Negli anni Sessanta se volevi un’auto davvero sportiva dovevi “accontentarti” di avere solo due posti. In un mercato molto più ristretto e rigido di quello attuale, c’era un grande salto tra le berline più veloci e le vere sportive. Andare veramente forte e avere la possibilità di portare altri tre passeggeri, semplicemente non si poteva fare. Ma proprio in quel periodo iniziarono a diffondersi le prime supercar a quattro posti e a Sant’Agata Bolognese la pioniera di questa nuova categoria fu la Lamborghini Espada.
Debuttò davanti al pubblico internazionale del Salone di Ginevra nel 1968, dopo che lo stesso Ferruccio Lamborghini la volle fortemente. Il vulcanico imprenditore aveva chiesto al fidato Marcello Gandini, che lavorava in Bertone, una vera e propria quattro posti, proprio per rendere più ampia la sua gamma di vetture sportive. E il geniale designer riuscì a trovare spazio per un abitacolo piuttosto confortevole, mantenendo l’altezza entro il metro e venti.
All’interno c’erano quattro sedili singoli e dietro un bagagliaio di tutto rispetto. Ovviamente, però, il motore era il pezzo forte dell’auto: un 4 litri V12, paradigma stesso del Gran Turismo made in Italy. Aveva 325 CV nella versione originale, poi saliti fino a 350 con i vari aggiornamenti. Così la Espada era in grado di raggiungere senza sforzo una velocità massima di 250 km/h nelle prime versioni e di 264 km/h nelle successive. Il valore scendeva se si sceglieva il cambio automatico a 3 marce di provenienza Chrysler, che tuttavia non era molto popolare tra i clienti dell’epoca. Dunque, la Lamborghini Espada era un’auto veloce e di lusso per i grandi tour. Infatti, le finiture erano di grande pregio, con i sedili e i pannelli rivestiti in pelle. Inoltre, erano disponibili optional molto rari per l’epoca, cioè una piccola televisione Brionvega e un frigobar per i passeggeri dei sedili posteriori.
Durante i suoi dieci anni (1968-1978) di produzione, la Lamborghini Espada subì diverse modifiche a livello di motore e di interni, ma la sua carrozzeria non venne mai toccata. In effetti non era necessario intervenire sul design visto che questa attirò l’attenzione fin dall’inizio e non solo quelle dei comuni appassionati, già prima di arrivare sul mercato. Infatti, già nel 1967, in occasione del Gran Premio di Monaco, il Principe Ranieri III di Monaco sfilò per il giro d’onore prima della partenza insieme alla moglie, la Principessa Grace Kelly. I due sedevano a bordo di un’auto dalle proporzioni particolari, bassa e lanciata con il profilo a cuneo e grandi superfici vetrate. Era la Lamborghini Marzal, il prototipo presentato poche settimane prima al Salone di Ginevra, da cui poi derivò la Lamborghini Espada, che però aveva il motore davanti e non più dietro. Ad ogni modo con 1.227 vetture prodotte, la coupé a 4 posti raggiunse il primato di Lamborghini più venduta di sempre, rappresentando per undici anni la maggior fonte di ricavi per l’azienda.