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Duro colpo per il mercato dell’auto italiano, gli incentivi non bastano

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Nel 2020 il mercato dell’auto è stato duramente colpito dalla pandemia, toccando il livello più basso degli ultimi 20 anni. Per un mercato che accusa il record, chiamiamolo così, di possedere il parco circolante più vecchio d’Europa, chiaramente le vendite azzerate nel primo lockdown non hanno aiutato ma il dato più interessante, e allarmante, è il volume di autovetture vendute su base annua, crollato di 500mila unità. La situazione drammatica è stata messa in luce dall’edizione 2021 dell’ Annuario Statistico ACI. 

Unico dato positivo è il boom di elettriche e ibride rilevato negli ultimi mesi del 2020, dovuto in gran parte dagli ecoincentivi; +193,4% per le vetture elettriche e +123,9% per le vetture ibride.

Il dato va tuttavia letto alla luce della mancata rottamazione delle auto più vecchie: lo ribadiamo, e con noi l’ Annuario Statistico ACI. Il problema è un altro: il parco vetture circolante italiano continua a rimanere il più vecchio d’Europa. Il dato è perfino in peggioramento: l’età media delle auto è pari a 11 anni e 10 mesi, 5 mesi in più rispetto al 2019. 1 auto su 5 è una Euro 0-1-2, con almeno 18 anni di anzianità.

Tale situazione fa emergere un problema decisamente preoccupante: gli ecoincentivi non bastano. Nonostante i vari rifinanziamenti e nonostante il boom di vendite delle vetture elettriche i risultati sono ancora insoddisfacenti. Lo dimostrano i fondi non utilizzati proprio per questa tipologia di vetture che risulta ancora troppo costosa rispetto la controparte a combustione interna. 

Annuario Statitisco ACI: è emerso un altro problema

Il ricambio generazionale appare rallentato anche da un altro fattore: il mercato ha quasi raggiunto il punto di saturazione. Il rapporto auto/popolazione risulta, infatti, pari a 666 auto x 1000 abitanti, mentre se si considerano tutti i veicoli in complesso il rapporto è di 885 veicoli ogni 1000 abitanti. Entrambi i valori sono i più alti in Europa.

In altre parole sarebbero necessarie meno auto ma più nuove e più green. Una sfida non da poco che affonda le criticità anche negli usi e nei costumi degli italiani.

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