abbattibili in rapporto 60/40, sono dotati di attacchi Isofix per fissare in sicurezza i seggiolini dei bambini. Il volume di carico del bagagliaio è di 500 litri. Qualche piccola sbavatura non manca, come le luci alogene su pantine parasole, luci pozzanghera e luci targa: anacronistiche sopratutto per il Marchio.
Alla guida della Maserati Ghibli Hybrid da 330 CV: consumi da Diesel, spinta del benzina
Pur rinunciando ai “classici”, ma ormai ritenuti superati, motori V6, Maserati porta al debutto un nuovo motore quattro cilindri abbinato al sistema ibrido da 48 Volt, seguendo una strada già tracciata da alcune concorrenti, tedesche in primis.
La base di quello installato sulla Giulia Veloce per intenderci, ma rivisto in potenza e nell’elettrificazione così da recuperare energia in decelerazione e frenata, altrimenti dispersa. Sono quattro, in sintesi, gli elementi che compongono il motore di Maserati Ghibli Hybrid: l’alternatore BSG, la batteria al Litio, il compressore eBooster e un convertitore DC/DC. Niente presa di ricarica, come richiede una plug-in, bensì il Belt Starter Generator che svolge la funzione di un alternatore, dai cui il recupero di energia che può fungere da una “soffiante” eBooster (un turbo elettrico 48 V) in accelerazione, a supporto del turbocompressore classico.
L’obiettivo è ovviamente la riduzione dei consumi, e delle emissioni, rispetto ai “vecchi” V6 benzina e diesel. Basti pensare che con 330 CV l’emissione di CO2 in WLTP si riduce del 25% rispetto al benzina e risulta essere praticamente uguale al Diesel. Prestazioni di tutto rispetto con 0-100 km/h in 5,7 secondi e 255 km/h di velocità massima con il cambio ZF a otto rapporti di serie.
Il nuovo motore è nato nell’Innovation Lab di Maserati ma verrà prodotto nello stabilimento di Termoli, mentre l’auto completa vede la luce a Grugliasco (TO). Sul mercato europeo rappresenterà sicuramente una grande alternativa alla versione Diesel, vista la natura di questa tipologia di segmento, mentre sul mercato cinese permetterà una minor tassazione. La spinta è tanta così come la coppia, ma la massa della vettura smorza parecchio la verve di questo gran motore. Meno piacevole l’allungo: già a 5.500 giri conviene cambiare rapporto.
A livello di guida i tecnici di Modena sono intervenuti sul doppio braccio oscillante all’anteriore rialzandolo sull’asse anteriore, per garantire un handling agile e preciso. La Ghibli è inoltre disponibile con il sistema di sospensioni Skyhook che è di serie nelle versioni GranSport e opzionale nelle altre, e offre un controllo elettronico indipendente di ciascuno dei quattro ammortizzatori.
Il cambio è l’otto marce ZF che ben si comporta e ottimamente si adatta alle situazioni di guida, riuscendo ad essere confortevole nella guida di tutti i giorni per poi trasformarsi in un fucile da cecchino forzando l’andatura e liberando i 330CV chiusi sotto il lungo cofano dalla Ghibli. Le grosse palette del cambio in alluminio (Maserati Active Shifting), solidali al piantone, sono abbastanza reattive e invogliano a guidare in modalità manuale, sicuramente la più soddisfacente durante la guida sportiva.
Lo sterzo è l’elemento che ci ha convinto meno nel complesso, peccando leggermente in prontezza quando si strapazza la Bella di Modena ad alte velocità. La grande demoltiplicazione che ha subito va ad influire sulla leggerezza – superba, invece, in città dove le manovre e il traffico non rappresentano un problema – e sul feedback quando affrontiamo curve ad alta velocità.
Questo compromesso dovuto, alla fine non incide sul divertimento alla guida che la Ghibli è in grado di regalare quando si apre il gas. Grazie ad un passo così ampio, i traversi sono concessi essendo anche piuttosto semplici e soddisfacenti. Il divertimento si amplifica quando si preme il dito sul pulsante Sport che modifica ogni parametro in favore della prestazione, compiendo, in alcuni casi, dei veri e propri miracoli, data la massa della vettura (1.950 kg).
Un capitolo a parte andrebbe dedicato al sound. I quattro cilindri hanno un sound sommesso: se non si abbassa il finestrino è molto difficile sentire l’urlo graffiante della Ghibli, che dà il meglio di sé nelle scalate, con quel borbottio che scalda i cuori degli appassionati di auto ogni tempo. Gran parte del merito va di nuovo al tasto Sport che, oltre a farci divertire, apre le valvole degli scarichi, cambiando nettamente il timbro, specie al limitatore.
Alla modalità Sport è possibile aggiungere, sempre tramite uno dei pulsanti alla sinistra della leva del cambio, le sospensioni attive (Skyhook), che controllano l’assetto garantendo una maggiore precisione in inserimento e in uscita di curva.
Quando l’andatura è tranquilla si può tenere un occhio di riguardo ai consumi facendosi aiutare dal sistema I.C.E. (Increased Control and Efficiency), attivabile premendo il tasto sul tunnel centrale, che permette una guida più morbida, tramite cambio, scarichi e acceleratore votati alla massima efficienza. Così si possono percorrere anche 9-10 km/l di media. Meglio in autostrada dove a 130 orari, con il motore praticamente è appena sopra il minino a soli 1800 giri, si percorrono anche 12-13km/l. Mentre l’insonorizzazione è elevata, grazie ai vetri laterali stratificati.
Ottimo, infine, anche l’impianto frenante che lavora sodo per frenare la vettura in ogni condizione e che, durante la guida sportiva, non si affatica così facilmente, nonostante debba giocare costantemente contro la fisica.
I sistemi ADAS e l’ibrido 48 volt portano la Maserati al livello dei migliori competitors
Dietro la svolta ibrida di Maserati, si nasconde la tecnologia del futuro. Per il suo primo modello elettrificato, infatti, la Casa del Tridente ha scelto Bosch per studiare insieme le componenti necessarie a consentire “l’ibridizzazione” a 48 V, senza compromettere le qualità di comfort proprio della berlina di segmento E.
Maserati ha voluto investire su queste tecnologie sia per iniziare a percorrere la strada dell’elettrificazione, che la vedrà pesantemente coinvolta con tutti i prossimi modelli in uscita, sia per aumentare le prestazioni e ridurre le emissioni di anidride carbonica, senza dimenticare la possibilità di recuperare l’energia durante le fasi di decelerazione e ottimizzando l’utilizzo del motore elettrico a supporto del motore termico.
Nello specifico, il lavoro sinergico di entrambi i sistemi di propulsione viene coordinato dalla ECU che contribuisce, tra l’altro, a contenere le emissioni del motore a combustione interna. Cuore del sistema è poi la batteria agli ioni di litio, dotata di Boost Recuperation System (BRS) a sua volta capace di immagazzinare una parte della forza forza frenante, altrimenti dispersa, nel pacco batteria restituendola in seguito quando il guidatore accelera. In questo modo, è richiesta una quantità di carburante inferiore riducendo, di conseguenza, la quantità di CO2 nello scarico e contenendo i consumi.
Non dimentichiamo poi gli ADAS, o sistemi di assistenza alla guida, per Maserati, su nuova Ghibli Hybrid e sulla gamma 2021 dei modelli modenesi. Sul MY2021 che coincide con il debutto della Ghibli Hybrid, infine, vanno segnalati tutti i nuovi ADAS.
I sistemi di assistenza alla guida sono di secondo livello della guida semi-autonoma e comprendono Highway Assist, Active Blind Spot Assist e Lane Keeping Assist, mentre Il pacchetto di ADAS disponibili come optional include anche l’efficiente sistema Traffic Sign Recognition.
A titolo d’esempio, l’Highway Assist, prima attivabile solo in autostrada, ora riconosce qualsiasi strada in buone condizioni fino a 145 km/h con sistema Adaptive Cruise Control attivato (quest’ultimo lavora in un range da 30 a 210 km/h); riduce la fatica del guidatore e di conseguenza migliora la sicurezza attiva mantenendo la vettura nella corsia di marcia e adeguandone la velocità preselezionata in totale autonomia.
Non manca il sistema Blind Spot Alert e Rear Cross Path è invece pensata per aiutare il guidatore durante l’uscita in retromarcia da un parcheggio. Utilizzando dei sensori montati su ciascun lato del paraurti posteriore, il sistema rileva la presenza di veicoli o oggetti diretti verso la vettura a una velocità compresa tra un minimo di circa 1-3 km/h e un massimo di circa 16 km/h, andature tipiche delle situazioni di parcheggio.
Infine, per i modelli Maserati, inclusa la nuova Ghibli Hybrid, Bosch ha sviluppato l’integrated vehicle dynamics control (IVC), una funzione integrata nel sistema ESP. Tale funzione permette di esaltare le prestazioni di guida su pista, facilitando la manovrabilità del veicolo pur manentendo il controllo di stabilità attivo. L’integrated vehicle dynamics control è stato calibrato sia in bassa aderenza sia in alta aderenza in stretta collaborazione con Bosch.
Prezzo e concorrenti Maserati Ghibli Hybrid
Il prezzo della nuova Maserati Ghibli Hybrid 330 cv parte da 77.450 euro, un bel risparmio dalla versione V6 Modena di quasi pari potenza (350 cv) e offerta a partire da 91.120 euro. Per la GT Hybrid sono due gli allestimenti, GranSport e GranLusso, oggetto della nostra prova. Il primo propone di serie sedili anteriori sportivi in pelle con regolazione elettrica a 12 vie e poggiatesta con sistema integrato di prevenzione dei colpi di frusta, il volante sportivo con palette del cambio in alluminio e la pedaliera sportiva in acciaio. La finitura della plancia è in legno laccato Black Piano. Il secondo, più esclusivo, vede comparire i rivestimenti in seta firmati Ermenegildo Zegna, con inserti in seta mulberry, finitura in legno Radica a poro aperto sulla plancia e dal volante in pelle con finitura in legno. Sono a regolazione elettronica volante e pedaliera, la tendina parasole per il lunotto, il sistema di chiusura assistita delle porte e il vano porta-oggetti con bloccaggio elettrico davanti al passeggero.
Analizzando le concorrenti di questa nuova Maserati Ghibli, troviamo praticamente solo vetture tedesche. Ghibli però, è una Maserati e per sua stessa natura ha due elementi distintivi: eleganza e sportvità. Così per ogni costruttore tedesco possiamo individuare ben due auto che possono scontrarsi con la nuova Ghibli, a seconda che si ponga l’accento più sulla sportività o più sull’eleganza. Mercedes-Benz schiera la più sportiva CLS e l’elegante Classe E, BMW gioca la carta Serie 6 Gran Coupé e la più sobria Serie 5 ed infine Audi propone la A7 Sportback e la A6. In fine c’è anche l’inglese Jaguar con la sua XF a contendersi la leadership del segmento.
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