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Il Governo italiano abbandona il settore auto al suo destino

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Col disegno legge Bilancio 2025, il Governo Meloni sottrae 4,6 miliardi di euro (dei 5,8 miliardi residui per il periodo 2025/30) dal Fondo automotive: sarà il Parlamento a decidere quando discuterà la Manovra di Bilancio in Parlamento. Pertanto, nei fatti, si verifica il contrario di quanto annunciato dallo stesso Esecutivo il 7 agosto, per bocca specie del ministro delle Imprese Adolfo Urso.

La maggioranza abbandona così il settore auto al suo destino in Italia. La prima ricaduta negativa è che il parco circolante italiano invecchi ancora di più, divenendo maggiormente insicuro e inquinante, in una sorta di effetto Cuba soprattutto al Sud. Il secondo pericolo concreto è che il numero di auto elettriche vendute si abbassi ulteriormente, condannando il nostro Paese a divenire maglia nera in Europa: già oggi il full electric è una nicchia. 

O siamo nell’Unione europea o siamo fuori: no a vie di mezzo

La famigerata transizione verde, di cui i politici dell’Unione Europea parlano sempre, senza aiuti dello Stato non avverrà mai nello Stivale. Eppure, l’Italia fa parte dell’UE e, come Paese membro, a questo punto ha l’obbligo di seguire gli indirizzi di Bruxelles. Dovremo anche deciderci in materia di automotive: o facciamo parte della comunità del Vecchio Continente, oppure ne siamo fuori.

Questa via di mezzo non porta da nessuna parte, se non condannandoci a essere gli ultimi della classe. Va ricordato che, in base ai Regolamenti europei, le nazioni aderenti sono tenute a prendere provvedimenti a favore dell’auto elettrica (vedi colonnine veloci) e a tutelare i livelli occupazionali durante il processo di cambiamento.

Qualcuno ce l’ha con l’auto

L’Unrae (Case estere) fa notare a nostro avviso correttamente una sproporzione: i capitoli di spesa riservati ad altri settori industriali vengono ridotti del 5-10%, mentre il Fondo automotive subisce un taglio dell’80%. Morale, si ha un disimpegno totale sia dal lato del sostegno alla domanda (consumatori) sia di quello all’offerta (produttori). 

Probabilmente, aggiungiamo noi, in un momento in cui lo Stato deve fare i conti con l’allarme sanità, pensioni, Difesa (prosegue costante l’invio di armi all’Ucraina per sostenerla nella sua guerra contro la Russia): dovendo usare le forbici, si è optato per operare chirurgicamente sull’auto. Con l’esportazione di un organo vitale: i soldi.

Autore: Mr. Limone

Redazione Autoappassionati.it

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