Puntare sull’ibrido? Lo stai facendo bene. Parlare della Honda HR-V Full Hybrid, e soprattutto provarla per due settimane è la prova tangibile che se si vuole risparmiare sul carburante, e di questi tempi questo tema è quanto mai d’attualità, puntare sull’ibrido di tipo full può essere la soluzione finale e definitiva, ancor prima di un elettrico per tanti versi non così maturo. Honda HR-V Full Hybrid 2022 è un’auto profondamente diversa dalla precedente generazione e, soprattutto, ha inventato il segmento B a ruote alte. Era il lontano 1998 e tutti ci ricordiamo la prima serie così originale nelle sue forme (con quell’altezza da terra quasi pionieristica) così originali e così antesignane di un fenomeno che sarebbe esploso solo diversi anni più tardi. Oggi siamo arrivati alla terza generazione del B-SUV nipponico, un veicolo offerto con un’unica motorizzazione, neanche a dirlo, ibrida.
Questa, la HR-V 2022 Full Hybrid che è arrivata a inizio anno sul mercato, è più lunga di appena 0,5 centimetri rispetto alla generazione introdotta nel 2013 ma, per il resto, cambia davvero tutto. Sotto il cofano un’unica scelta: parliamo dell’ibrido full da 131 CV capace di assicurare consumi promettenti a patto di guidare con un certo stile, come avrò modo di approfondire. Honda, dopo la Jazz (qui la prova della Jazz Crosstar) e la CR-V, evolve anche il suo B-SUV di successo e lo dota di ogni qualsivoglia sistema di assistenza alla guida e di un comfort che non è secondo a nessuno nel suo, competitivo, segmento.
Vediamo come va la Honda HR-V da noi provata nell’allestimento intermedio (Advance) già dotato di tutto, e di più.
Già, colei che ha anticipato un’epoca oggi si presenta completamente aggiornata sia negli esterni sia negli interni, vediamo come. Parliamo della capostipite tra i B-SUV ma, guardando la sua lunghezza pari a 4,33 metri, il segmento giusto sarebbe quello C. Con i crossover, però, si tende a considerare sempre qualche centimetro in più oltre la media. Con una larghezza di 1,79 metri e un’altezza di 1,58 metri, poi, le proporzioni parlano di un veicolo che appare abbastanza compatto e ben disegnato. A questi riferimenti contribuiscono, in ultima istanza, i 19 centimetri di altezza da terra che la fanno apparire letteralmente sollevata da terra. Il suo look, proprio in linea laterale, guadagna carattere grazie ai rinforzi dei passaruota in plastica nera e ai cerchi in lega da 18” di serie. Si è fatto ancora più spiovente il secondo volume, così da rimarcare l’appartenenza a un segmento dove questa tendenza di rendere coupé anche i SUV sta pian piano spopolando.
Sul frontale, invece, mi sono piaciute le luci Full LED con indicatori di direzioni dinamici, i piccoli fendinebbia affossati nella parte bassa del paraurti, ma avrei preferito la griglia a listelli nera più che nello stesso colore della carrozzeria, così da farsi notare di più. Al posteriore, i gruppi ottici uniti dall’elemento orizzontale sono molto eleganti e ben rifiniti, assolutamente ben riconoscibili nelle ore notturne.
Venendo agli interni della Honda HR-V 2022, mi trovo di fronte a una plancia molto razionale dove è facile trovare, in pochi istanti, una soluzione per tutto. Piacciono in particolare le rotelle del clima bi-zona che restituiscono non solo un buon feeling tattile bensì una gradevole illuminazione dell’anello che le contorna (blu se si imposta una temperatura più bassa, rossa viceversa). Non trovo troppo indovinato il gigantesco pulsante dell’hazard protagonista al centro dell’abitacolo, diverso il discorso per lo schermo centrale da 9” le cui logiche non sono così immediate.
Si respira aria di solidità, di abbinamenti ben fatti sulla nuova Honda HR-V: piace la linea cromata che attraversa mezzo abitacolo così come la regolazione delle bocchette del clima restituisce un senso di ben fatto, di cose al posto giusto per usare altre parole. Ad esempio i pulsanti sul volante sono tutti al posto giusto: c’è quello che attiva il riscaldamento così come quelli per la regolazione degli ADAS, facili e immediati da trovare e con cui interagire. C’è poi tanto spazio per riporre piccoli oggetti (sotto il bracciolo, non tanto grande, nel vano davanti al cambio e c’è pure un altro spazietto, più piccolo, giusto per lo smartphone, al fianco delle prese USB di tipo classico.) C’è tanto spazio anche per chi siede dietro e l’apertura delle portiere è regolare, non diventa ostacolante per l’accesso al divanetto. Il tunnel centrale è appena abbozzato a livello della seconda fila (sotto ci sono i cavi che trasferiscono energia dalla batteria al gruppo motore termico/elettrico) e il passeggero centrale non si può dire che stia troppo scomodo.
Tante novità sul nuovo B-SUV Honda, ma anche qualche difetto: il più lampante è il bagagliaio che, tolte le dovute premesse sull’ampio spazio riservato alle gambe di chi siede dietro, non è tra i più grandi della categoria, anzi. 320 litri/335 litri di capacità minima fino a 1.305 litri di capacità minima abbattendo gli schienali. Bagagliaio non enorme, ok, ma non sono assolutamente da dimenticare i magic seats del divano posteriore che si possono alzare liberando ulteriore spazio per valigioni, pacchi dell’Ikea o, volendo, addirittura una bicicletta senza ruota anteriore: per quest’ultima, meglio riservare uno spazietto nel vano bagagli. Come è stato possibile installare questi sedili “magici”, comuni anche a Honda Jazz? Semplice, spostando il serbatoio della benzina (da soli 40 litri, non esagerati) sotto la seduta del passeggero anteriore.
Guidarla bene, non esagerare, può diventare particolarmente premiante su questo nuovo prodotto che subito vuole conquistarsi un ruolo da protagonista nell’agguerrito segmento dei B-SUV. Balzo repentinamente alle conclusioni per dirvi che questa Honda HR-V Full Hybrid di nuova generazione sa essere un’eccellente compagna di viaggio se sapete rispettarla, se sapete instaurare un buon rapporto con il suo pedale del gas. Niente di cui preoccuparsi: si sa, ormai, che un motore ibrido come questo va guidato con rispetto per estrarne il massimo potenziale. Parto, ancora una volta, dalla fine, dal punto forte se non fortissimo di questa nuova Honda HR-V 2022. A fine test, il consumo medio dopo oltre 1.400 chilometri passati in sua compagnia, tra percorsi cittadini e non, si è attestato su un confortante 5,1 l/100 km. Bene, benissimo, pensando che valori del genere ieri appartenevano ai motori Diesel i quali sembrano (purtroppo) ben avviati alla dismissione per motivi che ancora oggi faccio, e tutti noi appassionati facciamo, fatica a capire.
C’è chi ha saputo trovare un territorio fertile e le Case giapponesi, ormai da anni, hanno trovato in questo tipo di tecnologia una soluzione del tutto consona al momento storico di transizione, per loro iniziato con qualche deciso anno di anticipo. La Honda HR-V consuma davvero poco, è vero, ma c’è una condizione avversa perché se no sarebbe tutto troppo bello (a tutto, si suol dire, c’è una spiegazione). Attenzione, nulla di cui preoccuparsi: ho voluto volontariamente resettare il consumo medio durante un viaggio in autostrada e, dopo 54 km a velocità da codice il computer di bordo segnava 6,7 l/100 km. Qui c’è l’altro lato della medaglia ma, ripeto, non è oggettivamente un problema. 15 km/l sono un consumo onesto per una vettura che monta comunque un motore benzina aspirato da 106 CV con un cambio a variazione continua che induce il motore a salire vertiginosamente di giri ogni volta che viene richiesta più potenza del dovuto.
Insomma, la Honda HR-V Full Hybrid 2022 è davvero poco assetata e peccato per il serbatoio che contiene, come abbiamo visto, solo 40 litri di carburante. Capito subito il suo grande punto di forza, veniamo alla guida nella vita quotidiana. Più cavalli rispetto alla Honda Jazz (131 contro 109) non si traducono per forza di cose in una spinta maggiore anche perché ci si accorge in breve tempo che, complice il cambio eCVT, spingere la Honda HR-V significa venire a compromessi con lato negativo della medaglia: il rumore, eccessivo, sprigionato dal suo 1.5 benzina.
In città vi capiterà di rado, la Honda HR-V si muove docile e silenziosa, mossa molto spesso con la sola trazione elettrica, ma è nel viaggio in autostrada di cui sopra che accingendomi a effettuare un sorpasso si viene sorpresi dal rumore che penetra in abitacolo non appena si affonda il pedale sul gas. Stesso effetto si ha quando si esce dalla “scia” della vettura e il Cruise Control, in quel momento attivo, percepisce una richiesta di potenza per tornare alla sua velocità impostata. Si crea un effetto strano, come se accelerazione e sound non collimassero, ed è in quegli istanti che si capisce quale sia il terreno buono e quello meno buono di un veicolo come questo. Direte voi, basta farci l’abitudine visto il risparmio dal benzinaio, e avete anche ragione. Peccato che sia un difetto talmente marchiano che è quasi difficile passarci oltre.
Il grande difetto di questi cambi a variazione continua che simulano le marce, uno standard sulle vetture ibride giapponesi, è proprio questo. Evidenziata la critica, è ora di capire come funziona questo motore ibrido full che vede funzionare insieme il termico (1.5 i-VTEC a ciclo Atkinson) e due motori elettrici. Si tratta di un ibrido in serie ma anche parallelo in base alle velocità. C’è la centralina a controllare tutto, e in piena autonomia, il flusso di energia tra motori e le ruote anteriori; nel caso, anche di ricaricare la batteria, bruciando benzina così da alimentare il generatore della batteria e del motore elettrico, se la rigenerazione non ha prodotto tanta energia sufficiente a ricaricare durante il normale moto. Se la velocità è bassa, pensiamo alla città, la trazione sarà quasi sempre esclusivamente elettrica, diverso il discorso in autostrada (ibrido parallelo), dove la trasmissione collega direttamente il motore benzina grazie a una frizione dedicata. In quel caso, non essendo sufficiente la spinta del solo motore elettrico come in città, l’unione dei due motori permette la marcia fino a 170 km/h di velocità massima.
Le tre modalità di guida (Econ, Normal e Sport) incidono sulla dinamica di guida facendo prevalere da una parte l’elettrico e dall’altra il termico (10,6 secondi sullo 0-100 km/h, a scanso di equivoci, rimane un buon riferimento). Nel complesso, proprio in ambito urbano, si rimane stupiti giorno dopo giorno dalla quantità di tempo durante la quale l’auto riesce a marciare in full electric, affinando la guida in ibrido. Fluida è la guida e fluido è il passaggio tra termico ed elettrico, senza strappi. Il risultato? Il rilevamento sui consumi con cui ho aperto questo capitolo e decine di euro risparmiate alla pompa di benzina.
Veniamo alla capacità rigenerativa del sistema ibrido, uno dei motivi per cui la Honda HR-V Full Hybrid 2022 è così parsimoniosa. C’è la modalità del cambio “B”, regolabile su più livelli come la “D”, grazie ai paddle dietro le razze del volante. Quest’ultimi cambiano il rallentamento della vettura ma senza mai arrivare a frenarla completamente come avviene oggi su alcune elettriche. Parlando dello sterzo, invece, ritrovo un comando piuttosto preciso che ben comunica con un telaio reso volontariamente più rigido ma comunque in grado di filtrare bene la strada grazie al buon lavoro svolto dal comparto sospensivo. Il feeling sulla corona è quindi piacevole, con l’aggiunta del raggio di sterzata più che promosso per la guida cittadina.
Lato sicurezza, la Honda HR-V 2022 monta tutte le ultime novità della famiglia Honda Sensing. C’è, ad esempio, l’Hill Descent Control, che aiuta nelle discese più scoscese riducendo automaticamente la velocità, così come l’ottima telecamera posteriore dalla buona resa grafica che aiuta a vederci letteralmente meglio durante le manovre. Qui, nonostante il lunotto inclinato, non ci si può neanche lamentare troppo della visibilità posteriore. Infine, sistemi come il Cruise Control adattivo abbinato al mantenimento di corsia funzionano molto bene sia in autostrada sia nelle situazioni di traffico congestionato. In questi momenti, poter marciare in coda muovendosi quasi esclusivamente in elettrico non solo permette di non inquinare ma abbatte drasticamente i consumi, come testimoniato dall’esito finale della nostra prova.
I prezzi della Honda HR-V Full Hybrid 2022 partono da 31.300 euro dell’allestimento base Elegance, già dotato di luci LED di serie, sedili anteriori riscaldabili, telecamera posteriore, sensori di parcheggio anteriori/posteriori, clima automatico, Honda Connect 9” (Apple CarPlay wireless /Android Auto via cavo) e cerchi in lega da 18”. Sale a 33.800 euro il prezzo della Honda HR-V Advance, come nel caso dell’esemplare da noi provato. Il portellone posteriore diventa automatico, il volante è riscaldabile e i sedili guadagnano il misto ecopelle/tessuto. Ci sono anche i fendinebbia a LED, il clima automatico bi-zona, il sistema deghiacciante per il parabrezza, il monitoraggio dell’angolo cieco e del traffico in manovra, le bocchette posteriori per la climatizzazione e il riscaldamento dei sedili anteriori che si somma a quello, così gradevole in inverno, del volante.
Sale a 36.300 euro il prezzo della Honda HR-V Full Hybrid Advance Style. La top di gamma dispone di luci attive di svolta a LED e fari adattivi, caricatore wireless, specchietti riscaldabili e richiudibili elettricamente, barre al tetto, impianto audio premium, carrozzeria bicolore e finiture arancioni che arricchiscono l’abitacolo.
Tra le vernici, la Sand Khaki Pearl di questo servizio costa 750 euro in più come la Crystal Pearl Black Pearl, la Meteoroid Grey Metallic, la Premium Sunlight White Pearl e, infine, la Platinum White Pearl. L’unica tinta a non essere in sovrapprezzo è la Premium Crystal Red Metallic. I cerchi sono sempre in lega da 18” ma, volendo, si può optare per due varianti diamantate da ben 1.800 euro in più.
Per gli interni della Honda HR-V 2022, quest’ultimi si possono arricchire con il pacchetto interni Ilmenite Titanio (790 euro) capace di aggiungere su volante, pulsantiera e consolle cambio dettagli dell’omonimo colore. La versione in prova, dove spicca l’elemento cromato che parte da poco sotto il piantone e arriva ad “abbracciare” idealmente la leva del cambio, è già sufficiente a donare un’aria leggermente più premium al crossover giapponese.
Parlando delle concorrenti della Honda HR-V Full Hybrid 2022, come non pensare alla doppietta Toyota, con Yaris Cross e C-HR che per un verso o per l’altro sono entrambe rivali se si guarda alle potenze e agli spazi in gioco. C’è anche la Hyundai Kona Full Hybrid, con 13 centimetri in meno sul metro e, lato europeo Renault si è accorta che puntare su questo tipo di alimentazione su una vettura destinata perlopiù alla città può funzionare; Tra 2020 e 2021 sono arrivate, condividendo motore e piattaforma, la Clio e la Captur E-Tech. Potremmo quindi vedere nella seconda, la Captur E-Tech (lunga 4,22 metri e con un 1.6 ibrido da 143 CV), una degna rivale dell’offerta ibrida giapponese. A vantaggio della francese, c’è anche il non meno importante dettaglio del prezzo: lei attacca a 26.500 con questa motorizzazione, contro i 31.300 della giapponese di cui abbiamo parlato in questo consueto long test.
Sin dal debutto dell’Audi e-tron nel 2019, il primo modello completamente elettrico della Casa dei…
Bernie Moreno, neo-senatore eletto dell’Ohio e venditore di auto, si è messo in testa di…
Tempo di lettura: < 1 minuto La produzione di auto in UK è crollata ai…
La Kia Syros è la nuova SUV compatta pensata per l'India ma con contenuti adatti…
In un contesto di rialzo generalizzato dei listini, il noleggio a lungo termine costituisce un’alternativa…
Sono stati consegnati i primi settanta esemplari di Alfa Romeo Stelvio in dotazione alla Polizia…