Elon Musk frena sull’intelligenza artificiale perché a suo parere ci sarebbero dei rischi per l’umanità. Il numero di Tesla impone quindi una pausa nello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale avanzati come ChatGPT per fermare qualcosa che esso stesso reputa come pericolosa.
Elon Musk frena sull’intelligenza artificiale: è pericolosa
Un passo indietro sullo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale avanzati come ChatGPT, questo è quanto Elon Musk (CEO di Twitter e Tesla), Steve Wozniak (cofondatore di Apple) ed altri famosi imprenditori ed accademici, chiedono in una lettera aperta che sollecita i laboratori di intelligenza artificiale di interromperne immediatamente lo sviluppo, per almeno sei mesi. La lettera è stata pubblicata sul sito web di The Future of Life Institute, e riporta che nei laboratori di intelligenza artificiale vi è una corsa fuori controllo per sviluppare e dispiegare potenti menti digitali che nessuno, neanche i creatori, possono capire, prevedere e controllare in modo affidabile.
A questo allarme si è unito quello di Sam Altman (CEO di OpenAI – ChatGPT), il quale ha avvertito diverse volte sull’improvvisa ascesa dell’intelligenza artificiale, sostenendo che il mondo potrebbe non essere così lontano da strumenti di intelligenza artificiale potenzialmente spaventosi. Tra le oltre mille firme della lettera aperta, pubblicata il 28 marzo, ci sono anche quelle dell’intellettuale israeliano Yuval Noah Harari e del vincitore del premio Turing Yoshua Bengio.
Bloccare l’intelligenza artificiale: la lettera aperta
Nel testo della lettera aperta si legge:
“L’intelligenza artificiale potrebbe cambiare profondamente la traiettoria della vita sulla Terra e dovrebbe essere pianificata e gestita con cure e risorse adeguate, qualcosa che non sta accadendo. Le macchine potrebbero inondare i nostri canali di informazione con la propaganda o togliere tutti i posti di lavoro, rendendo gli esseri umani obsoleti. Dovremmo rischiare di perdere il controllo della nostra civiltà? Gli sviluppatori di intelligenza artificiale dovrebbero anche collaborare con i responsabili politici per accelerare notevolmente lo sviluppo di solidi sistemi di governance dell’IA”.
300 milioni di posti di lavoro a rischio
Stando ad una nota di Goldman Sachs, l’impatto economico su larga scala dell’intelligenza artificiale andrebbe a mettere a rischio ben 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. A voler vedere il lato positivo, però, questo scenario verrebbe storicamente compensato dalla creazione di nuovi posti di lavoro, e dall’emergere di nuove occupazioni a seguito delle innovazioni tecnologiche. La nota sottolinea anche che il risparmio sul costo del lavoro e la maggiore produttività dei lavoratori rimasti potrebbero tradursi in un boom della produttività che aumenta sostanzialmente la crescita economica. Il tutto andrebbe anche a far crescere il Pil globale annuo del 7%.
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