Sei costruttori automobilistici hanno stretto un accordo per costruire e installare colonnine di ricarica ultra-rapida su larga scala. Si tratta di Volkswagen, Audi, Porsche, Bmw, Daimler e la divisone europea di Ford.
Come riportato qualche giorno fa in un interessante articolo apparso su Repubblica, la “dedieselizzazione” in Europa è iniziata, complice il dieselgate, e anche se i gusti dei consumatori premiano ancora le vetture alimentate a gasolio, le case auto stanno seguendo tutte la stessa direzione, ovvero, l’alimentazione elettrica.
Spinti anche dal successo della Tesla Model 3, in termini di ordini, i costruttori stanno accelerando i propri programmi elettrici per consentire in breve tempo alle vetture mosse con questo tipo di propulsore, di poter competere con le omologhe vetture a benzina e gasolio, sia in termini di costo d’acquisto, che di rifornimento, in questo caso elettrico.
L’obiettivo dei sei costruttori è di creare circa 400 siti di ricarica entro il 2017 e assicurare una diffusione capillare di migliaia di punti di ricarica entro il 2020. Il network di ricarica sarà basato sul sistema “CCS – Combined Charching System”, alzando gli attuali standard di ricarica rapida a 350 kilowattora, ricordando comunque che al momento nessuna vettura elettrica al momento è compatibile con questo standard.
Il CEO di Daimler, Dieter Zetsche, ha dichiarato che l’intenzione della joint-venture è quella di rendere l’elettrico adatto anche agli spostamenti di lunga distanza, accorciando inoltre il tempo di ricarica”.
E’ la prima volta che i costruttori si accordano per una joint-venture così ampia, che li metterà in grado di competere con il network di ricarica Tesla Supercharger, che dal primo gennaio 2017 diventerà a pagamento dopo le prime 1000 miglia, teoriche, di ricarica gratuita.
Da Volkswagen con la ID, a Mercedes con EQ, da BMW con la sua Next Vision, fino a Porsche con la Mission E e Audi con le sue e-tron, i costruttori hanno le idee chiare sul proprio futuro e hanno invitato altri costruttori a prendere parte alla joint-venture ricordando che tutti saranno “equal partner” e che l’alleanza si avvarrà della cooperazione con partner locali da paese a paese.
Un altro tassello verso l’elettrificazione della mobilità europea.