Storiche

Jaguar E-Type: l’auto più bella mai realizzata compie 60 anni

Tempo di lettura: 3 minuti

Jaguar E-Type, quella che un certo Enzo Ferrari non ebbe timore a definire “l’auto più bella mai realizzata“, compie 60 anni. Era il 1961, precisamente il 16 marzo, quando la nuova vettura del marchio del Giaguaro veniva svelata al grande pubblico, per la speciale occasione fu scelto il salone dell’Auto di Ginevra. La vetrina svizzera accolse con incredibile entusiasmo l’E-Type, in particolare la stampa rimase talmente affascinata dalle sue sensuali forme che Sir William Lyons, fondatore di Jaguar, invio immediatamente un dipendente in Inghilterra per recuperare un secondo esemplare da far provare.

Il Sir inglese aveva ottime motivazioni, la sua nuova creatura non era solo incredibilmente bella, ma era anche incredibilmente veloce, più di ogni altra vettura di serie dell’epoca. La Jaguar E-Type era disponibile in due varianti: cabriolet denominata OTS e coupè detta FHC, entrambe bellissime anche se dal punto di vista commerciale gli americani premiarono la versione decappottabile.

Jaguar E-Type: il connubio perfetto tra forma e tecnica

La Jaguar E-Type anticipava soluzioni che sarebbero state a breve la norma per tutte le auto sportive e non solo: possedeva un innovativo telaio monoscocca, sospensioni posteriori indipendenti e quattro freni a disco. Il primo propulsore impiegato sulla E-type fu il glorioso 6 cilindri in linea da 3,8 litri, strettamente imparentato a quello montato sulla XK 150 S e che permise di vincere per ben 5 anni la 24 Ore di Le Mans. Sulla E-type il 6 cilindri sviluppava 265 CV e garantiva il raggiungimento dei 240 km/h, che come anticipato era il valore più alto di una vettura prodotta in serie di quegli anni.

La Jaguar E-Type aveva anche dei difetti, il cambio a quattro rapporti non aveva la prima marcia sincronizzata e insieme alla scarsa durabilità dei freni resero la prima serie di E-type particolarmente fragile. La seconda fu lanciata nel 1969 e oltre a diverse migliorie portava il propulsore a 4,2 litri di cilindrata. Dopo appena due anni arrivò la terza serie con un poderoso V12 da 5,3 litri e 272 CV.

Fattore che contribuì a decretarne il successo commerciale fu anche il prezzo: l’auto più veloce e più bella del momento era anche piuttosto economica se comparata alla sue rivali. Costava l’equivalente di 60.000 euro di oggi, decisamente meno rispetto alle controparti Aston Martin, Maserati e Ferrari. Oggi è possibile trovare una E-Type tra i 50.000 e i 300.000 euro in base al modello e alla rarità, prezzi non popolari, ma, ironia della sorte, in media più bassi di una Maserati Ghibli per non parlare della Ferrari 250 GT che può raggiungere quotazioni a 7 cifre. Va ricordato che la ragione risiede soprattutto nel fatto che la E-type ebbe un enorme successo commerciale, in 14 anni di carriere furono venduti oltre 72.000 esemplari.

La Jaguar E-Type 2.0: i progetti del nuovo millennio

L’iconica E-Type non è rimasta ferma agli anni ’60, Jaguar nel 2017 ha progettato una versione denominata Zero. La vettura, opportunatamente restaurata e poi trasformata presso il Jaguar Land Rover Classic Works di Coventry, tenendo fede alle forme della sua storica e iconica progenitrice, ha rivoluzionato tuttavia il contenuto sotto il cofano. Sotto di esso non più posto un 6 o 12 cilindri, ma un motore elettrico da 220 kW progettato sartorialmente, la E-Type Zero è  così in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi.

Infine per i 60 anni del Marchio Jaguar ha deciso di rimettere mano a 6 coppie di E-Type (cabriolet e coupé) e proporre così la E-Type 60 Collection. Le vetture vendute esclusivamente in coppia sono state totalmente restaurate, impreziosite con elementi fedeli alla produzione automobilistica degli anni ’60 e rifinite con dettagli celebrativi come un’incisione sulle console centrali progettata dall’artista e designer King Nerd, che ripercorre le tappe principali del viaggio intrapreso da Coventry a Ginevra dalle auto originali.

Adriano Cacciola

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Adriano Cacciola

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