È al centro delle attenzioni in questi giorni di calciomercato, soprattutto dopo aver comunicato al Barcellona, Club che lo ha cresciuto e lo ha portato a vincere 6 Palloni d’Oro e un palmares d’eccezione, il suo desiderio di andare via. Il suo stipendio mostruoso (circa 50 milioni di euro netti all’anno) gli ha permesso di togliersi diversi sfizi in questi anni, anche nel mondo delle automobili. Scopriamo la collezione di auto di Leo Messi.
Si parte dalla gioventù di Messi, che iniziò a farsi vedere a bordo della Mini Cooper S cabrio, salvo poi vederlo con le auto “istituzionali”, dovute alla partnership tra Audi e FC Barcellona. In sequenza, infatti, l’asso argentino è stato visto a bordo di Audi Q7, A7 e anche R8, prima la Spyder e poi la più recente V10. Quest’ultima, di colore blu, è stata poi venduta all’asta a Montecarlo diversi mesi fa.
Diversi i SUV scelti da Messi. Si passa da un classico dei calciatori, la Range Rover,alla più scenografica Cadillac Escalade. Ultimamente il giocatore del Barcellona (ancora per quanto non si sa) ha attraversato anche una svolta green: dopo aver ricevuto una Toyota Prius, ha deciso anche di acquistare una Lexus RX, entrambe vetture full hybrid. Nel mentre ci sono, e ci sono stati, pezzi “d’autore” come la Mercedes SLS AMG e l’arrogante Dodge Charger SRT8.
La vera passione di Leo, però, sono le auto italiane. Negli anni lo abbiamo visto alla guida di una Maserati GranTurismo MC Stradale bianca e una GranTurismo S nera, entrambe con targa personalizzata. Oltre alla più rara e ricercata Pagani Zonda Roadster da oltre 1,5 milioni di euro, Messi ha posseduto diverse Ferrari, tra le quali una 430 Spider di colore grigio chiaro e molto probabilmente l’acquisto più oneroso del suo parco auto (parliamo di circa 32 milioni di euro), una Ferrari 335 S Spider Scaglietti del 1957, l’auto guidata da Stirling Moss nel mondiale Formula 1 del 1958. Si racconta, inoltre, che la vettura in questione sia stata “strappata” dalla concorrenza di Cristiano Ronaldo, eterno rivale nel mondo del pallone.
Una collezione certamente meno ricca rispetto al campione portoghese, ma con qualche “chicca” non indifferente.