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Ford Mustang 2.3 Ecoboost | Prova su strada

Tempo di lettura: 5 minuti

Una leggenda, uno dei marchi del “made in USA” e uno dei simboli dell’Ovale Blu. È la Ford Mustang, la baby muscle car, o meglio pony car, più famosa al mondo. L’ultima generazione, arrivata la scorsa estate, è sbarcata anche in Europa, dopo ben 60 anni, soddisfacendo la voglia di stelle e strisce di tutti i potenziali clienti che sono al di qua dell’oceano.

Dopo il nostro primo contatto in anteprima, oggi abbiamo deciso di mettere alla prova di nuova la Mustang, in versione 2.3 Ecoboost con cambio automatico a 6 rapporti.

Design: la leggenda veste alla moda

Bella, bellissima, non c’è alcun dubbio. Di solito il nero sfina, ma in questo caso i muscoli della (appunto) muscle car Ford non vengono sminuiti dal New York Black e i cerchi in lega da 19 pollici, anch’essi neri, si abbinano alla perfezione al corpo vettura.

Le linee della prima Mustang “europea” non sono state snaturate, anzi sono stati presi molti spunti dalle prime versioni leggendarie degli anni ‘60. Dalle tre feritoie all’interno dei fari allo xeno, alla forma dell’anteriore denominata “Shark bite”, il morso dello squalo, con la grande presa d’aria centrale, ormai elemento distintivo dei modelli Ford.

La silhouette della versione fastback cattura l’attenzione, con il cofano lungo, la piccola coda e il lunotto che scende quasi in verticale. Al posteriore, i tre LED che compongono il gruppo ottico sono molto originali e il doppio scarico si integra bene nel diffusore posteriore.

Gli interni sono molto accoglienti, la pelle domina su sedili, volante e cambio, con inserti in alluminio sparsi. Altre parti sono in plastica ben assemblata e, nel complesso, l’aspetto è piacevole con un buon senso di robustezza, dato anche dall’assenza di scricchiolii. Non mancano i tocchi di stile come il badge sito nella zona destra del cruscotto che riporta la scritta “Mustang Since 1964” o come il battitacco retroilluminato o, ancora, i loghi proiettati dagli specchietti quando si apre l’auto.

Per quanto riguarda l’infotainment, è presente il sistema SYNC 2 con display da 8” touchscreen, il top di gamma di Ford, che permette di visualizzare contemporaneamente quattro schermate, dal telefono ai media, passando per il climatizzatore e la navigazione.

Tanto spazio nei posti anteriori, un po’ meno dietro, e un volume del bagagliaio di tutto rispetto (408 litri). Molto scenografica, infine, l’atmosfera notturna grazie alle luci interne, selezionabili in diverse colorazioni.

Alla guida del 2.3 Ecoboost da 317 CV: il tocco europeo

317 cavalli erogati da un propulsore da 2.300 cc, appartenente alla grande famiglia degli Ecoboost, motori pluripremiati per la loro efficienza. Il turbo permette di raggiungere una coppia di 380 Nm, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi e una velocità massima di 250 km/h.

La posizione di guida è comoda, ben regolabile e, soprattutto, ci ha fatto subito sentire padroni della strada. Il lungo cofano che si intravede quando siamo seduti regala un grande senso di onnipotenza, quasi come se si avesse davanti un mirino per puntare il prossimo obiettivo.

I quasi 4,80 metri di lunghezza però quasi spariscono quando è il momento di guidare. Lo sterzo morbido e leggero, i consumi controllabili e il cambio automatico hanno permesso di muoverci in città in maniera agevole. Il motore potente, però, ci invita ad uscire dall’ambito urbano per sentire la spinta posteriore dei 317 cavalli. Quindi mettiamo la modalità di guida in Sport+ (disponibili Normal, Sport, Pista e Pioggia), pronti a posizionare le mani sui paddle al volante impostando il cambio in S: non c’è una selezione vera e propria della modalità manuale, ma basta effettuare questa manovra per avere già una gestione totale delle cambiate. In questa configurazione ci si diverte e si va anche abbastanza forte, ma la Ford Mustang non nasce per andare a ricercare la pura performance, ma per godersi una guida sportiva con un’andatura da granturismo, situazione nella quale si comporta in maniera impeccabile. In posizione Pista, infatti, diventa sì un po’ più affilata, ma ti invita a disinserire i controlli per far fumare le gomme.

Tra le curve, le dimensioni e la massa (1.670 kg circa) non si sentono in maniera particolare, grazie ad una distribuzione dei pesi corretta e un impianto frenante all’altezza, mentre lo sterzo progressivo (EPAS) è piuttosto preciso, ma forse un po’ troppo demoltiplicato. Inoltre, scegliendo tra Normal, Comfort e Sport, possiamo settare la precisione e il peso dello sterzo secondo il nostro piacimento. Il comparto che raggruppa assetto e sospensioni ha subito una notevole evoluzione rispetto ai modelli precedenti, eliminando il beccheggio e diminuendo il rollio, infatti, il multilink al posteriore sostituisce il vecchio assale rigido in favore di una maggiore precisione, sia in inserimento – dove compie un ottimo lavoro se consideriamo la costante lotta con il sottosterzo – sia in uscita di curva. Nonostante l’impostazione sportiva, il comfort è comunque di livello, sempre considerando la categoria di auto, e anche l’insonorizzazione è di ottimo livello, ideale per i viaggi autostradali.

Come abbiamo già accennato prima, i controlli inseriti la rendono efficace anche con fondo a scarsa aderenza, ma se si disinserisce l’elettronica occorre essere pronti a correggere la sbandata, a meno che il sovrasterzo non sia volontario. In questo caso inizia il divertimento: il passo generoso e il telaio sincero, permettono dei bei traversi, grazie alla grande trazione sul posteriore, regolata anche dal differenziale autobloccante a slittamento limitato.

Infine, i consumi omologati nel ciclo misto di 9,8 litri per 100 km si avvicinano abbastanza alla realtà, con un valore da noi registrato di circa 10 l/100 km.

Insomma, questa Mustang è un’auto semplice ma efficace, ben fatta, robusta e nettamente migliorata nell’handling se paragonata ai modelli precedenti. Più sportiva con l’ottimo cambio manuale, ma più rilassante ed ugualmente divertente con l’automatico da noi provato.

Per tutti i gusti

Un solo modello, in vita da 52 anni, ma tante possibilità di scelta. La Mustang, infatti, è un’auto che cerca di soddisfare le esigenze di tutti i propri clienti. Come dal principio ad oggi è disponibile sia nella versione Fastback, da noi provata, sia nella versione cabrio, ideale per vivere la Route 66 con il vento tra i capelli. Diverse tinte, cerchi in lega e la scelta tra l’americanissimo 5.0 da 421 CV e il più europeo 2.3 Ecoboost da 317. Entrambi cavalli di razza, ma con uno spirito differente. Ultima, ma non per importanza, è la possibilità di scelta, per entrambi i propulsori, tra il cambio automatico e quello manuale.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti, senza snaturare però quello che è e quello che rappresenta la pony car di Ford.

Prezzo e concorrenti: unica, ad un prezzo invitante

La Ford Mustang parte dal prezzo di 38.000 euro nella versione 2.3 Ecoboost e sale di 2.000 euro per il cambio automatico del nostro modello in prova.

La dotazione di serie è completa: clima automatico bi-zona, selezione del profilo di guida, sound system con 9 speaker e amplificatore, doppio scarico con diffusore posteriore, cerchi in lega da 19”, sistema keyless, fari posteriori a LED, interni e volante in pelle sono alcuni degli accessori presenti senza sborsare un euro in più. Il nostro modello dotato di SYNC 2 (1.300 euro), vernice metallizzata (800 euro) e sensori di parcheggio (400 euro) supera di poco i 42.000 euro.

La concorrenza diretta è inesistente, almeno sul mercato italiano. Se vogliamo, però, allargare le nostre vedute ed estendere la ricerca ad auto con alcune caratteristiche simili allora troviamo l’Audi TT, la BMW Serie 2, Serie 4 o Mercedes Classe C coupé, la Nissan 370Z e, anche se con meno cavalli, le gemelle Subaru BRZ e Toyota GT-86. Tutte auto alla fine molto diverse che, chi per un motivo chi per un altro, si avvicinano alle caratteristiche della Mustang.

Ma quante ti danno un rapporto prezzo/potenza così vantaggioso, un’estetica così ricercata e uno spirito così vicino alla bandiera a stelle e strisce?

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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