Riavvolgiamo l’amatissimo nastro del tempo, torniamo a quando in strada si vedevano poche, ma bellissime auto benzina e camion Diesel. Precisamente torniamo al 25 settembre del 1973, esattamente 50 anni fa, quando vi erano numerosi marchi in quel di Torino e quello dello Scudo Blu decise di realizzare qualcosa di unico che da quale momento divenne un’icona di bellezza, sportività e stile.
Stiamo parlando dell’iconica Lancia Stratos che ottenne la sua prima vittoria internazionale al Tour De France Automobile proprio in quella data. Proprio per festeggiare questa ricorrenza, il circuito di Remparts d’Angoulême ha organizzato per lei un apposito evento non in un posto qualunque, ma sullo storico percorso della Nuova Aquitania, già famoso poiché terreno di numerose rievocazioni di auto d’epoca, mostre e raduni d’eccezione, alla presenza di numerosi ospiti, tra cui l’indimenticabile ex pilota Bernard Darniche.
Quello del Tour De France Automobile, rappresenta solamente il primo capitolo di una storia ricca di titoli sportivi, tanto per citarne qualcuno la Lancia Stratos si aggiudicò per 3 volte consecutive il Rally di Monte Carlo, per ben 3 volte il Campionato Mondiale Costruttori, e trionfò altre 3 volte nell’europeo piloti, numeri da capogiro ancoraggi scritti nel tempio del rally.
Inoltre, proprio su una Lancia Stratos preparata, Sandro Munari vinse nel 1977 anche la Coppa FIA Piloti Rally.
Ad oggi risulta famosa una livrea iconica della Lancia Stratos, parliamo di quella del 1975 quando il suo sponsor fu Alitalia e dove svettava il logo tricolore della compagnia aerea di bandiera.
Questa famosissima livrea esaltava le forme di un’auto nata per vincere e ispirata al prototipo “Strato’s Zero”.
Si poteva notare l’iconico frontale affilato, i fari a scomparsa tipi dell’epoca, il parabrezza fortemente inclinato, il grande cofano motore, i fari rotondi e l’alettone, la rendevano completamente differente dai modelli di quegli anni, quanto decisamente americaneggiante e unica.
Anche guardandola all’interno tutto rimane moderno e senza tempo, cosa difficile da trovare in vetture dell’epoca, questo perché è completamente focalizzato sul pilota, con due sedili secchi e spazio solo per i caschi da corsa, il tutto viene esaltato da un design unico che viene ripreso dai colori esterni blocking di blu, rosso e giallo.
Inoltre, sotto la scocca si nascondeva il motore a sei cilindri a V della Dino 246 Ferrari.
“Insieme a 037 e Delta, la Lancia Stratos è diventata una leggenda nel mondo dei Rally – ha comunicato Luca Napolitano, CEO del brand Lancia – ma non solo, Lancia Stratos rappresenta una delle vetture più iconiche della storia di Lancia, una vettura brutale ed efficiente, con elementi di design fondamentali, che sono entrati nell’immaginario collettivo e che ci hanno guidando nel disegnare le vetture del futuro di Lancia.”
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