Uno dei luoghi nei quali ogni appassionato di auto e moto vorrebbe trascorrere almeno un giorno della sua vita è senza ombra di dubbio la famosa Collection Hall della Honda, situata al Twin Ring di Motegi, in Giappone. Se poi si potesse andare ancora oltre con la fantasia, il sogno sarebbe quello di potersi portare a casa uno di questi esemplari, scelti tra le diverse centinaia esposte.
La collezione comprende motociclette che hanno fatto la storia a partire dalla fine degli anni ’40, ovvero quando Soichiro Honda, il fondatore, costruì le sue prime macchine, alimentate da generatori originariamente destinati all’alimentazione di trasmettitori radio.
Ovviamente la maggior parte delle motociclette esposte hanno il marchio Honda, ma la nella collezione ci sono anche importanti modelli di altre marche che in qualche modo ispirarono l’opera di Soichiro, che oltre che abile imprenditore aveva anche eccellenti qualità tecniche. In una sezione ci sono le moto da strada, a cominciare dalla prima creazione Honda e la sua prima superbike, la CB750 Four del 1969, dalle iconiche realizzazioni degli anni ’70, ’80, ’90 e successivi, destinate a qualunque utilizzo fino a tutte le moto da corsa della Honda, dai primi esemplari risalenti agli anni ’50 fino alla formidabile NSR500 a due tempi per finire con le più recenti macchine che hanno corso e vinto nella MotoGP, ovvero le RC211V, RC212V e RC213V.
C’è una persona che ha la fortuna di poter trascorrere ogni giorno dell’anno in questa sorta di paradiso, il suo nome è Kuniyoshi Iwata ed è il responsabile della Collection Hall. Iwata è cresciuto professionalmente nell’ambiente estremamente competitivo dei GP motociclistici degli anno ’80 e ’90 quando ha lavorato sulle NSR500 di Freddie Spencer e Mick Doohan e ora ha il delicato compito di mantenere quelle e le centinaia di altre macchine esposte in perfette condizioni, anche perché molte di esse spesso escono dal Museo per farsi ammirare e far sentire la loro voce da giovani e meno giovani appassionati.
Nel suo lavoro, che svolge con grande passione ed entusiasmo, Iwata è affiancato da cinque meccanici: “Manteniamo le macchine in modo che siano pronte per funzionare in qualsiasi momento”, ha affermato in una recente intervista. “Penso che sia un lavoro molto importante e ne sono orgoglioso. Le macchine sono robuste e resistenti, ma è difficile mantenerle in perfetta efficienza quando sono passati così tanti anni. La maggior parte dei componenti sono pezzi unici che se danneggiati o rotti devono essere ricostruiti. Per fortuna possiamo contare sul supporto del Centro R&D Honda di Asaka, per moto, e dell’Honda Racing Development di Sakura per le auto. Tra auto e moto teniamo in efficienza 350 pezzi”. Iwata è in grado di guidare molte delle ‘sue’ motociclette ma lo fa solo a velocità ridotta per verificare che tutto sia in ordine prima di affidarla ad altri piloti in occasione di eventi storici che si svolgono in Giappone e in tutto il mondo. Ovviamente non poteva sfuggire alla domanda d’obbligo, ovvero qual è la moto preferita: “La prima Honda NSR500, perché è la prima moto da Grand Prix su cui ho lavorato come meccanico”. La NSR500 del 1984 rappresenta perfettamente la ricerca della Honda verso la tecnologia più sofisticata, passando anche attraverso degli insuccessi. La prima NSR500 aveva il serbatoio del carburante posto sotto il motore e gli scarichi sopra il motore, in pratica l’opposto della norma. Anche se quella moto non ha vinto il mondiale del 1984 ha però insegnato molto alla HRC sulla dinamica della motocicletta.
Passando alle auto, la preferita di Iwata è la Honda T360 pick-up, la prima auto di serie prodotta dall’azienda nel 1963, pochi mesi prima della sportiva S500. “Mi piace la T360 perché è stata la prima vettura Honda in vendita. Ricordo di aver visto un T360 consegnare riso quando ero bambino e capisco la filosofia che Soichiro Honda ha usato nello sviluppo di quell’auto”.
Di recente Iwata ha vissuto il suo giorno più intenso dell’anno, l’Honda Racing Thanks Day di novembre, quando una serie di leggendarie macchine Honda ha sfilato sulla pista di Motegi. In quell’occasione le macchine più applaudite dai 17.000 fan presenti sono state la Honda NSR500 campione del mondo 1989 con Eddie Lawson e la McLaren-Honda MP4 / 4 guidata da Ayrton Senna nel Campionato mondiale di Formula 1 del 1988. “Sono molto felice quando vedo girare le macchine che teniamo in efficienza”, aggiunge Iwata. “E mi piace vedere tante persone che si divertono a vedere in azione le auto e le moto storiche. Partecipiamo a eventi in molti Paesi, ma l’Honda Racing Thanks Day è sempre molto speciale per noi, anche perché essendo così vicino alla Collection Hall ci permette di far sfilare molti mezzi”.
La Honda Collection Hall è stata aperta nel 1998, realizzando il sogno del fondatore dell’azienda Soichiro Honda, che aveva capito l’importanza di mostrare al pubblico la storia dell’azienda.