Un paio di settimane fa sono andato da Torino a Senigallia (515 km) con 35 euro di carburante.
No, non è una barzelletta di cattivo gusto sull’attuale prezzo della benzina. E no, non ho percorso tre quarti del viaggio a bordo di un carro attrezzi. È la pura e semplice verità. Come ho fatto? Semplice: con un’auto a GPL.
Piacevolmente sorpreso dalla sensazione di aver risparmiato 40 euro – la nozione di risparmio è concetto raro, di questi tempi – ho dato il via a una serie di elucubrazioni sulle implicazioni che una scoperta (dell’acqua calda, ammettiamolo) come questa poteva avere sul modo di concepire le auto mio e degli appassionati in genere. Seppur innamorato della combustione interna e delle quattro ruote, infatti, sono uno che non gradisce spendere per le automobili; mi da fastidio l’idea di vedere il valore della mia vettura scendere vertiginosamente ogni giorno che passa da quello del ritiro al concessionario e non nutro una particolare predilezione né per le auto costose, né per quelle nuove. Anzi, mi piacciono i modelli con una storia alle spalle, con una personalità spiccata che li rende “diversi” dalla massa di veicoli che si muovono ogni giorno sulle nostre strade. Così ho fatto il classico gioco che periodicamente – non stiamo a raccontarci bugie – fanno tutti gli appassionati: sono andato a farmi un giro tra gli annunci di auto usate alla ricerca di qualche esemplare che avvalorasse la mia tesi.
Tra la miriade di vetture tristi e stanche ho trovato un paio di “ferri” niente male: un’Alfa Romeo 147 2.0 Twin Spark del 2006 con 90.000 km a 6.000 euro e una MINI Cooper del 2002 con 90.000 km a 4.000 euro, entrambe tenute molto bene dai rispettivi proprietari. Due auto né nuove né vecchie, né rare né diffuse, ma accomunate da un fattore molto importante: sono belle da guidare e da guardare, ricche di personalità e di stile. Vetture che non fanno girare la testa al loro passaggio, ma che sanno soddisfare e far divertire il proprietario. Ipotizziamo che, dopo un po’ di trattativa, nel prezzo si riesca a includere il passaggio di proprietà e mettiamo in conto un esborso di 1.700 euro per l’impianto a GPL. Ora, l’Alfa ci costerebbe 7.700 euro e la MINI 5.700 euro. A questo punto poniamo di voler tenere l’auto per 5 anni, percorrendo in media 20.000 km l’anno, in modo da dare un degno saluto alla nostra amica intorno al compimento dei 200.000 km, magari svendendola a 500 euro. Sottraiamo l’esenzione dal bollo auto per i cinque anni (circa 300 euro l’anno per l’Alfa, circa 230 euro per la MINI) e ci siamo quasi ripagati l’impianto a gas. Ipotizzando un consumo medio di 9 km/l a GPL e 11 km/l a benzina, su 100.000 km e ai prezzi correnti la differenza di spesa per il carburante ammonta a circa 8.000 euro, rispettivamente 16.000 euro a benzina e 8.000 a GPL.
Ora facciamo due conti:
Alfa Romeo 147 6.000 euro + 200 euro di impianto GPL + 8.000 euro di GPL – 500 euro di valore residuo = 13.700 euro per 5 anni e 100.000 km.
MINI Cooper 4.000 euro + 500 euro di impianto GPL + 8.000 euro di GPL – 500 euro di valore residuo = 12.000 euro per 5 anni e 100.000 km.
E confrontiamoli sui 5 anni e 100.000 km con una Fiat Panda 1.3 Mjet nuova, vettura parca (poniamo un consumo medio di 18 km/l), diffusa e che tiene molto bene il proprio valore: Prezzo auto nuova 13.500 euro + bollo per 5 anni 750 euro + 9.200 euro di gasolio – 5.000 euro di valore residuo = 18.450 euro per 5 anni e 100.000 km.
Avete letto bene: quasi 5.000 euro di risparmio con la 147 e ben 6.450 euro con la MINI. Non nascondiamoci dietro a un dito però, le auto di una certa età hanno bisogno di manutenzione e cure, quindi poniamo un esborso di 2.000 euro in più per i due “ferri vecchi” rispetto al fiammante Pandino, in cui includiamo revisioni e qualche magagna periodica. Anche in questo caso il risparmio è consistente.
A questo punto le conclusioni, che dipendono molto dalle scelte individuali. Cosa preferire? Personalmente non avrei dubbi, tra una citycar a gasolio e una rombante Alfa da 150 CV scelgo chiaramente la seconda. La stessa cosa vale se il termine di paragone è la MINI, l’assetto da go-kart e i 116 CV mi regalerebbero emozioni difficili da trovare a bordo di una Panda. Certo, il GPL comporta ancora qualche limitazione, quali l’autonomia di circa 300 km, il divieto di accesso ai parcheggi al di sotto del primo piano interrato e la diffusione dei distributori – che però è molto superiore a quanto ci si aspetti e facilmente risolvibile con una semplice app sullo smartphone. In ogni caso, alla peggio, potete sempre contare sulla benzina.
In particolare la mia riflessione mi ha portato a pensare a una categoria che oramai dell’auto non ne vuole più sapere: i neopatentati, quelli per cui invece “la macchina” dovrebbe essere un simbolo di libertà, di età adulta, di indipendenza. Come possiamo pretendere che i ggiovani (con due gi, che fa più fico) si appassionino ad un oggetto che pretende 50 euro a settimana solo per fare un giro in centro? Senza contare poi il prezzo d’acquisto. Sapendo che il diciottenne in media – forte della sua cascata di ormoni e di quella tipica sbadataggine che ti fa credere che oltre il parabrezza ci sia lo schermo della Playstation 3 e non la realtà – tratta l’auto con ben poca attenzione e la tira nei fossi come se niente fosse, quale genitore o nonno sceglie di spendere 12-13.000 euro per un’auto?
Ho appositamente preso in considerazione due modelli – l’Alfa e la MINI – da appassionato, ma se i conti li avessi fatti partendo da un’auto più banale e meno performante il risparmio sarebbe stato ancora superiore. Con tanto di ringraziamenti da parte del nonno o del papà. Le case produttrici credono di attrarre i neofiti dell’auto con sistemi di infotainment e di connessione alla rete, con personalizzazioni degli esterni colorate e di design. Ma, a mio modesto avviso, non hanno capito che il diciottenne e famiglia non hanno voglia di sobbarcarsi un investimento iniziale importante e una spesa per il carburante significativa solo perché il giovine virgulto sgasi in giro e porti la fidanzatina a fornicare in mezzo ai campi. Specie di questi tempi. Inoltre il neopatentato ha di norma uno smartphone in tasca, quindi non sa che farsene del sistema multimediale dell’auto.
Il ggiovane vuole fare andata e ritorno dal mare con 25 euro. Vuole un mezzo di trasporto che non sia un salasso né un’eccessiva responsabilità. Young just wanna have fun, per scomodare Cindy Lauper. E anche tutti noi, in fondo. Quindi, carissimi colleghi appassionati che vivono di ottani e carissimi genitori con figli sul groppone, viva il GPL. Salvezza del piacere di guida e speranza per un incremento delle nascite tra i giovani.