John Elkann guarda al futuro, pensando all’elettrificazione, e al presente, con la “sua” Ferrari che torna a respirare e a correre come solo lei sa fare dopo un 2020 compromesso dalla pandemia. In entrambi i casi, prevale decisamente l’ottimismo. Questo l’umore trasmesso dal presidente del cavallino John Elkann in un’intervista concessa a Reuters, importante agenzia stampa internazionale.
“Ferrari has no fears over electric future“
Questo il titolo dell’intervista di Elkann a Reuters che, tradotto, significa letteralmente: “La Ferrari non ha paura del futuro elettrico“. Forse un modo per tranquillizzare gli investitori, ma con la consapevolezza che la transizione energetica non snaturerà l’anima e il DNA delle rosse che siamo abituati a pensare come macchine rumorose e prestazionali. Almeno su uno dei due aspetti, i limiti di miglioramento saranno palesi, e non tarderanno ad arrivare.
C’è poi una prima metà 2021 che conferma risultati decisamente in ripresa se confrontati al 2020 ma anche al 2019, ultimo anno pre-pandemia. 5.456 modelli consegnati da gennaio a giugno 2021, con un boost di quasi il doppio nel periodo tra aprile e giugno, visto che nel 2020 era ancora in vigore in molte parti del mondo. Sono soprattutto i mercati asiatici a spingere su questi risultati (solo Cina, Hong Kong e Taiwan hanno quintuplicato i risultati, con +564% rispetto al trimestre 2020), mentre l’area ex EMEA, ora Europe Enlarged ha registrato un +89,4%.
Si prepara quindi la transizione energetica, già avviata con il lancio di modelli come la SF90 Stradale e la 296 GTB, che entrerà nel vivo con l’ingresso in azione del nuovo CEO Benedetto Vigna, scelto proprio da Elkann, che a Reuters ha confessato: “L’opportunità che ci concede l’elettrificazione, lo sviluppo dell’elettronica e di altre tecnologie ci darà la possibilità di creare prodotti ancor più esclusivi e unici“.
Altro aspetto, per altro già fatto intendere dalla matita di tutte le ultime rosse, Flavio Manzoni, sarà il profondo rinnovamento delle linee dei modelli del futuro Ferrari, come l’elettrica della quale ancora si sa pochissimo se non l’anno di lancio: 2025. Anche questo, per Elkann, sarà un ulteriore spunto per dare nuova linfa vita alla grande storia del cavallino, atteso da una sfida epocale.
Insomma, le parole di Elkann, dritte al punto, sono ovviamente di parte ma chi teme, come il ministro Cingolani, che la rivoluzione verde possa danneggiare le aziende della Motor Valley italiana, sembra che verrà smentito dai fatti, molto prima di quanto possiamo immaginarci.
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