Lo aveva raggiunto e ora lo ha superato. Ma da lassù Mike Hailwood non sarà troppo contrariato che Marc Marquez da stasera possa vantare una vittoria in più rispetto a lui. Il modo con cui MM ha voluto questa vittoria non lascia dubbi sulla sua volontà e determinazione nel raggiungere qualunque risultato, anche quando non strettamente necessario nell’economia di un campionato che con la sua Honda sta dominando.
Oggi a Misano Marquez ha voluto dimostrare due cose: a Quartararo che il campione è ancora lui (ricordate cosa dissero i commentatori quando Rossi fece una prova di forza del genere a Gibernau?) e a tutti che le polemiche seguite all’episodio in prova con Rossi non aveva senso alimentarle, vista la differenza di prestazioni tra i due piloti in pista. E come Hailwood che nel 1967, dopo aver vinto il Senior TT (anche lui con la Honda) contro un Agostini che si era arreso solo per il ritiro, ammise che il vincitore morale della corsa era il suo avversario, bene ha fatto Marquez a complimentarsi con Quartararo. Voluto o non voluto (io credo non voluto) è stato comunque un modo elegante di onorare il ‘sorpasso’ all’insuperabile ‘Mike the Bike’.
“Onestamente, sapevo che non era necessario vincere perché ho visto che Rins era fuori e Dovizioso era lontano da noi, ma avevo qualche motivazione in più. Ho provato a stare il più vicino possibile a Fabio e alla fine stavo valutando se provare o no a superarlo. All’ultimo giro ho deciso di andare. Sapevo che Fabio era molto veloce nel Settore 3, quindi ho fatto la mia mossa prima e ho chiuso la traiettoria il più possibile. Fabio ha corso oggi una gara eccezionale. Ho corso cercando di non fare sbagli e alla fine è stato bello vincere qui in Italia. Ma è ancora più bello avere 93 punti di vantaggio sui miei avversari per il mondiale”.