Dal Piemonte alla Liguria tra Alpi, mare e curve sulla Cupra Leon VZ e-Hybrid | Percorsi Italiani

Esperienze
11 novembre 2025, 10.37
percorsi italiani cupra vz hybrid michelin 2025
"Oggi ho voglia di guidare: dove si va?": personalmente, questa è una domanda che mi pongo spesso, e sono sicuro di non essere l'unico. Certamente la passione per i motori non è più popolare come un tempo, ma c'è ancora voglia di prendere l'auto e guidare, cercando curve, passi di montagna e paesaggi sorprendenti. Spesso si pensa che, per trovare dei luoghi dove poter guidare senza traffico e con delle belle strade, ci si debba affidare ai "soliti posti", dallo Stelvio al Passo della Futa. Questo appuntamento di Percorsi Italiani dimostrerà il contrario, che è possibile trovare strade di gran gusto senza percorrere centinaia di km per raggiungerle, soprattutto per i piemontesi.
Il percorso di oggi, poi, è perfetto da fare in coppia, perché oltre alle curve e al piacere di guida è possibile godersi buon cibo, un ottimo hotel e dei paesaggi stupendi, dalle Alpi Liguri fino alla splendida Riviera di Ponente, ed è un percorso fattibile tutto l'anno, anche in inverno. Questa proposta di viaggio coniuga il piacere di guida con la bellezza di una delle zone d'Italia meno sponsorizzate, quelle Alpi Liguri che per secoli hanno collegato il Piemonte alla Liguria.
Ad accompagnarci in questo viaggio è stata la Cupra Leon VZ e-Hybrid, una compatta dallo stile sportivo che promette di unire il piacere di guida di una classica Hot Hatch con l'efficienza e l'usabilità a 360 gradi di un sistema ibrido Plug-In tra i più riusciti sul mercato, il 1.5 e-Hybrid del Gruppo Volkswagen in versione da 272 CV. Questo percorso, poi, è fattibile tutto l'anno grazie anche ad una nuova concezione di pneumatico, la quattro stagioni sportiva.
Montata sulla nostra Leon VZ e-Hybrid ci sono infatti le nuove Michelin Crossclimate 3 Sport, il primo pneumatico che unisce la versatilità di una quattro stagioni con il piacere di guida di una gomma sportiva, ereditando le tecnologie dall'iconico Michelin Pilot Sport. Per trovare hotel e ristorante, infine, abbiamo usato la Guida Michelin. Fin dalla prima edizione del 1900, la "Guida rossa" è il migliore strumento per trovare hotel e ristoranti di livello, approvati e selezionati dall'enorme lavoro dell'azienda francese. Saliamo a bordo e prepariamoci a goderci paesaggi sorprendenti, cibo eccezionale e strade tutte curve in questo nuovo appuntamento di Percorsi Italiani.

In breve. Per chi va di fretta...

Se vuoi dare un rapido sguardo al percorso, trovi qui in testa all'articolo la cartina interattiva del nostro viaggio. Sulla mappa sono localizzate le strade percorse, con i paesi e i punti di riferimento principali visitati durante questo tour. Ho passato due giorni immerso tra Alpi Liguri e Riviera di Ponente, ma se cerchi un itinerario da fare senza considerare alberghi o ristoranti, queste strade ti sorprenderanno per la ricchezza di varietà che offrono.
Km percorsi: 320
Pensata per: motociclisti, appassionati che vogliono godersi la guida, ma anche il cibo e i paesaggi
Con quale auto va percorso: una compatta sportiva, una spider o una coupé di piccole/medie dimensioni, veloci ma comode anche nei trasferimenti autostradali

Tutto il viaggio km per km tra Torino e Laigueglia

Una volta fatto il pieno di benzina e di energia alla nostra compagna di viaggio, la Cupra Leon VZ e-Hybrid, siamo partiti da Torino in direzione sud, percorrendo la mitica autostrada A6, la Torino-Savona. Oltre ad essere una delle autostrade più trafficate durante il periodo estivo, la A6 ha una storia davvero affascinante. Nata sotto importanti pressioni della FIAT, che voleva un collegamento tra lo strategico porto di Savona e le sue fabbriche torinesi, la A6 ha ospitato, in quella che oggi è la seconda corsia, la "pista collaudo" FIAT di 4,5 km dove diverse vetture stradali e da corsa della Casa torinese sono state testate ad alta velocità.
Oggi, quella pista non esiste più, ma proprio in corrispondenza del termine della pista c'è un luogo di pellegrinaggio per i viaggiatori torinesi, la stazione di servizio di Rio Coloré Ovest. Rimasta una delle pochissime stazioni di servizio a gestione familiare, a Rio Coloré si mangia bene, spendendo poco e potendo contare su un'eccellenza del territorio, l'eccezionale Salsiccia di Bra che nasce a pochi km da qui. Dopo una pausa ristoratrice con i loro ottimi panini, siamo ripartiti sulla A6 in direzione Ceva, quando abbiamo abbandonato l'autostrada prima di arrivare alla sua sezione più tortuosa, attraversando gli enormi viadotti che, negli anni '60, hanno reso la costruzione di questa autostrada una delle più ambiziose dell'epoca.
In questo trasferimento autostradale, la Leon VZ e-Hybrid ha convinto per l'ottima insonorizzazione nonostante la presenza di grandi pneumatici da 19 pollici, ben poco avvertibili durante la marcia. Anche il sistema ibrido ha contribuito a tenere basso il rumore del motore, in quanto è in grado di gestire in maniera intelligente la quantità di carica per consentire consumi davvero contenuti per centinaia di km, senza utilizzare tutta la carica in una volta sola. Mi hanno convinto anche le Michelin Crossclimate 3 Sport, che non hanno quella rumorosità tipica delle gomme invernali e quattro stagioni, mantenendo il rumore di rotolamento molto basso.

Curve, passi di montagna e autostrada con la Leon VZ e-Hybrid

Una volta abbandonata la A6, ho imboccato le prime statali che mi hanno portato a "scalare" le Alpi Liguri. La prima tappa è la piccola città di Ceva, comune della provincia di Cuneo di poco meno di 6.000 abitanti attraversata dal fiume Tanaro, attorno al quale si sviluppano i passi di montagna che abbiamo percorso e che fa da confine naturale tra le province di Imperia e Cuneo. Dopo Ceva, ci siamo diretti verso la cittadina di Scagnello, un piccolo borgo di 167 abitanti immerso nelle Prealpi liguri e caratterizzato da una piccola parrocchiale dedicata a San Giovanni, completata tra il 1878 e il 1880.
Dopo il passaggio a Scagnello, ho imboccato la SP43 che mi ha portato a Bagnasco, e dopo il passaggio nell'ultimo paese della provincia di Cuneo ho superato il confine con la Regione Liguria, entrando nella provincia di Savona. Proprio qui, in corrispondenza dell'inizio del Colle del Melogno. Ho scelto di percorrere solo in parte il classico Col di Nava, classica "scorciatoia" dei piemontesi per raggiungere il mare senza passare per l'autostrada, volendo scoprire altri passi meno battuti che mi hanno portato in Liguria.
Piuttosto tortuoso ma comunque ampio e caratterizzato da un ottimo manto stradale, è il primo tratto del viaggio dove, dopo il 15 ottobre, sono richieste le coperture invernali. Proprio qui entrano in gioco le Michelin Crossclimate 3 Sport, che essendo omologate come coperture utilizzabili anche in inverno (con il contrassegno 3PMSF) permettono di guidare rispettando le disposizioni.
Rispetto ad una "semplice" quattro stagioni, però, questo pneumatico è dotato della tecnologia Dynamic Response di Michelin, derivata dalle Pilot Sport, che e che permette alla spalla di essere rigida e prevedibile, senza quella "morbidezza" e poca prevedibilità delle gomme invernali o quattro stagioni. La spalla, grazie ad una carcassa bimateriale, resta rigida sia a freddo, grazie alla robustezza delle fibre di kevlar, che a caldo, dopo diversi km di guida più impegnata, grazie all'utilizzo del nylon che, scaldandosi, si restringe, rendendo più "tesa" tutta la struttura della gomma.
In questo contesto, poi, la Leon e-Hybrid si comporta molto bene, dimostrando un comportamento dinamico improntato alla sportività. Sterzo preciso e diretto, powertrain molto vivace e freni potenti completano un pacchetto che sarebbe ideale. L'unico limite nella guida sportiva è il cambio: come già notato in passato, il doppia frizione DSG a 6 marce predilige anche nella guida sportiva la marcia in elettrico, spegnendo il motore durante i rallentamenti e rendendo la guida impegnata e la modalità manuale del cambio non così piacevoli e intuitive come si vorrebbe.
Meglio, allora, guidare in maniera fluida ma vivace, godendosi una strada che continua a stringersi e a diventare sempre più tortuosa dopo ogni km. Superato il borgo di Calizzano, centro principale dell'Alta Val Bormida noto, anche, per la produzione di funghi e per essere teatro di diverse sagre e feste cittadine durante l'anno, nonostante siamo a meno di 15 km dal mare la strada continua a salire, cominciando a scendere solamente raggiunto il Colle Scravaion, posto a 814 metri sul mare, dopo il quale il paesaggio si trasforma.
Dopo aver affrontato faggete e boschi molto scenografici, arrivando al villaggio di Rocca Barbena lo scenario è completamente differente, con una strada che diventa iper-tortuosa e con teatrali strapiombi di pietra sulla valle del Neva. Famosa tra i ciclisti, il traffico sulla SP52 che collega Calizzano a Bardineto è pressoché assente, e permette di godersi un paesaggio simile a quello che si può trovare nel Sud della Francia, tra la Route Napoléon e le altre splendide strade della Provenza.
Una volta arrivati a Castelvecchio di Rocca Barbena, dopo diversi tornanti si arriva a Zuccarello, dove la statale diventa più "tradizionale". Qui si comincia a riconoscere la tipica statale ligure, stretta ma non tortuosa, che porta in una manciata di minuti alle porte di Albenga, il secondo comune per popolazione della provincia di Savona. Il nostro viaggio, però, non è ancora terminato. Una volta "sfiorata" la città di Albenga, ci dirigiamo verso ovest, costeggiando il pittoresco aeroporto di Albenga, il Riviera Airport (aperto ad amatori e voli privati) e, dopo aver costeggiato l'autostrada A10, arriviamo sulla mitica Via Aurelia, la SS1 che collega Ventimiglia a Roma costeggiando il mare sull'intera costa di Mar Ligure e Tirreno.
Chi vive la Liguria lo sa: la Via Aurelia è, dopo la A10, la principale arteria veicolare, e infatti la imbocco per percorrere l'ultimo tratto di strada che ci porta da Alassio a Laigueglia, la destinazione del viaggio. Questo piccolo borgo di mare di 1.678 abitanti si affaccia sulla vicina Isola Gallinara, e con la sua spiaggia raccolta è meta di tanti turisti durante l'estate, che si godono il centro storico caratterizzato da stretti carruggi. Con i suoi 2,72 km quadrati, poi, Laigueglia è il comune più piccolo della provincia di Savona, nonché il penultimo prima della Provincia di Imperia. Vicino a Laigueglia si trova anche la cittadina di Garlenda, famosa per essere da decenni "casa" della 500, dove l'ultimo weekend di luglio si tiene il Meeting internazionale della FIAT 500.

Hotel Windsor, l'unico in Guida Michelin di Laigueglia

Arrivato a Laigueglia, ho guidato fino al centro della cittadina per raggiungere l'hotel che mi avrebbe ospitato per la notte, l'Hotel Windsor. Si tratta dell'unico albergo del borgo ligure ad essere presente all'interno della Guida Michelin. Storico hotel della Riviera di Ponente, è stato completamente rivisto nel 2022, ridando smalto allo splendido palazzo storico che lo ospita, e sfrutta una posizione a dir poco vincente a pochi passi dalla spiaggia di Laigueglia. Dagli splendidi balconi delle sue stanze, è possibile vedere tutta la Baia del Sole, da Capo Santa Croce al promontorio di Capo Mele.
Elegante boutique hotel con 25 camere, è dotato anche di spiaggia privata, i Bagni Windsor, e al suo interno ospita un ristorante presente in Guida, il Savô. Le stanze sono curate, luminose e molto ben dotate, con la vicinanza al Lungomare che regala ad ogni camera il rumore e l'odore del mare. La mattina, poi, la mia stanza con balcone direttamente fronte mare mi ha permesso di godermi un'alba davvero emozionante.
Anche le camere vista borgo, comunque, sono luminose e permettono di affacciarsi sulla piazzetta davanti all'Hotel. Non manca, poi, il parcheggio dedicato in una struttura separata ma vicina poche decine di metri dall'hotel, un dettaglio imprescindibile per un ottimo hotel nella Riviera di Ponente. Mirata e di ottima qualità l'offerta della colazione continentale, che permette di iniziare col piglio giusto la giornata.

L'idea di cucina sostenibile del Ristorante Vignamare

Prima di andare a letto e godersi i comodi matrimoniali del Windsor, però, ci siamo concessi ancora qualche km alla guida della Cupra Leon per raggiungere i colli intorno a Laigueglia, per provare la cucina del Ristorante Vignamare di Andora. Collocato in una posizione invidiabile, nel borgo di Colla Miceri in cima ad un colle con una meravigliosa terrazza, la Terrazza Praie, che permette di dominare la baia di Andora, il ristorante Vignamare si è distinto ottenendo una Stella Michelin e una Stella Verde, assegnata ai ristoranti impegnati nella gastronomia sostenibili e con un approccio rispettoso verso l'ambiente.
Del resto, il ristorante Vignamare è la trasposizione culinaria della PeqAgri, un produttore con 175 ettari di terra di proprietà attivo nei settori agricolo, vitivinicolo e nella produzione propria di formaggi e nell'allevamento di animali come api, galline, capre e non solo. Dalle materie prime eccellenti che PeqAgri produce nasce il Vignamare, capitanato dallo chef Alessandro Di Giacomo, giovane chef classe '95 campano che, dal 2025, ha le chiavi del ristorante.
La cucina del Vignamare è fortemente legata al suo territorio, ai prodotti forniti dall'azienda agricola, coltivati o realizzati autonomamente, e quanto più possibile autoctoni. L'unica eccezione alla produzione propria è rappresentata dal pesce, che viene da piccoli pescherecci locali per valorizzare la biodiversità del Mar Ligure nel rispetto del mare e dei suoi abitanti. I menù degustazione che lo chef ha preparato, con percorsi da 7 o 9 portate, (compreso un menù interamente vegetariano), permette di spaziare tra le eccellenti materie prime della Riviera di Ponente.
La tecnica utilizzata dalla brigata di chef Di Giacomo è raffinata, con piatti elaborati ma dai sapori immediatamente riconoscibili e decodificabili, inconfondibilmente mediterranei. Non manca, poi, un tocco campano, come l'interpretazione dello chef della pasta, patate e provola come benvenuto, oppure la versione contemporanea della parmigiana di melanzane, davvero deliziosa e equilibrata. Tra i piatti che ho assaggiato, però, mi ha rubato il cuore una proposta inedita dello chef, nata pochi giorni prima: una "sinfonia" di zucca dove Di Giacomo ha usato ogni parte dell'ortaggio simbolo dell'autunno,
Oltre alla zucca cotta in diverse consistenze (croccante, al forno e in crema), ad impreziosire il piatto ci sono uno zabaione di zucca, davvero squisito, e un eccezionale "fondo" di zucca, realizzato cuocendo a bassa temperatura in forno le bucce e gli scarti della zucca, per poi ridurre il tutto come per un fondo bruno di carne. Il sapore forte ma sapientemente bilanciato, le diverse consistenze e le preparazioni che stanno dietro ad un piatto con un singolo ingrediente così ricco lo rendono semplicemente speciale, e per me è il piatto che mi porto nel cuore del Ristorante Vignamare. Il conto, per uno Stellato di questo livello, è nella media, con dei percorsi degustazione dal prezzo medio di 130 euro, vini esclusi. A questo proposito, infine, il Ristorante Vignamare può contare su una cantina raccolta ma molto ricca, con vini ricercati e molto speciali.

Tra cibo, mare e belle curve: perché dovresti fare questo itinerario

Una volta terminata la cena, sono tornato all'Hotel Windsor, dove la giornata è terminata con il rumore delle onde. La mattina successiva, dopo una bella passeggiata sulla spiaggia e una bella colazione in riva al mare, ho percorso ancora qualche km della Via Aurelia, godendomi la tranquillità della Riviera ligure "fuori stagione" (in estate, la Aurelia diventa molto trafficata: occhio alle fughe estive).
Dopo essere arrivato fino alla provincia di Imperia ho deciso di tornare indietro via autostrada. Il percorso di ritorno della autostrada Torino-Savona A6, infatti, è meno tortuoso di quello d'andata. Come dimostrano i tanti viadotti, il tratto verso Torino è stato costruito solo negli anni '90, raddoppiando quella che, fino ad allora, era stata un'autostrada a corsia singola, molto pericolosa da percorrere. Oggi, invece, il percorso è molto più sicuro, anche se resta una buona quantità di curve e gallerie che rendono più interessante il viaggio di ritorno.
Con il ritorno a Torino, si conclude questo viaggio un po' diverso dalla solita due giorni in Liguria. Tra strade davvero divertenti, paesaggi molto diversi tra loro e la calma del mare fuori stagione, questo itinerario è ideale per chi vuole staccare per un po' dalla routine, e anche andando al mare vuole fare qualcosa di diverso.
L'auto perfetta per questo percorso? Una Hot Hatch dalle dimensioni compatte, adatta ai colli e ai borghi che ho trovato sul mio cammino, capace sia di essere divertente tra le curve ma, anche, di adattarsi alla marcia in souplesse e a non costringere a rinunce nei trasferimenti autostradali, un po' come la Cupra Leon che ho scelto. Vedrei bene in questo contesto anche una piccola coupé o una spider raffinata e dinamica, mentre grazie ad un manto stradale in condizioni buone e a tratti ottime che ho incontrato nel mio viaggio questo itinerario è ideale anche per il mototurismo.
Cosa mi è rimasto, quindi, di questo viaggio? In ogni condizione, dal discreto caldo in Liguria fino ai passi di montagna resi viscidi dall'umidità mattutina, i Michelin Crossclimate 3 Sport si sono rivelati pneumatici estremamente versatili ed equilibrati. Pur conservando, infatti, tutti i vantaggi di uno pneumatico quattro stagioni, la rigidezza di uno pneumatico sportivo e la capacità di adattarsi anche a condizioni meteo non eccelse, percorrendo strade bagnate o viscide senza far slittare l'asse anteriore.
Visti, poi, i 272 CV e i 400 Nm scaricati sulle sole ruote anteriori da parte del sistema ibrido Plug-In della Leon VZ e-Hybrid della prova, le Crossclimate 3 Sport riescono a mantenere ideale l'aderenza del frontale senza scaturire in fenomeni di sottosterzo marcati. Dal canto suo, la Cupra Leon è stata una ottima compagna di viaggio. Silenziosa e sicura nei lunghi trasferimenti autostradali, grazie alle dimensioni relativamente compatte (è lunga 4,37 metri) è agile anche nei borghi che ho trovato sul mio cammino. Tra le curve, poi, lo sterzo preciso, il telaio rigido e le sospensioni a controllo elettronico DCC le hanno permesso di muoversi molto bene tra le curve, e il sistema ibrido si adatta anche ad un uso sportivo, a patto di "lasciarlo fare" e sfruttare l'intelligenza del cambio in modalità Sport.
Questo percorso di circa 320 km permette, così, di passare un weekend al mare diverso dal solito, godendosi dei paesaggi che, come vedi, sono davvero mozzafiato e che non vengono subito in mente pensando alla solita "fuga" in Liguria. Noi, poi, abbiamo scelto alcune delle eccellenze del territorio per quanto riguarda pernottamento e ristoranti. La Riviera di Ponente, invece, ha tanto altro da offrire, che potete scoprire facendo la vostra versione di questo Percorso Italiano.
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