A bordo di Classe G 500 nel cuore del Barolo: l’esperienza GOT tra vino, storia e leggenda

Esperienze
20 maggio 2025, 11.05
classe g got experience
Una leggenda non si guida. Si vive. E se possiedi una Classe G, lo sai bene. Soprattutto quando hai la possibilità di farlo in uno scenario fuori dal comune: tra i filari di Fontanafredda, nel cuore delle Langhe, in compagnia della tribù più esclusiva d’Italia. Parliamo del GOT – G Owners Tribe, la prima community ufficiale italiana dedicata agli amanti del leggendario fuoristrada Mercedes.

GOT: la community ufficiale per chi ha la G nel DNA

Nato da meno di un anno, il G Owners Tribe ha già raccolto oltre 550 membri, tutti uniti da un comune denominatore: la passione per l’inossidabile Classe G. A differenza dei tanti club non ufficiali sparsi nel mondo, il GOT è il primo riconosciuto da Mercedes-Benz, un'iniziativa tutta italiana che punta a creare esperienze su misura per i proprietari di questo iconico 4x4. Tra eventi lifestyle, tour esclusivi e vantaggi riservati, l’iscrizione al club è gratuita fino al 31 dicembre 2025 e permette l’accesso a un calendario di esperienze molto interessanti in giro per l’Italia. Infatti il calendario 2025 del G Owners Tribe promette altre sette tappe da sogno, dalla Sardegna all’Etna, dal Gran Sasso al deserto di Almeria.

Tra i vigneti storici di Fontanafredda, a tavola da Ugo Alciati

È in questo spirito che ho partecipato a una delle tappe più suggestive del calendario GOT 2025: un viaggio immersivo tra i vigneti di Fontanafredda, tenuta storica fondata nel 1858 da Vittorio Emanuele II a Serralunga d’Alba, oggi diventata riserva bionaturale di oltre 120 ettari. La giornata si è aperta alle 10:30 con l’accoglienza presso le cantine, per poi proseguire con un road tour a bordo della propria Classe G tra i filari e i boschi della tenuta. Esperienza suggestiva, non mi era mai capitato di scollinare tra i vigneti e farlo insieme ad altre 30 classe G è stato suggestivo.
Guidare la G 500 tra le vigne non è solo un’esperienza di guida: è un atto simbolico. È il connubio perfetto tra potenza e delicatezza, tra innovazione e rispetto per la tradizione. La leggendaria trazione integrale della G si muove con autorità anche su sterrati morbidi e pendii insidiosi, dimostrando che il suo habitat naturale non sono solo le dune o i tornanti alpini, ma anche i terreni più nobili del nostro patrimonio agricolo.
Dopo il tour tra i vigneti, è seguita la visita alle storiche cantine di Fontanafredda, un vero e proprio tuffo nella storia del Barolo e della casa reale sabauda. E per concludere in bellezza, il pranzo al ristorante stellato Guido di Ugo Alciati, all’interno della tenuta. Qui, la cucina parla la lingua delle stagioni, del territorio e della memoria: ogni piatto è un tributo alla tradizione piemontese, rivisitata con eleganza e rigore.

Classe G 500: il V6 mild hybrid che tiene alta la bandiera

Non potevo partecipare ad un evento GOT senza una Classe G. Così ho scelto la Mercedes-Benz Classe G 500, spinta dal motore V6 3.0 litri biturbo mild hybrid, che eroga 449 CV e 560 Nm di coppia, coadiuvato da un sistema EQ Boost da 48V che aggiunge fino a 20 CV extra in fase di spunto. Una scelta tecnica che rappresenta la nuova frontiera del lusso consapevole, capace di coniugare potenza, efficienza e rispetto per le normative sempre più stringenti.
Abbinata al fluido cambio automatico 9G-TRONIC, la G 500 si muove con sorprendente agilità anche sui terreni più tecnici, grazie alla trazione integrale permanente, ai tre differenziali bloccabili e alla scocca su telaio a longheroni che ne preserva le storiche doti fuoristradistiche. Ma ciò che colpisce di più è la sua versatilità camaleontica: nel giro di poche curve può passare da regina dei salotti a regina dei sassi, senza perdere un grammo del suo carisma.
Nel silenzio delle colline langarole, la G 500 ha mostrato il lato più raffinato della trazione integrale: stabile, composta, sicura. Anche tra i vigneti di Serralunga d’Alba, la G mantiene la G, tra storia, enologia e leggenda a quattro ruote.
Ma c’è un dettaglio che merita di essere raccontato: durante l’intero weekend alla guida della G, non sono stato notato solo dai cervi nei boschi o dai sommelier tra le botti. Al semaforo, in autostrada, nei borghi delle Langhe: diverse persone mi hanno fermato per fare domande, scattare una foto o semplicemente per alzare un pollice in segno di approvazione. Anche alcuni automobilisti incrociati in senso opposto si facevano notare con un gesto, un sorriso, un “ok”.
Segno che la Classe G, ancora oggi, parla un linguaggio universale fatto di stile, presenza scenica e rispetto.Questa esperienza ha incarnato in pieno il DNA del GOT: non solo guida, ma emozione, scoperta, eccellenza. La Classe G si conferma non solo come il veicolo più iconico della Stella, ma anche come ambasciatrice di uno stile di vita, fatto di scelte consapevoli, luoghi esclusivi e condivisione autentica.
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