Prove su strada

Ford Fiesta ST200 | Prova su strada

Tempo di lettura: 5 minuti

Canto del cigno per la Fiesta ST200.  Il nuovo modello Sport Technologies presentato al Salone di Ginevra porta in dotazione un look nuovo, nuovi fari LED, la calandra più “importante”, il paraurti più bombato e il cofano più scolpito. Ma la versione da noi testata è quella precedente, per dimostrare che la sesta seria ha ancora molto da dire.

Design: non cerca la pensione, ma la nuova ST incalza

Oltre ai cerchi in lega in colore nero opaco da 17 pollici, l’esclusiva tinta della carrozzeria Solid Silver Grey e gli interni con schema colori a contrasto, la Fiesta ST200 presenta pinze freno rosse, sedili sportivi in pelle Recaro e dettagli, come i battitacco ST illuminati, che coniugano sportività ed eleganza, con un briciolo di aggressività.

Le plastiche di bordo invece non si distinguono per gli assemblaggi minuziosi, ma sono schiumate, almeno le superiori, mentre i colori, invece, sono poco sgargianti: le concorrenti osano di più, specialmente sulle versioni “racing”.

La seduta è ampiamente regolabile, ma i sedili Recaro costringono molto a livello dei fianchi, non solo per i più robusti. Trovare la posizione corretta di guida è questione di attimi e nelle curve si è ben vincolati, forse fin troppo. Piace poco il bracciolo, che con questi sedili è troppo arretrato e duro nell’appoggio: non si sta comodi e si batte con il gomito contro il mobiletto durante le cambiate al limite.

Il bagagliaio con 290 litri è nella media della categoria, sufficiente per una “fuga romantica” e per il weekend con la famiglia, attenzione che reclinando il divanetto si forma un fastidioso scalino di 13 cm.

A bordo la Fiesta si aggiorna del sistema multimediale SYNC, che è la penultima evoluzione del sistema vivavoce Bluetooth, che permette di effettuare chiamate, riprodurre musica e molto altro attraverso semplici comandi vocali, con le mani sempre sul volante. Si possono ascoltare gli SMS, integrare i dispositivi portatili a bordo e chiamare automaticamente i servizi di emergenza 112 (numero di emergenza Europeo) in caso di incidente, rivelando la posizione del veicolo bisognoso di assistenza.

L’unico neo va alla dimensione del display da 5″: piccolo, dalla posizione lontana, per di più senza un’interfaccia touch, presente invece sul nuovo modello di Fiesta. I numerosi e piccoli tasti, uniti alla logica di funzionamento perfettibile, distraggono i meno tecnologici. Poche inoltre le informazioni nel piccolo e monocromatico schermo del cruscotto, con un trip computer minimale e povero di informazioni, che sente peso anni. Tutto migliora nella nuova serie.

Il parabrezza termico, prerogativa delle recenti Ford, se da un lato è comodo, dall’altro a volte sfoca la vista, come in caso di pioggia e di notte con il riflesso dei fari.

Alla guida dell’ultimo quattro cilindri per la Fiesta ST200

Ultimo canto del 4 cilindri, prima di passare al “tre” della nuova versione. L’EcoBoost 1.6 della Fiesta ST200 si distingue dalla ST “liscia” del 2013 da 182 CV (qui il test). La “duecento” in aggiunta ad appunto 200 cavalli e ai 290 Nm di coppia, è in grado di scaricarne sull’asfalto ulteriori 15 e 320 Nm premendo fino in fondo l’acceleratore, nella condizione in cui si attiva l’overboost temporaneo.

L’accelerazione da 0 a 100 in 6,7 secondi, risulta ancora più brillante anche grazie alla trasmissione finale, il cui rapporto (4,06) è stato accorciato rispetto alla Fiesta ST standard (3,82). La velocità massima è di 226 km/h.

Quando si guida “sul serio” la Fiesta ST tira fuori il meglio di sé, e più si spinge e più la piccola Ford diventa appagante, nonostante le gomme termiche presenti sulla nostra versione che limitavano l’aderenza sulle strade primaverili delle Langhe piemontesi. Quando il ritmo aumenta l’esperienza di guida diventa più precisa, fino a raggiungere vette eccellenti anche rispetto alle avversarie più recenti. Il motore è pieno sin dai regimi più bassi, con una spinta costante e poderosa accompagnata in presenza dell’overboost ed un allungo fino a 6.000 giri. Il sound cupo, che potrebbe esser più incisivo, si assesta su toni meno esaltanti superati i medi regimi, specie se si considera che Ford ha equipaggiato la Fiesta ST200 con il Sound Symposer, un congegno che indirizza verso l’abitacolo le note più sportive dell’aspirazione. Insomma, il sound è piacevole ma non eccezionale, manca dei tipici scoppietti in scalata e risulta poco cattivo, migliorabile. Vedremo come se la caverà il nuovo tre cilindri. 

Un ferro ancora affilato la Fiesta ST200



Nel complesso comunque meglio sfruttare la verve dei regimi intermedi e godersi la straordinaria motricità dell’anteriore, che tira fuori dalle curve la Fiesta ST senza sottosterzo anche nelle svolte più strette e nelle peggiori condizioni di aderenza, merito anche del peso piuma da 1.165 kg. Il merito di tale ottima direzionalità, che si traduce in uno sterzo preciso, comunicativo, ma dal carico leggero, va anche al eTVC (enhanced Torque Vectoring Control), un dispositivo che applica una leggera coppia frenante alla ruota interna per migliorare la tenuta di strada in curva, simulando un autobloccante.

Ottimi i freni, il pedale ha una corsa corta ma molto ben modulabile e “pestando” a dovere il mordente c’è, anche se l’ABS interviene spesso per evitare il bloccaggio delle gomme 205/40 R17 da neve nell’asfalto asciutto.

Il cambio manuale a 6 marce ha una piacevole tattilità meccanica, andando a caccia del pelo nell’uovo si potrebbe dire che la sua corsa risulta un po’ troppo lunga, ma la precisione e l’inserimento è esemplare. A tal proposito, i pedali hanno un allineamento ideale per il punta-tacco, mentre la frizione è piuttosto pesante, caratteristica che alla lunga può diventare difficile da digerire nel traffico cittadino.

La sportività della Ford Fiesta ST200, in ogni caso, non ne compromette l’utilizzabilità quotidiana, anche se la rigidezza sospensiva è elevata e poco digerisce le  buche urbane. Solo l’asse posteriore sobbalza un po’ sulle irregolarità più marcate, ma questo è un compromesso che si accetta volentieri quando si capisce quanto questa rigidità aiuti nell’inserimento in curva sbarazzino. Nelle curve infatti la Fiesta ST200 danza leggiadra e determinata, grazie allo straordinario equilibrio tra un anteriore capace di adeguarsi alle irregolarità dell’asfalto e un posteriore che, se alleggerito in ingresso, garantisce quei giusti gradi di “derapata” che permettono di chiudere una curva al meglio.

I sistemi elettronici, come l’ESP regolabile su 3 modalità (ON, Sport e OFF), vegliano su auto e guidatore, ma non ammazzano il divertimento, anzi. Il merito del Team Ford RS è proprio quello di aver reso l’elettronica uno strumento al servizio del pilota e del suo piacere, proprio come sulla più grande Focus RS da noi provata.

In condizioni normali, il motore sa essere docile e silenzioso, e i consumi si mantengono entro una media di 11 km/l nell’uso misto. In autostrada si viaggia relativamente tranquilli per un benzina “prepotente”: 3.200 giri a 130 orari.

La Fiesta si rivela molto sicura nel suo segmento (cinque stelle EuroNCap), una delle poche a offrire l’Active City Stop, cioè il dispositivo di frenata automatica cittadina attiva sotto i 30kmh che, grazie al radar, frena completamente il veicolo eliminando i classici tamponamenti e a richiesta la chiamata di emergenza. Dell’equipaggiamento standard fanno parte l’Esp e sette airbag.

Prezzi ed allestimenti

Se per la Fiesta ST son necessari 22.000 €, la Fiesta ST200 ne costa 3mila in più, ma, visto che si tratta di una fine serie, le promozioni non tarderanno ad arrivate.

Con il Sony Navigation System con SYNC, keyless pack, city pack (sensori e specchi richiudibili con luci di pozzanghera), cruise control, Quickclear Heated Windscreen, Rear View Camera presenti sul nostro modello siamo a quota 26.650€.

La concorrenza è serrata: ci sono le nuove francesi Peugeot 208 GTI, Renault Clio RS, la Mito Veloce, l’Opel Corsa OPC, la Volkswagen Polo GTI. Insomma un bel ventaglio di alternative, tutte valide, tutte divertenti…

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Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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