“Su una rivista del settore, Autocapital di agosto del 1988 trovai un’inserzione per quella che era un mito della mia infanzia, un’auto che vedevo come un’oggetto volante, la DS21 Cabriolet, e non persi quindi tempo a telefonare”. Questa storia comincia così, con un colpo di fortuna, ce la racconta il dottor Pierluigi Giannini di Bari e ha come protagonista la sua auto d’epoca che abbiamo avuto modo di provare a Roma al Ds Store nella giornata dedicata proprio alle cabrio.
Ds21 Cabriolet: il fascino dei ‘60
La Ds21 Cabriolet è un mito, non sono per appassionati ed addetti ai lavori, ne sono state prodotti 1.365 esemplari tra il 1961 e il 1971. I modelli in circolazione hanno un valore superiore ai 200.000 euro, quello che abbiamo avuto modo di provare, che tra le altre cose si distingue grazie al classico colore amaranto Citroen, anche di più grazie ad un illustre proprietario.
“La cifra a cui ho comprato l’auto (12 milioni di vecchie lire) era molto più bassa del listino, il giorno dopo la prima telefonata sono stato in Sardegna per acquistare al più presto l’oggetto dei miei desideri per cui molti si erano fatti vivi chiamando, ma tanti erano bloccati in vacanza in quel mese d’agosto, ma non io”, racconta Pierluigi, mentre scruta con attenzione ogni movimento che facciamo alla guida della sua auto.
La vettura però non era in ottime condizioni, “gli specchietti erano di un altro modello, la carrozzeria e gli interni da rifare, mancava la marmitta, ma la moquette era in buono stato e appena provai ad accenderla si mise in moto”, racconta il proprietario.
Pierluigi riporta subito la Ds21 a casa con un epico viaggio da Napoli a Bari accompagnato per ore dal sonoro rombo causato dalla mancanza della marmitta.
Innovativa e pionieristica
Il giorno dopo si reca dal meccanico, lui sistemata la marmitta e conferma il funzionamento della vettura, quindi è la volta del carrozziere, “un francese, appassionato di Ds” precisa Giannini, che riporta alla luce il colore originale. In totale il restauro porta via tre anni di tempo.
Mentre viaggiamo il dottore mi confida, “lo vedi il pomello in basso a sinistra? È un sistema per raffreddare il motore, l’ho fatto mettere io per le giornate estive come queste, perché il propulsore è proprio qui (indica la parte centrale di fronte a lui) e si scalda parecchio”. Il motore ha una cilindrata di 2175 cc, per una potenza di 107 cavalli.
La Ds21 è una vettura innovativa per l’epoca, le sospensioni sono idrauliche e studiate per mantenere sempre la stessa distanza dal suolo, il cambio semi automatico, i fari si muovono seguendo le sospensioni. Guidarla è un piacere, il volante è enorme, ma facile da gestire, più difficile l’accesso alla leva del cambio, che si trova appena sotto il cruscotto. La tentazione per accedere alla leva è quella di mettere la mano al centro del volante in cui il singolo raggio che collega il cerchio lascia spazio in abbondanza, ma per motivi di sicurezza la cosa è altamente sconsigliata.
Per cambiare non serve la frizione, basta un dolce movimento della leva, dopo pochi minuti si prende subito confidenza. Lo sterzo risponde bene, ma la vettura è molto lunga e all’inizio la sensazione è strana, qualche piccolo problema anche con i freni, perché non è presente un pedale, ma un piccolo interruttore a forma di fungo ed è bene (anche con questo) prendere confidenza e capire lo spazio di frenata prima di muoversi in scioltezza.
L’esperienza di guida è stupenda, complice la splendida giornata estiva e lo scenario della campagna romana, sembra di stare in un vecchio film di gangster o (per i più raffinati) in una pellicola di Truffaut.
Vita da star
Le citazioni cinematografiche non sono casuali, perché la Ds21 Cabriolet amaranto era appartenuta al compositore Ennio Morricone, che proprio nel 1968 filmava la colonna sonora di pellicole come C’era Una Volta il West di Sergio Leone o Teorema di Pier Paolo Pasolini.
“Il vecchio proprietario mi disse che l’auto forse era appartenuta a qualcuno del mondo dello spettacolo e credo proprio per quel motivo per i quasi tre anni successivi cercò di riacquistarla con continue telefonate” dichiara Giannini.
Pierluigi circa otto anni fa iniziò a ricostruire le vicende della sua Ds21 Cabriolet per capire chi fosse il misterioso personaggio, consultò prima il Pra di Bari, poi quello di Cagliari e infine di Roma dove scoprì che l’auto era stata acquistata da una società romana nel 1968 per 3 milioni e 800 mila lire, per poi essere venduta poche settimane dopo proprio a Morricone. “Con il Ds Club della mia regione abbiamo avuto modo d’intervistare l’artista, lui disse che preferiva parlare di musica e non di auto”, conclude il dottore. La passione per la Ds cabrio è così, non si comanda, e in poche ore l’amore per questo modello il suo proprietario grazie al suo entusiasmo è riuscito a trasferirlo anche a noi.